CAPITOLO 48

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⚠️PICCOLO AVVISO: SETTIMANA PROSSIMA, PER MOTIVI PERSONALI, NON RIUSCIRÒ AD AGGIORNARE DI VENERDÌ PERCIÒ PUBBLICHERÒ IL NUOVO CAPITOLO SABATO 8 ⚠️

La più antica e potente emozione umana è la paura,

e la paura più antica e potente è la paura dell'ignoto

Howard Phillips Lovecraft

3 ANNI PRIMA

PEARL'S POV

Tengo il pacchetto di Danny tra le mani mentre cammino per le stradine della mia città in direzione della 84 Chambers St. Gratto le unghie sopra il pacchetto e sul nome stampatoci sopra: Carl Boss.

Ho provato a cercarlo su internet, ho cercato su Amazon, EBay, ovunque ma sembra non esistere. Eppure se ordinano i suoi lavori da qualche lo troveranno. Sono così curiosa di vedere una delle sue opere ma Danny non me lo permetterebbe mai.

Quando arrivo nella stradina resto a fissare il portone d'ingresso. Sposto lo sguardo sul pacchetto cercando di contenere la mia curiosità. Le mie pupille sfrecciano veloci:

Cancello, pacchetto

Pacchetto, cancello

Al diavolo, devo vedere cosa costruisce o la curiosità finirà per corrodermi. Mi siedo su una vecchia panchina e con lentezza apro il pacchetto stando attenta a non rompere la carta. Se il tipo a cui devo consegnarlo dovesse accorgersi che l'ho aperto sarei rovinata.

Con mani tremanti afferro il contenuto della scatola, coperto da un panno e quando lo levo sento mancarmi il fiato. Non c'è nessun oggetto di vetro qui dentro, nessuna costruzione particolare. Inizio a respirare velocemente mentre ricaccio dentro il contenuto.

Merda! Merda! Merda!

Sono andata in giro a vendere droga! Questo è un reato oltre che una cosa vergognosa. Le lacrime mi bagnano le guance mentre mi do della stupida. Come ho fatto a non sospettare, neanche per un minuto, che tutti i soldi che riceveva non potevano essere per dei banali oggetti in vetro soffiato.

Cazzo, Danny non può certo essere descritto come un ragazzo dall'aspetto per bene. Ogni parte di lui ti lascia intendere quanto sia crudele eppure io ho sempre pensato che fosse solo una maschera. L'idea si è rafforzata quando Tamika mi ha detto della paura del fratello di essere giudicato ed io ci ho creduto.

Io ho provato tenerezza per lui e ho iniziato ad incolparmi per tutte le cose brutte che avevo sempre pensato su di lui. Ho iniziato a pensare di essere una visionaria, che i suoi modi, che ho sempre reputato sconci e perversi, fossero solo frutto della mia mente. Mi sono convinta che lui si comportasse così, con me, per non permettermi di vedere quante cose belle nascondesse dentro.

Mi sono chiesta se fossi io la causa dei suoi atteggiamenti. Mi sono domandata perché non mi permettesse di essere sua amica e di vederlo per quello che era realmente e invece mi sono solo sbagliata. Io ho sempre visto Danny solo che non ci volevo credere.

Scatto all'impiedi e tenendo il pacchetto tra le mani, ancora aperto, torno indietro. Cammino a passo svelto e rabbioso fino all'appartamento di Danny. Non mi accorgo neanche della strada che percorro e del tempo che passa. Vedo solo i miei pugni battere con insistenza sulla porta di casa sua.

Un Danny sfatto apre la porta, i capelli scompigliati, il torso nudo e la zip dei pantaloni aperta. Lo fisso sconvolta osservandolo con sdegno. Con il suo solito atteggiamento, arrogante e malizioso fa un passo indietro e mi osserva dalla testa ai piedi.

(IM)POSSIBILE AMARTI ~ la storia di DemonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora