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TRISTAN


Rientrammo nell'appartamento di Hunter ed immediatamente capii che non si trovasse lì, nonostante sperai il contrario. Dovetti rassegnarmi, ultimamente era diventato ingestibile .

«Ma dove diavolo è?» Chiese Ares riempiendoci un paio di bicchieri dal minibar mentre stremato, mi accomodai lasciandomi cadere a peso morto sul divano. Gettai la nuca all'indietro e chiusi gli occhi chiedendomi chi diavolo fosse quell'uomo che aveva cercato di farlo fuori o se fosse o meno opportuno accennarlo ad Ares. Impossibile che ai Keller fossero giunte così velocemente le notizie del nostro rientro in città, e di conseguenza ciò escludeva i cavalieri russi e cinesi, i quali non avrebbero mai attaccato se non sotto insidia.

«Sarà andato dalla sua donna.» Replicai ringraziandolo per il bicchiere di cognac, promettendomi che sarebbe stato l'ultimo della giornata. Dopodiché me ne sarei andato direttamente a letto. Mi guardò sollevando un sopracciglio, come incuriositosi.
Beh, non aveva tutti i torti.

«Una...donna?»

Risi divertito. «Hunter si arrabbierà molto non appena scoprirà che hai messo in dubbio il suo orientamento sessuale.»

«Sai che non mi riferivo a quello. È che è strano che Hunter si affezioni ad una ragazza.»

«Lo so, lo so, comunque sì, ha una donna....» mi corressi ripensando all'acerba età di Ivy «...beh, donna.»

«Conoscendolo e conoscendo i suoi prototipi, sarà più grande di lui, bionda, alta e con due tette grosse quanto la sua testa? E la sua testa è enorme! Ammettilo.» Scoppiò a ridere facendo riferimento alle passate conquiste del fratellastro mentre arricciai le labbra in segno di disappunto nonostante la battuta mi piacque.

«Ahh, sei diventato spiritoso ultimamente eh? L'aria di New York ti ha fatto bene. Beh. immaginati tutte quelle che ha frequentato Hunter..» esclamai mentre finte di pensarci ed annuì in attesa che continuassi a parlare «...ecco, questa ragazza non ha niente a che vedere con quelle.» Lo lasciai di stucco. «Bassa, mora, e tette piccole.»

«Non ci credo!»

«Aspetta, non ho ancora finito...» sogghignai «...vuoi sentire il più bello? Ha solo diciassette anni.»

Non credette minimamente alle mie parole , al che scoppiò a ridere. «E io sono Babbo Natale.»

«Scommettiamo?»

Annuì sicuro di sé mentre gli allungai la mano che strinse subito. «Scommettiamo! Quanto?»

«Cento mila dollari.»

«Affare fatto!»

«Li voglio in contanti però. Ha fatto guidare la mia macchina a Ivy e lei me l'ha sfasciata colpendo la Porsche di Hunter.» Aggiunsi. «Ne voglio prendere una nuova.»

«Guidi ancora quel catorcio? Con tutte le auto che puoi permetterti?» Osò insultare la mia Chevrolet e si beccò un'occhiataccia da parte mia.

«Ha un valore affettivo.» Mi giustificai strappandogli un sorriso.

«Sembra pericolosa questa...Ivy.» Pronunciò il nome di quella ragazzina con un non so che nel suo sguardo, così, pensai di metterlo in guardia.

«Sì, ma non la nominare davanti a Hunter. Lui non vuole.» Esclamai decidendo di rivelargli tutte le ultime novità.

«È geloso?»

Annuì. «Abbastanza, anche se lui non vuole ammetterlo.»

«È per quello che non avete ancora concluso niente qui? Perché mio fratello è occupato ad amoreggiare con una minorenne? Ma gli ha dato di volta il cervello?»

HUNTERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora