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HUNTER


«Mi renderai la vita impossibile? Davvero?»

«Puoi scommetterci.»

«Va bene.» Mormorò sfidandomi, acchiappando in mano il suo cellulare per poi pigiare le dita sullo schermo con la velocità di una lumaca. Non capii che stesse facendo ma ringraziai la luce dello schermo che le illuminò il viso dandomi modo di guardarla meglio e a lungo. D'un tratto mi mostrò il messaggio che aveva scritto a Finn, ringraziandolo della serata, del regalo e chiedendogli se potessero vedersi. La fissai incredulo percependo una tremenda fitta di rabbia attraversarmi da cima a fondo.

«Devo riservare a Finn una camera in ospedale?» Le portai via di mano l'aggeggio affine di eliminare quel messaggio prima che il coglione lo leggesse.

«No, ma devi darti una mossa e dimostrarmi che ci tieni a me!» Replicò vedendomi ridere allibito, al che, le strinsi entrambe le guance con una mano e la avvicinai per darle un bacio. Piazzò la sua tra le nostre bocche come a fare da scudo. «Tu pensi di essere una priorità nella mia vita e la colpa è soltanto mia che te l'ho fatto credere dandoti un mucchio di certezze quando a fine giornata ero sempre io a sopportare il peso straziante di ogni cosa. Della confusione nei tuoi gesti, del dolore procurato dalle tue parole o di quei pensieri onnipresenti che mi consumavano e che a volte tornano pronti a soffocarmi. Ho sempre combattuto per entrambi! Ho investito troppo in un noi senza minima riserva ma una cosa me l'hai insegnata, ovvero che è sempre meglio dare la priorità a me stessa prima di qualsiasi altra cosa o chiunque altro. E se ciò significa rimuovere persone dalla mia vita allora lo farò...» borbottò «...tu per primo!»
Non era seria.
Erano solo frasi fatte.
Il marrone nelle sue iridi si strinse e le sue pupille si allargarono maggiormente.
Provai a baciarla di forza ma premette ulteriormente il palmo della sua mano sulle mie labbra nonostante la mordicchiai svariate volte. « Ascoltami, ti prego! Non lo fai mai. » Ribadì. «Tu mi stai facendo impazzire. Forse potresti pensare che io stia iniziando a rinunciare all'amore, ma in realtà non è così. Voglio investire quell'amore che ho dentro su me stessa. Rendermi una priorità.»

«È giusto che tu voglia metterti al primo posto...» assecondai le sue parole «...ma non devi uscire con Finn per farmi una ripicca.»

«Sto uscendo con lui perché mi diverto in sua compagnia!» Sbottò infuriandosi, compiacendo me. «Perché non lo accetti, eh? Non esisti solo tu a questo mondo, Hunter-...ridammi il telefono!»

Non lo feci.

«Va bene, tienitelo pure... » si allungò per acchiappare il mio che strinse tra le mani pronta a ficcare il naso nelle mie faccende mentre sentii il suo vibrare, era Finn ma lei non se ne accorse.

*È inutile che cancelli il messaggio poiché ormai l'ho letto. Domani sera lo Hyatt organizza uno schiuma party in piscina. Ti va se ci andiamo con gli altri?*

Che razza di sfigato, pensai tra me e me. Lei gli aveva concesso l'opportunità della vita chiedendogli di uscire e quello voleva portarsi appresso tutto il gruppo. Ciononostante non dissi nulla, vedendola scorrere con il dito sul mio telefono.

«Non troverai niente.»

«Non ci conto.» Sollevò le sopracciglia ironica. «Sto solo controllando come mi hai registrata in rubrica.»

«Con una I.» Ed ultimamente alla lettera del suo nome avevo aggiunto anche un cuore rosso. Lasciai perdere il suo telefono e mi fermai a guardare la sua reazione. Ne restò sorpresa, la vidi perfino sorridere dimenticando che dovesse tenermi il muso. Infatti, una volta resasene conto, mi lanciò un'occhiata con noncuranza e ritornò seria.

«Chi è questa?» Mi mostrò un cuore bianco associato ad un altro numero e percepii istantaneamente un brivido al cuore.

«Mia madre.» Parlai con lo sguardo incupito. «Non l'ho mai cancellato. Me lo ricordo a memoria ormai. A volte le scrivo anche...» pensai ai messaggi che spesso e volentieri le inviavo pur cosciente che nessuno avrebbe mai risposto «...leggili se ti va.»

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