IVYUna sensazione cocente mi divampò nello stomaco mentre lo guardai allontanarsi verso camera sua . No...quello che aveva appena detto non poteva essere vero.
Non poteva mandarmi dal nonno, non doveva! Lo seguii a passo spedito e riaprii la porta della sua stanza poco prima che si chiudesse, mentre lui, ancora di spalle, iniziò a sbottonarsi la camicia come se nulla fosse.«Non andrò via di qui!» Esordii diretta e con tono deciso mentre lasciò cadere il tessuto nero sopra il suo letto, quasi ignorandomi. «Non tornerò dal nonno.»
«Così ho deciso, Ivy...» replicò pur non incrociando mai i miei occhi «...fine della questione.»
«Beh, io non ci voglio tornare lì.» Ribadii, rimanendo fedele alla mia decisione.
Per quel che contasse.
Sbottonò i jeans e li abbassò per levarseli e nonostante gli sforzi non riuscii a controllare il rossore che mi tinse le guance. Ero incapace di abituarmi a lui e non ne avrei mai avuto abbastanza. Mi avvicinai velocemente raggiungendolo un pelo prima che entrasse in bagno. «Mi stai ascoltando?» Lo spinsi, bloccandolo tra me e la parete e fu solo lì che i nostri sguardi si incontrarono, duellando instancabilmente tra loro con l'ardore che i nostri cuori nutrivano per l'un l'altra.
O almeno, il mio di sicuro.
Notai una luce diversa nei suoi, simile alla sofferenza o alla resa. Ebbi anche la percezione che fossero arrossati e gonfi come se avesse pianto. Tentò di staccarsi dalla parete per entrare in bagno ma lo fermai nuovamente, impedendoglielo, certa che si sarebbe scagliato come una furia contro di me poiché stessi giocando troppo con il fuoco.Per mia sorpresa non lo fece.
Ma che aveva?
Non era da lui.I palmi delle mie mani bruciarono addosso alla pelle bollente del suo torace che si alzò e si abbassò velocemente, nonostante non fece trasparire alcuna emozione in viso.
La cosa mi confuse e non poco.«Tu non puoi mandarmi lì, Hunter!» Tentai un'ennesima volta di convincerlo e di farlo ritornare indietro sui suoi passi.
«Mi dispiace, ma ho già deciso.» Replicò pacato lasciandomi di stucco.
Ma perché quella decisione presa di punto in bianco? Forse mi stavo comportando male? Che glielo avesse imposto Helen? Qualcosa era comunque accaduto, ma ciononostante, non potevo permettermi di ritornare alla villa o sarebbe scoppiata la guerra.
«Ti supplico.» Sussurrai con lo sguardo straripante di lacrime pesanti e pronte a rigarmi le guance. Finché sarei rimasta in casa sua, lui ed il nonno sarebbero restati in vita. Attraversata dalla più totale disperazione mi inginocchiai dinanzi a lui. Certo, non fu una geniale idea considerando che avessi a dieci centimetri dalla faccia la sua prorompente asta, ma cercai di non soffermarmi su quello. «Farò tutto ciò che vuoi, Hunter. Non ti accorgerai neanche che ci sono...» mormorai promettendogli di tutto «...non ti infastidirò e non uscirò dalla mia stanza. Puoi anche incatenarmi se vuoi, ma ti giuro che non ti recherò più alcun problema.» Parlai sincera speranzosa che si fidasse di me.
«Tu sei già un problema per me!» Ringhiò facendomi trasalire e chinare il viso. «Non ti è chiaro?»
Finalmente capii che grossa e terribile responsabilità mi portavo sulle spalle.
Scostò la sua mano appoggiandola sulla mia guancia per un po', prima di raggiungere il mio mento e sollevarmi il viso all'insù.
«Alzati.»«No, ti prego...ascoltami...» implorai mentre mi afferrò per le braccia risollevandomi, quando una lacrima solcò il mio viso.
«Di che cosa hai paura?» Chiese avvolgendomi le guance con entrambe le mani stavolta. Serrai gli occhi riconoscendo quel gesto così spontaneo e famigliare, godendomelo tutto. «Tuo nonno ti vuole bene e non ti farà del male.» Il suo fiato caldo pizzicò la pelle della mia fronte.
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HUNTER
RomanceStoria ad alta tensione ‼️ Presenta scene di sesso, violenza e tossicità , per cui, se ritieni di essere sensibile a certi argomenti, ti consiglio vivamente di non incominciarla a leggere 🚫 I Keller sono considerati la famiglia più temuta e rispet...