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IVY


Quella scelta fu la decisione più difficile che avessi mai preso. Non mi uccise, ma qualcosa dentro di me smise di vivere nell'istante in cui lo abbandonai .
Quella fu l'unica cosa che mi ripetei durante il tragitto fissando il niente attraverso il finestrino posteriore. Emir guidava l'auto e Helen, che all'ultimo aveva deciso di accompagnarmi, stringeva forte la mia mano. La sua possente presa, però, non riuscì a placare i mostruosi pensieri che attanagliarono la mia testa pronta ad esplodere.

Sospirai in balia del caos, ma nulla bastò a smuovere dalla mia mente l'immagine di lui. Non ci salutammo neppure. Non sapevo se stesse bene o meno e la cosa mi squarciava il petto perché ero stata proprio io a causargli tale male.

«Tesoro...» incalzò la donna con quella sua voce gentile capace di placare il mio cuore in fiamme «...se hai cambiato idea, dimmelo e torniamo subito indietro. Risolveremo in un altro modo questa faccenda.»

Scossi la testa non curandomi neppure di asciugarmi le lacrime. «No...» mormorai col cuore a pezzi «...questa è la scelta giusta da fare.» Provai a convincere lei, ma soprattutto, a convincere anche me e ad impedirmi di tornare indietro.
Semplice.
Mi bastava pensare immediatamente al peggio, o all'immagine di lui provo di vita, per ritornare lucida. «Hai avuto modo di parlare con Ares riguardo a ciò che ti ho riferito?»

«No. È rimasto accanto al fratello e ho preferito così.» Mi rispose. «Ciononostante, non appena giungerà il momento, lo farò. Fino ad allora, preferirei non accennargli nulla poiché temo che potrebbe raccontare tutto a Hunter.»

Non fiatai, assecondando però la sua decisione.

«Lui mi odierà.» Sussurrai serrando gli occhi e mordendomi a sangue le labbra finché lei, si avvicinò e mi abbracciò comprendendo il mio sacrificio e la mia sofferenza.

«Non lo farà mai. Non ne è capace...» disse cullandomi amorevolmente tra le sue braccia, udendomi singhiozzare «... inoltre, non puoi odiare ciò che ami, Ivy.»

«Ma non mi perdonerà mai.» Ansimai premendo il viso contro la spalla della donna. «L'ho ferito e gli ho mentito.»

«L'hai fatto a fin di bene!»

«La persona che più amava al mondo gli ha spezzato il cuore, Helen...» volli morire «...dove sta il bene in tutto ciò? Ricordi che cosa gli ho detto il giorno in cui voleva farmi abortire? Gli ho detto che avrei voluto vederlo morto, ed io sono stata la prima ad ucciderlo. Sono andata via come una codarda ma era l'unica maniera per sembrare credibile, altrimenti lui, conoscendolo, sarebbe capace di presentarsi alla villa del nonno, certo che sia stata ricattata da quest'ultimo.»

«Oh, piccola mia!» Mi strinse ancora più forte a sé, tenendomi tra le sue braccia calorose finché giungemmo dinanzi alla dimora ed immediatamente il mio cuore ghiacciò.
Lui era lì che attendeva fuori dal cancello.
Era solo.

«Signora, siamo arrivati.» Parlò Emir mentre la abbracciai un'ultima volta in auto non volendo destare sospetti dinanzi al vecchio.

«Mi raccomando!» Mi incoraggiò. «Qualunque cosa accada, Ivy, tu sarai sempre mia figlia e per te ci sarà sempre posto in casa nostra!»

Le sue parole mi spiazzarono e rallegrarono in egual misura. Mi feci coraggio, tirai un lungo respiro ed infine scesi, ma per mia sorpresa, anche la donna mi seguì. Il nonno mi sorrise, ma alla vista di Helen, il suo ghigno svanì lasciando spazio ad un certo stupore.

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