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IVY


Scesi velocemente dal veicolo e mi addentrai all'interno della palazzina dove si trovava la casa della nonna di Maddy, venuta a mancare di recente. Che disgrazia, pensai tra me e me, domandandomi come consolare la mia amica, sapendo quanto fosse legata alla donna. Percorsi gli ultimi gradini intravedendo la porta dell'abitazione leggermente aperta, segno che lei fosse già lì. Premetti il palmo della mano sul legno scuro affine di spalancare la porta completamente per entrare. Immediatamente mi venne la pelle d'oca per via di alcuni brividi che mi attraversarono da cima a fondo.
Che strano, quella casa non era mai stata così ...gelida.

«Maddy.» La chiamai camminando con passo incerto per tutte gli ottanta metri quadri . Ero stata in quell'appartamento così tante volte, eppure, nonostante non fosse cambiato di una virgola ed i suoi famigliari non avessero buttato nulla, mi sentii un'intrusa in casa di estranei. « Maddy, sei qui?» Insistetti, poiché non potessi stare troppo a lungo fuori casa. Sobbalzai udendo lo scricchiolio della porta di entrata e subito dopo il tonfo emesso dalla sua improvvisa chiusura. Ritornai indietro di corsa, finché la presenza di qualcuno in casa mi fece percepire una specie di garrotta al collo, pronta a strangolarmi. E c'era solo una persona capace di provocarmi tutto ciò.

«Maddy non c'è.» La sua voce dispotica e profonda proveniente dietro di me , colmò l'intero appartamento. Persino i muri parvero tremare dinanzi a lui. «Oh, ma prima che tu possa arrabbiarti con lei...» incalzò nuovamente, scaricandola da ogni responsabilità, anche se parve ironico «...sappi che è stata una mia idea presentarmi qui al posto suo. Insomma, lei non voleva ma quando ho sentito al telefono la vostra conversazione...» sorrise non appena mi voltai a guardarlo in faccia «...non ho resistito.»

Lui ci aveva ascoltate?...I telefoni collegati... Dannazione! Ma come avevo fatto a non pensarci? Mi impensierii per via dell'incolumità della mia amica e non esitai affatto a chiedergli di lei.

«Dov'è?»

«Dove deve stare una cameriera. Una sempliciotta!» Esclamò. «Anche se, dopo ciò che ha commesso assieme a Luna la sera prima del vostro toccante incontro, ho un'altra idea in mente per Maddy.»
Deglutii terrorizzata, temendo il peggio. Probabilmente faceva riferimento al fatto che Madison avesse aiutato Luna con Tristan, permettendo loro di parlare telefonicamente.
«Per Maddy e chiunque altro proverà ad intralciare i miei piani.»

Mantenni la calma interiore, sperando di sembrare tranquilla anche esteriormente. Era vero, Victor era lì dinanzi a me, ma come Hunter mi aveva spesso riferito, non sarebbe stato mai così idiota da portarmi via o farmi del male. Il prezzo di quel gesto sarebbe stato troppo grande da pagare e oltre che con Hunter, se la sarebbe dovuta vedere sia con il Supremo che col Cartello.

«Ti riferisci a me?»

Scrollò le spalle con nonchalance. «Mi riferisco soprattutto a lui.»

«Tu e lui lavorate per la stessa organizzazione...» presi parola udendolo sorridere beffardo «...che mai potrebbe portarti via? Possiedi quasi tutta la città , nonostante tu abbia guadagnato ingiustamente tutto quello che hai...» lo spiazzai «...perché è così, no? Diversamente da ciò che tu hai sempre raccontato, sono stati i Keller e portare via tutto quanto ai Black, ammazzandoli uno ad uno.»

Tese la mascella fissandomi con sdegno.

«Wow, l'ardore nella tua voce quando cerchi di difendere i nostri nemici, lascia un certo amaro in bocca. Ma forse i Black ti meritano.» Pronunciò come se non si aspettasse quel mio schieramento. «Sei diventata tale e uguale a loro. Sono riusciti a raggirarti, facendoti il lavaggio del cervello-...»

«Loro non mi hanno fatto un bel niente, nonno!» Il mio tono suonò deciso, seppur le mie ginocchia fossero molli come la gelatina. «Sei stato tu ad incominciare questa maledetta guerra. Tu hai ucciso la sua famiglia. Hai fatto del male a Helen e ora vuoi togliere di mezzo anche lui.»

HUNTERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora