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IVY


Ma quanta gente aveva invitato Ares? E soprattutto, Hunter ne era al corrente? Mi intrufolai con discrezione in mezzo alla mischia di quei sudicioni, guardandomi attorno per controllare dove fosse, fino a che lo trovai seduto sulle poltrone ed i divenenti laterali alla piscina. Assieme a lui c'erano il fratello, qualche loro amico, un paio di ragazze e ...Lea? Provai una fitta al dito medio che mi ruppi per colpa sua ed infine, tesi la mascella, allibita nel vederlo in sua compagnia. Dopo tutto ciò che mi aveva fatto, lui continuava ancora a considerarla? Ciononostante, con l'indifferenza che sperai di mostrare, mi misi a ballare e a svagarmi con spensieratezza assieme agli altri, certa che prima o poi si sarebbe accorto di me, anche se gli sarebbe bastato poco prima di percepire la mia presenza. Con la coda dell'occhio lo osservai in lontananza mentre continuava a controllare nella direzione della finestra della mia camera da letto fino a che il fratello non gli riempì nuovamente il bicchiere, catturando la sua attenzione.

«Bravo, bravo...controlla bene.» Mormorai a denti stretti. «Idiota!»

«Tesoro...» un ragazzo si avvicinò a me afferrando le mie mani per muoverle in aria «...non balli? Che ci fai qui tutta sola?»

«Io-...»

Non feci neanche in tempo a pronunciare un'altra parola che un suo amico avanzò verso noi e staccò le nostre mani. «Lasciala stare, Ben!»

«Perché?»

«Perché lei è la donna di Hunter.» Lo informò spiazzandolo e lasciando di stucco anche me. «A meno che tu non voglia problemi con lui! Forza, andiamo.»

Ricevetti qualche occhiata strana anche da parte degli altri e mi convinsi che nessuno di loro avrebbe non solo ballato, ma neppure osato parlare con me. Mi era chiaro il fatto che Hunter fosse un uomo dispotico, ma non credevo potesse esercitare tanto potere o incutere tanta paura alle persone. Rassegnata, mi diressi in quel che parve un mini bar allestito, nei paraggi del cancello principale, e chiesi una Coca Cola. Il portone era aperto e volendo sarei potuta fuggire via, consapevole delle conseguenze che quella mia azione avrebbe provocato.
Sospirai.

«Non ce l'abbiamo la Coca Cola!» Rispose.

«Allora voglio una vodka redbull senza vodka.»

Il barman, stranito, mi lasciò in mano solo la lattina della bevanda energetica pensando fossi una pazza, ma poco importò. «Che cos'è quella?» Gli indicai il drink che stava preparando.

«Si chiama Defender...» parlò mentre rubai una cannuccia «...viene preparato con carote, mango e vodka. O rum, a seconda dei gusti.»

«Bene, voglio anche una carota.»

Mi guardò. «Sei seria?»

«Sì.»

Scosse la testa e me ne passò una cosicché la portassi alle anatre. Dopo aver rivolto un ultimo sguardo a Hunter, mi allontanai di lì camminando nella direzione del lago assorta nei miei pensieri . Il sentiero era abbastanza illuminato, al che, riuscii a notare la sagoma di qualcuno in piedi sul pontile e mi fermai, certa che non fosse una buona idea avvicinarmi a quella persona .
Chiunque essa fosse.
Girai i tacchi pronta ad andarmene.

«La carota è per te o per le anatre?» Parlò divertito alle mie spalle mentre mi fermai, curiosa di scoprire a chi appartenesse quella voce.

«Per le anatre.» Mormorai non riuscendo comunque a guardarlo in faccia. «Ma non importa, gliela darò più tardi!»

«Oh, no..no...vieni pure.» Disse avanzando verso di me. «Me ne stavo andando via. Sai, questi tipi di festa non mi piacciono particolarmente tanto, ma purtroppo qualcuno mi ci ha costretto a venire.»

HUNTERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora