15

5.8K 162 25
                                    

IVY

«Perché dovrei ballare con te?» Sibilai con tono inviperito.

Perché forse eravamo avvolti l'uno nell'altro? Le sue mani si spostarono sulle mie guance e poi sull'attaccatura dei miei capelli, fino a che le sue dita si infilarono tra essi scostandomeli indietro fino a raggiungere la nuca. Gesto che apprezzai e che mi rilassò parecchio.

«Perché non mi piace vederti ballare con altri.» Mi cinse la vita con un braccio e mi strinse a sé facendomi mancare l'aria, come se fosse suo diritto toccarmi, parlarmi o guardarmi in quel modo.

«Non è un mio problema.» Sussurrai fra il calore delle sue morbidi labbra mentre le mie mani afferrarono la sua camicia nera all'altezza dei suoi fianchi, stringendo forte nei pugni il tessuto. Sfiorò con la punta del naso la mia guancia destra fino a giungere al mio orecchio dopo un paio di lievi baci, stordendomi completamente.

«No, non lo è, ma tu sei il mio problema.» La sua voce mi solleticò il collo ed i ne assorbii ogni sensazione.

Rabbrividii percossa da mille spasmi che esplosero dentro di me a quelle parole, al che, mi avvinghiai alle sue spalle ficcandogli le unghie nella carne.
Ero fottuta!
Tutto dentro me gridava il suo nome. Leccò il lobo del mio orecchio facendomi gemere nell'assordante musica fino a che la sua lingua tracciò la mia mandibola trovando facilmente la strada verso la mia bocca come se fosse calamita. Ci respirò contro ed io serrai gli occhi sofferente, abbandonandomi alle sue torture.
Il mio cuore aveva sete di qualcosa e lui era l'unico a soddisfarne ogni mancanza.
Tutte quante.

«E tu sei il mio.» Mormorai beccandomi un bacio a stampo, poi un altro ed un altro ancora. «Anzi, ti detesto. È questa la verità...» schiusi le palpebre rivolgendogli uno sguardo languido «...io ti odio.»

«Davvero?»

Annuii vedendolo sorridere beffardo.

«Hunt-...» Il suo nome morì all'interno della mia bocca quando cogliendomi impreparata la sigillò con la sua dandomi un bacio passionale. Fu malvagio e mi sentii stremata, prosciugata fino alle ossa. Esercitò così tanta foga eppure la mia bocca rispose perfettamente ad ogni movimento della sua fino a che si allontanò provocandomi con un tira e molla mentre mi avvicinai a lui desiderando che approfondisse il bacio. «È per questo che mi baci così? Perché mi detesti?» Sogghignò compiaciuto stringendo nelle sue mani le mie natiche mentre gemetti addolorata, permettendogli di cacciarmi la lingua in bocca fino a soffocarmi. «O perché mi ami?» Morse a sangue il mio labbro inferiore ed io emisi un lamento riuscendo a sfuggirgli via.

«Sei ingiusto con me.» Annaspai allontanandomi. Per fortuna un briciolo di lucidità era rimasto nel mio corpo.

«Non hai ancora risposto, bugiarda!» Tentò nuovamente l'approccio tra le nostre bocche ma lo afferrai per il collo fermandolo appena in tempo, ad un millimetro dalla mia. Respirò affannato contro il mi viso leccando e mordendosi le sue labbra affine di assaporarne ciò che rimase delle mie.
Che senso aveva domandarmelo? Era ubriaco? Si era dimenticato che proprio lui mi aveva detto di non innamorarmi per alcuna ragione al mondo? Mi stuzzicò in ogni modo gli fu possibile godendo della mia innocenza. Ero solamente una sprovveduta per lui ; lui stesso mi aveva definita la sua piccola preda. Dovevo allontanarmi di lì immediatamente o quello mi avrebbe portata a letto in tre secondi.

«Devo andare a vomitare.» Farfugliai stordita scappandogli via barcollante affine di dirigermi alla toilette.
Di nuovo.

«Hey, tu!» Riconobbi la voce di quella bionda, Lea , alle mie spalle. Mi stava seguendo lungo il corridoio a passo spedito. «Sto parlando con te!»

HUNTERDove le storie prendono vita. Scoprilo ora