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IVY

Ero sdraiata a letto mentre cercavo di scacciare i pensieri per poter dormire. Dormire? Non chiudevo occhio da giorni. Riposare ormai non era più un gesto naturale che faceva parte di me. Che cosa sarebbe accaduto? Ero in apnea totale pensando che solo un sottile filo ci separava dalla più devastante fine.
Noi e loro, Hunter e me.
Che strazio!
Le lacrime incominciarono a riprendere a scendere o forse ero troppo persa per rendermi conto che in realtà non fossero mai cessate di sgorgare.
Eppure, dentro ardevo come lava.
Bruciavo per la sofferenza e la debolezza o l'incapacità di fare qualcosa.
Di agire!
Mi sentivo inutile e persa, aggrappata solamente ad una falsa speranza che come un lieve barlume della fiamma di una candela si stava ormai spegnendo. Era questione di attimi ; giorni, minuti, secondi. Mentre la mia testa passava e studiava diversi scenari, scartando quelli che mi sembravano troppo stupidi o inutili, iniziai a domandarmi come sarebbe stato se semplicemente fossi morta.
Già, morta!
Chiudere gli occhi per sempre sarebbe stato un pacifico sollievo. Totale ed inebriante come pochi.
La fine.
Strizzai forte gli occhi pensando che non avrei risolto comunque un bel niente. Morire e lasciarsi tutto alle spalle sarebbe stato bello, ma anche un gesto da egoisti. Per me contava l'incolumità di Hunter più di ogni altra cosa e per far sì che ciò sarebbe accaduto l'unica maniera sarebbe stata la morte di Victor. Deglutii all'idea e mi bruciò la gola come se al posto della saliva stessero scendendo giù per la faringe frammenti di vetro. Mi decisi che avrei fatto di tutto pur di porre fine a quell'intramontabile e soffocante guerra, anche a costo di perdere la vita. Una cosa era certa però, Victor sarebbe venuto all'inferno con me. Sospirai sollevando le braccia in aria, verso il soffitto ; le mie mani tremavano senza sosta. Non era ansia o timore,  parve quasi che il mio corpo fosse in balia dell'adrenalina. Appagante ed impavida adrenalina. Come avrei fatto ad ucciderlo però? Sarei potuta scendere al piano di sotto, rubare una pistola e sparare al diavolo fino a che il caricatore non si sarebbe svuotato. Hunter mi aveva insegnato ad usarla e a detta sua avevo anche una buona mira. E se non avessi trovato un'arma?  Mi sarei potuta procurare un coltello dalla cucina e gli avrei potuto tagliare la gola. Seppur quel pensiero rimbalzò con voracità e sfrontatezza nella mia testa, dovevo ammettere però che nonostante l'età, Victor era molto più forte ed alto di me.
Dannazione!
Inoltre, con tutti gli uomini che sorvegliavano la casa sarebbe stato quasi impossibile ammazzarlo. Non ne sarei uscita indenne, quello mi fu chiaro, ma non avrei comunque chiuso gli occhi prima di sapere che lui non avrebbe mai più potuto fare del male a nessuno. Appoggiai la schiena sulla testiera del letto ed abbracciai forte il cuscino fissando la porta della mia stanza.
Della mia prigione.
Fu allora, al buio e da sola che ripensai a ogni momento passato in quella casa. A ogni storia che quell'essere aveva rovinato e soprattutto a tutte quelle vite spezzate e spiazzate via . Ripensai ai suoi occhi di ghiaccio.
Al suo scherno contorto, al suo cinismo, ai bambini terrorizzati lasciati senza un genitore, alla madre di Luna o a Helen Black ridotta così e stuprata da lui e dai suoi uomini. A mio padre, a mia madre che probabilmente avevano perso la vita per le sue cazzate. Ai genitori e al nonno di Hunter. A Luna , a Maddy....a me.
Avrei ucciso Victor Keller, mio nonno. L'avrei ucciso, fosse stata l'ultima cosa che avrei fatto! Rabbrividii rivolgendo l'ultimo pensiero a Hunter fino a che balzai in aria di scatto udendo l'assordante colpo di un'arma da fuoco. Non c'era alcun dubbio che si fosse trattato di uno sparo. Udii qualche voce ovattata giungere dal piano inferiore ma non capii nulla.
Non metabolizzai neanche.
Mi ritrovai a carponi sul letto, immobile e non seppi come poiché il mio corpo parve tendersi come una molla d'acciaio. Solo le lacrime non smisero di sgorgare via incessanti e per qualche strana ragione c'era rabbia racchiusa in esse.

Non guardai neppure l'orologio per constatare l'ora seppur parve fosse tardi. Fuori pioveva e non c'erano movimenti. Lo constatai quando mi avvicinai in fretta alla finestra certa che Hunter fosse piombato lì.
Ma dov'erano finiti tutti i suoi uomini?

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