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IVY


"Chiedigli come sono morti i tuoi genitori, Ivy....domandaglielo se ne hai il coraggio!"

Lo feci.
Glielo chiesi.
L'immagine di Hunter incatenato per le braccia comparve dinanzi a me in tutta la sua sofferenza. Era ricoperto di sangue da cima a fondo, come se lo avessero torturato ed io stessi assistendo immobile alla scena, incapace di salvarlo.

"C-...come?"

Il ragazzo sorrise con le sue ultime energie. "Li ho uccisi, ecco come!"

"Lo vedi?" -rispose il nonno puntandogli l'arma a qualche metro di distanza, mentre mi sentii annientata da quell'affermazione o dalla facilità con cui vennero fuori le sue parole. - "Ecco l'essere con cui stai! Questa è la bestia che ami e di cui sei incinta."

Scossi la testa rifiutandomi di crederci. "No, no...impossibile!" Mi rivoltai, seppur la mia voce non suonò affatto decisa.

"Vuoi che te lo ripeta?" Chiese Hunter ridendo in modo beffardo. "Io..ho..ammazzato..i ...tuoi..genitori!" Ribadì scandendo bene le parole, facendomi piangere. "E lo rifarei altre mille volte!"

Una nidiata di brividi agghiaccianti si irradiò lungo la mia schiena fino a farmi tremare ; la mia vista si annebbiò come i miei pensieri, il cervello si fuse e per giunta persi pure la parola.

Il nonno si avvicinò a lui e lo colpì con un violento pugno sullo stomaco, facendolo contorcere dal dolore. Sputò del sangue ed infine ghignò di nuovo quando la canna dell'arma gli venne puntata in piena fronte, ed entrambi si voltarono a guardarmi. Il cuore mi martellò all'interno del petto preparandomi al peggio fino a che fu Victor a prendere parola.

"Che sensazione provocano dentro di te le sue parole..." -provocò- "...sei rimasta orfana a causa sua, no? Non provi un minimo di rabbia nei suoi confronti? Lui un giorno ammazzerà pure te, mia cara, perciò ora..." si avvicinò a me passandomi la sua pistola "...ti concedo la possibilità di porre fine alla sua inutile esistenza, rendendo onore alla nostra famiglia."

Tremante, ressi in mano l'arma mentre lui afferrò la mia mano e tese il mio braccio nella direzione del ragazzo.

"Avanti!" Sputò furioso, incitandomi a compiere quel terribile atto. "Spara, Ivy!"

Scoppiai a piangere non riuscendo a farcela. "Io...non...posso!"

Lo udii sospirare e darmi della debole. "Non meriti questo cognome..." mi portò via di mano la revolver carico 22 e guardandomi in faccia in modo sfacciato ed orgoglioso, scagliò addosso a Hunter tutti i dieci proiettili, ammazzandolo senza pietà.





«NO!» Sobbalzai in avanti di scatto, spaventata, svegliandomi da quel che capii fosse solo un incubo. L'ennesimo avuto nell'ultima settimana, sin da quando avevo scoperto di essere incinta. Provai a placare il mio respiro affannato ed una volta resami conto che Hunter fosse in salvo, massaggiai la faccia imperlata di sudore. «Cristo...» bofonchiai tra i denti osservando come le mie mani stessero tremando senza controllo o il cuore stesse battendo forte dentro la mia cassa toracica. Lui non c'era nel letto e poiché fosse ormai tarda mattinata, pensai si trovasse da qualche parte o al Karma. Ancora seduta sul materasso, appoggiai i piedi a terra e sorseggiai dell'acqua guardando come la luce del sole sfondava le finestre e trapassava il bianco delle tende fino ad infastidirmi. Mi calmai scacciando via le paure ed i timori ed infine mi sollevai ad aprire del tutto le tende, regalando piena luce alla stanza. Dopodiché, decisi di uscire in balcone necessitando che l'aria fresca del mattino mi riportasse alla realtà, donandomi un senso di sollievo.

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