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CHANDLER

Alla fine di gennaio, Mason mette incinta Maggie e il piano di Eve va in frantumi. Tutti parlano della nuova coppia e si dimenticano che Eve è stata mollata da Kennedy perché – a detta sua- è gay. 

Mitch la porta fuori due volte e Kennedy si preoccupa, ma non torna da lei. Mi sta accanto quando mi convinco che qualcuno ci ha fotografato e vado nel panico, mi sta accanto anche quando la paranoia inizia ad attenuarsi e mi concentro di nuovo solo su mia sorella. Nessuno è venuto a cercarmi dopo quel giorno, mio padre non si è fatto vivo e ne sono rassicurato. Ha rimandato il viaggio  di due settimane, quindi tornerò a casa quando avrò la certezza che lui non ci sarà e Kennedy verrà con me. 

Meredith rimarrà fuori da questa cosa, non voglio stressarla adesso che è incinta. Anche se mio padre non si è fatto vivo, io e Kennedy siamo stati attenti a rimanere nascosti e odio tutto questo. 

Non voglio che si senta il mio segreto o che pensi che in noi c'è qualcosa di sbagliato, ma non posso rischiare adesso. Ho bisogno di entrare in quella stanza, una volta scoperta la verità sono disposto a rischiare che mio padre mi picchi di nuovo pur di uscire allo scoperto. 

Per adesso, passiamo quasi tutti i giorni al dormitorio. Stasera ho deciso di invitarlo qui a cena, mi sono impegnato a cucinare e a preparare la sala comune per una serata a tema cinema ma non ho idea di cosa stia facendo. Non so nemmeno se gli farà piacere o si sentirà a disagio, ancora fatico a credere che abbia scelto me al posto di Eve.

Finisco di apparecchiare e proprio in quel momento, lui entra nella sala comune. Indossa un paio di jeans blu e una camicia azzurra tutta bagnata. 

Fuori ha iniziato a piovere e il vento soffia sempre più forte. Si toglie la camicia e la getta su una sedia, poi mi raggiunge e senza dire una parola preme le labbra sulle mie. Lo attiro tra le mie braccia e approfondisco il bacio, poi mi stacco perché il timer del forno suona.

«Puoi prendere una mia felpa se vuoi».

Annuisce e arriccia il naso in una smorfia.

«Cos'è questo odore di bruciato?»

«Merda, credo di aver bruciato le lasagne» borbotto.

Scoppia a ridere e mi lascia per andare a prendere una mia felpa, tiro fuori la teglia dal forno e sospiro di sollievo quando noto che ho bruciato solo un lato. Da bambini, io e Amy cucinavamo sempre con mamma e ricordo che ci divertivamo un sacco. 

A mio padre non piaceva per niente vederci lavorare con tutti i soldi che dava alla nostra cuoca, ma mamma se ne fregava e ci faceva sporcare le mani. Mi domando dove sia finita quella donna, oggi non ne è rimasta che l'ombra. Kennedy torna da me e io servo i piatti in tavola, ci accomodiamo e iniziamo a mangiare.

«Non sapevo che cucinassi».

«Cucinavo con mia madre da bambino, adesso preparo lo stretto necessario per sopravvivere».

Annuisce e mastica in silenzio. Mi piace il modo in cui la mia felpa grigia gli sta un po' larga, il modo in cui la sua pelle prenderà il mio odore entro la fine della serata e io probabilmente avrò addosso il suo.

«Mi stai fissando in modo strano, Chan».

«Sì?»

Prende un sorso d'acqua e inarca un sopracciglio.

«Mi piace vederti con i miei vestiti addosso» ammetto.

Solleva le labbra in un sorriso e si abbandona contro lo schienale, i capelli biondi sono ancora umidi per la pioggia e gli ricadono sulla fronte. Se li scosta con un lento colpo di mano, i miei occhi rimangono impigliati in quel movimento.

Love, KennedyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora