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KENNEDY

Una settimana dopo è il compleanno della madre di Willa e lei è a Weston, non vuole che mio fratello lo sappia ma io non posso garantire di riuscire a mantenere il segreto. 

Ho fatto pace con Kayden e mi sento in colpa a nascondergli questa cosa, ma so che violerebbe la condizionale per lei quindi mi impegnerò al massimo. 

Quando la porta davanti a me si spalanca, vengo percosso da una nostalgia profonda. Rivederla in casa sua, mi fa sentire improvvisamente di nuovo solo e smarrito. 

Willa si lancia tra le mie braccia e io la sollevo da terra. È bellissima con i capelli scuri fino alle spalle e una maglietta viola. Mi stringe forte e sua madre mi saluta dalla cucina.

«Che ne dici di farlo entrare?» propone Julia.

La rimetto giù e lei si allontana.

«Scusami, è che essere qui mi fa uno strano effetto e poi tu...» il suo sguardo si posa alle mie spalle e vedo un sorriso schiuderle le labbra. 

Mi supera e raggiunge Chandler, lui apre la bocca per salutarla ma lei lo abbraccia di slancio.

«Sono così felice di conoscerti, Kennedy mi ha parlato di te».

Chandler mi fissa un po' smarrito e ricambia l'abbraccio in imbarazzo. Willa si allontana e lo guarda negli occhi.

«Sono Willa Woods».

«Ehm, Chandler Milestone».

Lo prende a braccetto e lo trascina in casa. Julia mi abbraccia di slancio e mi stringe forte.

«Ehi, sto ancora aspettando che mi chiami per andare a correre insieme. Non ti sei più fatto vivo» mi rimprovera.

«Mamma, trovati qualcuno della tua età».

Chandler la fissa incuriosito. La madre di Willa è più giovane di Meredith ed è evidente a un primo sguardo. Ci accomodiamo in salotto e ci sediamo sul divano, Willa apre i cartoni di pizza e riempie i piatti mentre io verso qualche bibita. 

Adoro l'atmosfera informale, sua madre è bravissima a metterci a nostro agio. Spiego a Julia che Chandler è il mio ragazzo e lei lo osserva stralunata, completamente vittima del suo fascino. 

Chandler le racconta che ha fatto domanda per studiare architettura o arte e lei gli spiega che ha partorito Willa quando andava al liceo. Finiscono a parlare di musica, non so nemmeno come, e Willa mi si fa vicina.

«Mi piace tanto» bisbiglia.

Osservo Chandler che ride per qualcosa che ha detto sua madre e mi mordo il labbro.

«Non dirlo a me».

«Credevo di averti visto innamorato di Eve l'anno scorso, ma mi sbagliavo su tutta la linea. Questo è amore, si vede da come lo guardi».

Mi irrigidisco e sbatto le palpebre, la guardo negli occhi e mi lascio scappare una risata nervosa ma il mio cuore ha preso a galoppare fortissimo.

«Amore?» farfuglio.

«Non lo so, è quello che sembra».

Scuoto la testa e rimango in silenzio. Non so cosa risponderle, so solo che provo qualcosa di molto forte per lui. Come una vertigine, un'erosione, uno struggimento. 

Il mio corpo è sensibile a ogni suo movimento, a ogni suo sguardo, a ogni suo respiro. Chandler è il punto fermo intorno al quale mi limito a orbitare e non so se tutto questo è classificabile come amore, so che è solo mio e non voglio che sia di nessun altro.

Love, KennedyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora