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CHANDLER

Una settimana dopo, mi sveglio e Meredith è seduta in sala da pranzo con la schiena dritta come un fuso e lo sguardo letale di una che vorrebbe uccidere qualcuno. Regge una tazza con una mano e sta scorrendo delle notizie sul suo tablet con l'altra.

Indosso la divisa scolastica anche se sono le sette del mattino perché, vivendo qui, devo alzarmi prima per andare a scuola e viaggiare per quaranta minuti in auto. Non è sempre facile con i miei farmaci, a volte sono così intontito che non riesco ad alzarmi dal letto, ma mia sorella mi ha messo a disposizione il suo autista nel caso in cui dovessi sentirmi così. Per ora, anche se a fatica, me la sto cavando da solo.

Vivere qui con lei e Clay mi piace, è come se improvvisamente mi ritrovassi ad avere due genitori che si interessano a me senza essere invadenti. Meredith mi sveglia se si accorge che non sento la sveglia, quando torno da scuola mi aspetta per pranzare insieme e mi chiede com'è andata la giornata. Clay mi chiede di guardare il basket con lui, a volte lo aiuto con qualche lavoretto in casa e altre resto a guardarli mentre si abbracciano e si baciano pensando di non essere visti. La sera, Meredith si infila in camera mia e mi da la buonanotte prima di ritirarsi nella sua.

Mi si scalda il cuore e penso che ci sarà sempre una parte di me che si sentirà al sicuro in una casa così dato che non ho mai avuto niente del genere nemmeno quando Amy era viva. Non sento mia madre da settimane, non riesco nemmeno a descrivere quanto male mi faccia la sua indifferenza. Mi siedo di fronte a mia sorella e mi verso un po' di caffè, prendo una brioche dal vassoio e inarco un sopracciglio quando la sento imprecare tra le labbra.

«Cosa succede?»

«Buongiorno» mugugna. «Un consiglio per oggi: non aprire Internet».

Inarco un sopracciglio e lei continua a muovere il dito sullo schermo del suo iPad. Non ascolto mai le indicazioni degli altri, quindi prendo il telefono dalla tasca dei pantaloni e apro il motore di ricerca. Digito il mio cognome e mi viene la nausea.

«Non ascolti mai, vero?» mi rimprovera.

Scorro gli articoli in cui c'è la mia faccia e quella di mio padre e ne apro alcuni.

Kurt Milestone rinnega suo figlio dopo aver scoperto la sua relazione con un ragazzo.        

Chandler Milestone omosessuale? Dopo la comparsa online di alcune foto che lo ritraggono insieme a un misterioso ragazzo, il magnate del petrolio fa marcia indietro e rinnega suo figlio.

La campagna elettorale di Kurt Milestone subisce un duro colpo: tutto ciò che predica è solo una messinscena.

Chi è la fiamma di Chandler Milestone, l'ultimo erede dell'impero Milestone? Si tratta di Kennedy Lancaster, un suo compagno di scuola alla Weston High.

Chandler Milestone, 18 anni, torna a sorridere dopo la morte della sorella Amabel Lynn. A restituirgli il sorriso è un ragazzo misterioso, come avrà preso la notizia Kurt Milestone?

Porca puttana, ci manca solo che diffondano il suo indirizzo.

Sbatto il telefono sul tavolo e mi sfrego il viso, è opera di papà. Mi aveva detto che me l'avrebbe fatta pagare, ecco come.

«Il mio avvocato è al lavoro per sistemare la faccenda, non hanno alcun diritto di sbattere il nome di Kennedy in prima pagina» mi informa mia sorella.

«Dovrei rilasciare una dichiarazione?»

Scuote la testa e finisce la sua tazza di tè, poi unisce le mani sul tavolo.

«No, dobbiamo rimanere in silenzio e far cadere questa cosa nel dimenticatoio. Ma se vuoi concedere un'esclusiva, puoi farlo».

Non voglio parlare con nessuno, ho sempre odiato queste cose. Io voglio essere una persona normale, non voglio che i fatti miei siano sulle prime pagine di tutti i giornali. E Kennedy tiene alla sua privacy tanto quanto me, dubito che se la stia passando bene.

Love, KennedyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora