CHANDLER
Due giorni dopo, il video viene rimosso da Internet. A scuola nessuno l'ha scoperto, questo ci risparmia un sacco di merda che non avrei saputo gestire.
Mi sento subito meglio quando mi rendo conto che abbiamo sfiorato il disastro, non avrei saputo come affrontare una pioggia mediatica di una tale portata e non sarei mai stato in grado di proteggere Kennedy nelle mie condizioni mentali. Attualmente, sono così a terra che non riesco nemmeno a sollevare la testa verso il cielo.
Mio padre ha giurato a Meredith che il video non è stato diffuso da lui e che le telecamere non le ha messe lui, ma io non gli credo. È vero, l'e-mail che ho ricevuto non era la sua, l'indirizzo era diverso e non l'ho riconosciuto. Non significa comunque niente, è in corsa per diventare governatore della Georgia, non penserà mica che crediamo che potrebbe mandare un allegato del genere dal suo indirizzo di posta elettronica personale. Non siamo degli idioti.
Kennedy mi stringe la mano in corridoio e insieme raggiungiamo Josh e Betty in cortile. È una bella giornata di primavera quindi mangeremo a uno dei tavoli esterni. Ci sediamo su una panca e Kennedy preme le labbra sulle mie prima di salutare i nostri amici.
«Che fine avete fatto?» domanda Josh.
Non gli ho detto niente perché non voglio incasinare la vita di qualcun altro. Josh mi sta simpatico, gli voglio bene e non voglio che mi si avvicini troppo.
«Cose di famiglia» taglia corto Kennedy.
Elizabeth da un morso a un sandwich e ci guarda negli occhi, mastica lentamente prima di schiarirsi la voce.
«Verrete al ballo di fine anno?»
«Non ci abbiamo ancora pensato» risponde Kennedy.
Josh alza gli occhi al cielo e da una spallata a Betty.
«Tu devi venire, abbiamo fatto una scommessa».
«Quale scommessa?» domando.
«Josh mi ha sfidata a presentarmi vestita come le ragazze» spiega lei, indicando le sue vecchie amiche all'interno della mensa.
«Perché non parli più con loro?»
«Non ne ho idea, credo che non avessi niente in comune con loro» farfuglia, arrossendo.
Secondo me è un bene che si sia allontanata da loro e glielo dico, facendola sorridere. Parliamo dei programmi per il fine settimana e restiamo fuori fino a quando non è ora di rientrare. Il pomeriggio scivola via lentamente e, quando finiscono le lezioni, sono esausto. Meredith si è presa una pausa dal lavoro e mi aspetta a casa per cenare insieme, saluto Kennedy e ci promettiamo di sentirci dopo cena. Quando raggiungo la mia auto, lo vedo. Il parcheggio è mezzo vuoto e Kennedy se n'è già andato, il posto auto accanto al mio è occupato da un'auto sportiva che conosco molto bene. Mi avvicino e gioco con le chiavi in tasca.
«Ehi».
Sam mi saluta con una mano e abbassa gli occhi azzurri sull'asfalto, le sue guance si imporporano. Mi fermo accanto a lui e lo guardo negli occhi. Non ci parliamo da mesi e ora si presenta qui, non so cosa voglia ma di sicuro non ho tempo per lui.
«Cosa vuoi, Sam?»
Si schiarisce la voce e mi si avvicina, indossa un paio di jeans e una maglietta a maniche corte nera.
«Possiamo parlare? Ho visto la merda che ti sta buttando addosso tuo padre e ho pensato che forse quello che ho fatto io non sia tanto diverso. Mi sono sentito malissimo quando l'ho capito».
Scoppio a ridere e scuoto la testa. Non sono per niente divertito dalle sue parole, mi fa solo girare le palle.
«Non hai esitato un momento a voltarmi le spalle, invece di farmi ragionare sul fatto che un adulto mi voleva scopare. Non hai mai pensato al fatto che forse si stava approfittando di me, che non fosse normale».

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Love, Kennedy
Novela JuvenilKennedy Lancaster è stato cresciuto per essere l'ombra di suo fratello Kayden, ha passato tutta la vita cercando di proteggerlo dai pericoli che non poteva cogliere a causa della sua malattia e cercando di essere invisibile agli occhi degli altri. A...