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KENNEDY

«Ci dobbiamo alzare prima che tua sorella torni a casa e ci trovi ancora a letto».

Chandler sbuffa e volta su un fianco, puntando gli occhi sulla finestra. Fuori è una giornata bellissima, forse il primo vero assaggio d'estate. Meredith è andata alla Milestone a sbrigare alcune faccende di lavoro, si è raccomandata di farle trovare Chandler fuori dal letto.

 Attualmente non ho avuto molto successo, ma sono già felice di aver potuto dormire qui e che mia madre sia stata così comprensiva quando le ho spiegato la situazione di Channy. È depresso, anche se continua a dirmi che sta bene e finge di essere solo stanco, io lo so che mi sta mentendo. 

Non importa se quando stiamo insieme riprende a sorridere e sembra quello di sempre, io vedo oltre la superficie. Credo che mamma, avendo visto quello che la depressione ha fatto a Kayden negli ultimi mesi, si sia sentita in dovere di fare qualcosa. Gli pizzico un fianco e poggio il mento sulla sua spalla nuda.

«Il video è stato rimosso, tuo padre non sa dei diari, noi siamo insieme. Va tutto bene, Chandler» sussurro.

Non sono felice di sapere che qualcuno ci ha visti fare sesso, ma abbiamo talmente tanti problemi che al momento non riesco a preoccuparmi.

«Qualcuno potrebbe essersi masturbato mentre ci guardava fare sesso. Mi sento violato».

«Lo so, ma non possiamo stare chiusi qui dentro tutto il giorno. Non abbiamo fatto niente di male, Channy. Stiamo insieme e facciamo sesso, come tutte le coppie del mondo».

«Lo so» mugugna, alzandosi a sedere.

Si stropiccia gli occhi e soffoca uno sbadiglio. Al collo, porta di nuovo una catenina d'oro che non vedevo da un po', la sfioro e lui abbassa lo sguardo sulle mie dita.

«Cos'è? Non te l'ho mai chiesto».

Chandler posa le dita sulle mie e abbassa lo sguardo.

«Era di Amy. C'è la nostra data di nascita incisa dietro e davanti un sole. Io ne avevo una uguale con una mezza luna, ma ce l'ha lei. Io ho tenuto la sua metà».

«Un pezzo di lei vive qui e una parte di te è sepolta con lei» mormoro.

Annuisce e si schiarisce a voce, cercando di sorridere.

«Stavo pensando che non sarò mai pronto per finire i diari, ma devo farlo. Devo fermare mio padre prima che guadagni consenso, non voglio trascinare questa cosa per mesi. Sono veramente stanco».

Lo capisco, questa storia lo sta consumando. Mi alzo e vado all'armadio a muro, lo apro e frugo dentro una scatola di scarpe. Qui c'è un sistema di sicurezza all'avanguardia e sua sorella rispetta molto la sua privacy, i diari non devono essere nascosti con troppa cura. Chandler li tiene vicini, come se sapere di poterli toccare lo tranquillizzasse. 

Non so cosa farà quando tutta questa storia sarà finita, vorrei tanto che si lasciasse il dolore alle spalle. Prendo gli ultimi tre diari e mi siedo accanto a lui sul letto. Abbiamo qualche ora prima che Meredith torni a casa, forse è il caso di sfruttarla.

«Sono qui con te» sussurro. «Sempre, in ogni pagina. Non ti lascio solo».

Lui annuisce e si appoggia contro la testiera del letto, apre un diario e inizia a leggere mentre io mi sistemo accanto a lui e seguo le parole sul foglio.

***

Due ore dopo, ho la nausea e Chandler piange in silenzio mentre stringe i pugni così forte che temo si faccia male. Abbiamo letto due diari, le descrizioni degli abusi sono molto dettagliate e dubito che qualcuno dubiterebbe della veridicità delle parole di Amy. Il pensiero che suo padre abbia fatto una cosa del genere mi fa venire voglia di fargli del male. 

Love, KennedyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora