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CHANDLER

«Kennedy James Lancaster!»

Betty e Josh si alzano e urlano come se sul palco fosse stata chiamata una rockstar, Kennedy avvampa e li fulmina con lo sguardo mentre io trattengo una risata. Sua madre saltella in piedi in mezzo ad altri genitori orgogliosi mentre lui ritira il diploma e si ferma per farsi fotografare.

 Mia sorella è seduta accanto a lei con la macchina fotografica pronta, si sono conosciute oggi e sembrano già andare molto d'accordo. Amelia non se l'è sentita di essere qui oggi, dopotutto sta affrontando parecchia merda ultimamente e io la capisco. Ci sono solo Clay e Meredith, non ho voluto avvisare nemmeno mia madre. 

Kennedy va a sedersi vicino agli studenti che sono già stati chiamati e a me vibra il telefono in tasca.

Kennedy: Josh è un idiota.

Chandler: Come ci si sente a essere diplomati?

Kennedy: Stai per scoprirlo.

«Chandler Maximilian Milestone!»

Mi alzo e Kennedy, mia sorella e Clay urlano talmente forte che Josh e Betty rimangono scioccati. Alzo gli occhi al cielo e raggiungo il preside, ritiro il mio diploma e mi fermo per la foto di rito.

«Quello è mio fratello!» urla Meredith.

Clay si copre gli occhi con una mano e io ridacchio. Mi fa piacere che sia così felice per me, in realtà, anche se non mi fa impazzire l'idea di avere altri riflettori puntati addosso.

«Vai, Channy!» urla ancora.

Mi scatta qualche foto e si risiede, vado a sedermi nella fila dietro a quella di Kennedy e sorrido quando lui allunga una mano verso di me. La stringo forte e assistiamo al resto della cerimonia, ma io non ascolto una parola. Sento solo la sua pelle e il battito del mio cuore che, per una volta, copre i miei pensieri. 

Quando tutti i diplomi sono stati consegnati, Meredith ci raggiunge e ci abbraccia di slancio. Kennedy da un lato e io dall'altro, il suo pancione in mezzo. Indossa un abito blu che fa risaltare i suoi occhi, è la donna incinta più bella che io abbia mai visto. Forse, però, sono un po' di parte.

«Sono così orgogliosa di voi, ragazzi. Questa giornata è ancora più speciale, visto tutto quello che stiamo passando» sussurra.

Kennedy annuisce e si allontana con un passo.

«Grazie per aver tenuto a bada mia madre, a volte sembra una cheerleader».

Mia sorella scoppia a ridere e agita una mano.

«Mi piace un sacco tua madre, ci siamo messe d'accordo per andare a pranzo fuori dopo la cerimonia».

«Allora vado da lei, tanto ci vediamo dopo».

Preme le labbra sulle mie e fa per allontanarsi, ma io lo trattengo per un braccio.

«Che c'è?» sussurra.

«Niente, volevo solo guardarti. Mi piace quando sei felice».

Arrossisce e si libera dalla mia stretta.

«Sono sempre felice con te, ricordi?» risponde. «Vado a cercare mia madre, torno subito».

Quando Kennedy ci lascia soli, io e Meredith ci abbracciamo di nuovo. La sua pancia preme contro il mio stomaco, facendomi formicolare le mani per la voglia di accarezzarla. 

La stringo forte e lei tira su con il naso sulla mia spalla. Sono giorni molto difficili per noi, stiamo attraversando uno tsunami mediatico di proporzioni enormi e ancora non sappiamo quando saremo liberi di tornare a vivere come delle persone normali, sempre che l'abbiamo mai fatto.

Love, KennedyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora