CHANDLER
La luna di miele è finita, avrei dovuto capire che non sarebbe durata per sempre. La notizia della gravidanza di Maggie ha tenuto banco per un mese buono, ma i liceali sono squali affamati di sangue e si gettano sulla preda successiva con una cattiveria inaudita.
Se ne fottono di dove affondano i denti, l'importante è mordere. Lo avrei dovuto capire stamattina, quando Josh si è fatto trovare davanti alla mia porta, che c'era qualcosa che non andava. Invece ero felice di vederlo e ho ignorato le sirene nella mia testa. Quando varchiamo la soglia della scuola, mi sento gli occhi di tutti addosso.
Penso che sia perché ho ancora la faccia pesta, un occhio viola e il labbro spaccato che spesso mi sanguina perché non ci sto attento. Penso che siano curiosi, pettegoli e maleducati, non ci arrivo subito.
«Tutto sommato, penso che oggi potremmo anche saltare».
Mi volto verso Josh e lo fisso perplesso. Siamo davanti ai nostri armadietti ormai, non ha senso darsela alla macchia ora. Ci hanno visto tutti.
«Che diavolo ti prende? Ti stai comportando in modo strano».
Si sposta i capelli rossi dalla fronte e chiude l'anta del suo armadietto con un po' troppa forza.
«Niente, dico solo che magari noi due e Kennedy per oggi possiamo anche saltare le lezioni».
È una proposta alquanti bizzarra.
«Potevi chiedermelo prima di uscire di casa».
«Sì, beh...»
Non fa in tempo a rispondere che sento un coro di risate alle mi spalle. Josh impreca tra i denti e io fisso tutti quanti come se fossero fuori di testa.
Mi vibra il telefono in tasca e lo estraggo, stamattina Kennedy non mi ha ancora scritto e sono un po' stranito dal suo comportamento. Sono io quello fuggente da quando stiamo insieme, ho sempre un sacco di scazzi in testa e mi dimentico anche di mangiare ultimamente, quindi è lui quello che deve ricordarmi che devo vivere oltre che coltivare la rabbia che nutro per la mia famiglia e un po' per me stesso.
Sblocco lo schermo e aggrotto la fronte quando vedo un messaggio da parte di un numero sconosciuto, apro la chat e l'immagine mi fa irrigidire. È una foto di me e Kennedy, ci stiamo baciando nel cortile sul retro del dormitorio. Lui è seduto sugli scalini e io sono chinato verso di lui. So anche a quando risale, è della settimana scorsa.
Stavamo lavorando, come richiesto dal preside, lui aveva detto qualcosa a proposito del fatto che stare con me è come guardare il mondo con gli occhiali da vista dopo anni senza e io gli avevo infilato la lingua in bocca perché... beh, che cavolo vuoi fare quando un principe come Kennedy se ne esce con una metafora del genere?
Sono cose che nessuno mi ha mai detto, non pensavo nemmeno che qualcuno potesse formulare dei pensieri belli su di me. Il telefono vibra di nuovo e mi arriva un messaggio.
Sconosciuto: Adesso non saprai mai se il motivo per cui piange è che di te si vergogna e basta.
Aggrotto la fronte ancora più perplesso, ma che cazzo... sollevo lo sguardo dallo schermo e dall'altro lato del corridoio c'è Eve che mi fissa con un ghigno diabolico. Schiude la bocca e mima un gesto volgare degno solo di una stronza come lei. Mi avvicino e lei si irrigidisce. Io non sono Kennedy, non metto a loro agio le persone e lei lo sa benissimo.
«Vuoi succhiare anche me?» la provoco.
«Non lo so, anche tu lo infili ovunque pur di non stare solo?»
Mi impongo di mantenere la calma. Non posso credere che questa ragazzina immatura stia sbandierando a tutti la mia relazione con Kennedy, è solo una cosa da adolescenti ma se viene resa pubblica e arriva a mio padre, mi gonfia di botte.

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Love, Kennedy
Fiksyen RemajaKennedy Lancaster è stato cresciuto per essere l'ombra di suo fratello Kayden, ha passato tutta la vita cercando di proteggerlo dai pericoli che non poteva cogliere a causa della sua malattia e cercando di essere invisibile agli occhi degli altri. A...