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KENNEDY

Dietro casa di Josh c'è un piccolo fiume, si trova in una radura nascosta e non ci viene mai nessuno. A una settimana dal diploma, passiamo tutti i giorni qui con lui e Betty. 

Chandler sgattaiola qui di nascosto usando una motocicletta di Clay, nessuno l'ha mai visto a bordo di quella e prendendo l'uscita secondaria di casa di Meredith riesce quasi sempre a passare inosservato. Ce ne stiamo qui a prendere il sole, chiacchierare e mangiare. 

Noi tre facciamo il bagno, Chandler non ci prova nemmeno. Rimane sdraiato sotto il sole con le cuffie nelle orecchie e gli occhi fissi su di noi. Non gli chiedo di entrare in acqua, ma mi piacerebbe che ci provasse. 

Per quanto le cose sembrino normali quando siamo qui, lui non sta affatto bene e io non mi bevo la maschera che indossa per tutti. I suoi occhi sono sempre più cupi, è sempre chiuso in se stesso e si comporta ancora come se fosse confuso la maggior parte del tempo. 

Non ne abbiamo parlato perché, ogni volta che ci provo, chiude il discorso in partenza. La stampa lo sta ancora massacrando, scrivono che è mentalmente instabile e che ha inventato tutto questo casino perché suo padre non accettava il suo orientamento sessuale. Sono così stupidi, non sanno che Chandler voleva solo che lui lo amasse. 

Se anche avesse rispettato il suo orientamento sessuale, senza accettarlo del tutto, gli sarebbe stato bene. Invece, Kurt sta cercando di umiliarlo fino alla fine, pur sapendo di avere il tempo contato. Finirà in prigione, non importa quanto si sforzerà di difendersi. Amy ha raccolto abbastanza prove, Amelia farà tutto il resto.

«Cosa farete questa estate?»

Elizabeth si strizza i capelli e si infila una maglietta sul costume intero, Josh abbassa lo sguardo sul suo petto e Chandler gli da uno schiaffo sulla nuca, facendolo imprecare.

«Io andrò da mio padre» borbotta Josh. «Dopo il divorzio si è trasferito a Nashville».

«Sembra interessante».

«Non lo è per niente. Tu cosa farai, Betty?»

Lei alza le spalle, le guance le si imporporano.

«Penso niente di interessante, starò un po' con le mie sorelle».

Josh annuisce, ma non distoglie gli occhi da lei. Santo cielo, è così intenso che ogni volta mi fa avvampare. Chandler gli tira un calcetto sugli stinchi e lui sbuffa.

«Voi?» riprende lei, rivolgendosi a me e Chandler.

«Io ho un bel po' di merda tra le mani» mormora lui.

«Io uguale».

Di certo non lo lascio solo, non mi piacciono i suoi occhi ultimamente. Si sta sforzando di nascondermelo, ma sta soffrendo molto e sono preoccupato per lui. Credo anche che abbia ripreso a bere, molto. Mi ha telefonato ubriaco qualche volta, altre l'ho beccato io quando mi sono presentato a casa sua.

«Non posso credere che l'anno prossimo andrete al college. Mi mancherete, siamo diventati amici troppo tardi» si lamenta lei.

«Possiamo essere amici lo stesso, ci vedremo comunque» la rassicuro.

«Non volevi andare al concerto di Gracie Abrams?» interviene Chandler.

Lei si alza sulle ginocchia e batte le mani.

«Oh, mio dio! Te lo ricordi! Verresti davvero con me?»

Chandler ridacchia e annuisce.

«Chi diavolo è Gracie Abrams?» esclama Josh.

Alziamo gli occhi al cielo e Betty lo spinge, facendolo imprecare. Passiamo tutto il pomeriggio così, fino a quando il sole non inizia a tramontare e loro non devono tornare a casa. Noi restiamo ancora un po' stesi sull'erba, Chandler è sdraiato a pancia in giù con gli occhi fissi sull'acqua. Mi schiarisco la voce e mi sistemo accanto a lui.

Love, KennedyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora