CHANDLER
Non tocco una matita da quando è morta mia sorella. Sono passati due anni e non sono sicuro di essere in grado di disegnare ancora dopo tutto questo tempo. Amy adorava l'arte e io la accompagnavo alle mostre e a comprare i colori e le tele che poi avrebbe dipinto mentre io le davo il tormento cercando di farla sbagliare.
Eravamo gemelli, lei era la maggiore a voler essere precisi. Nata cinque minuti prima di me, morta senza che io abbia potuto salvarla o anche solo provarci. Vivo con il senso di colpa da due anni, la notte non riesco a dormire come si deve e la sogno continuamente. È in una stanza senza finestre, seduta su una sedia con i polsi legati dietro la schiena e io le chiudo la porta in faccia mentre lei urla.
L'aria nella stanza finisce e lei muore lì dentro, appassisce come una rosa senza l'acqua e io non riesco più a riaprire la porta per salvarla. Mi sveglio in un bagno di sudore ogni mattina, ma non ne parlo mai con nessuno. Amy mi faceva dipingere con lei, diceva che avevo talento se solo mi fossi concentrato su qualcosa che non fosse stato il football.
Mi aveva messo la matita in mano la prima volta in quarta elementare e vedendomi capace di riprodurre una fotografia presa da una rivista, mi aveva pregato di dipingere con lei.
Odiava stare da sola, almeno era così fino a quando non è stata tradita dalla persona che avrebbe dovuto proteggerla da tutte le sue paure. Negli ultimi mesi prima della sua morte era sempre chiusa in camera sua, mi parlava a stento e la vedevo solo la notte quando si infilava nel mio letto perché aveva bisogno di me per dormire serena. Mi manca da morire, darei qualsiasi cosa per poterla sentire vicina almeno per un momento.
Per questo ho trovato il coraggio di iscrivermi al corso di arte della Weston High, perché voglio rendere onore a mia sorella. I miei genitori mi hanno impedito di entrare in camera sua dopo la sua morte, ero così pieno di rabbia che ho smetto di dipingere e di fare le cose che facevamo insieme.
Mi sento come se mi avessero amputato un arto da due anni, la mia vita è cambiata da quando Amy non c'è più e nessuno è stato in grado di capirlo. Mio padre è sembrato seccato dal clamore mediatico causato dalla notizia e mamma si è data all'alcol e alle pillole. Non è mai sobria per più di due giorni consecutivi, è veramente patetica.
Non so cosa otterrò da questo corso, spero solo che Amy sia orgogliosa di me per aver deciso di tornare a fare una delle cose che amavamo fare insieme. Sono stato un pessimo fratello negli ultimi anni della sua vita, questo è il mio modo di chiederle scusa.
Entro nell'aula di arte e mi sistemo la cravatta, arrivo dallo spogliatoio e ho ancora i capelli umidi per la doccia. Sto morendo di caldo con questa giacca, perciò me la tolgo non appena sento il caldo infernale che c'è nell'aula. Mi lancio uno sguardo intorno e tutti i posti sono occupati, tutti tranne quello accanto a Kennedy Lancaster.
Sta disegnando qualcosa su un blocco da disegno mentre si lecca il labbro inferiore, porta gli occhiali da vista dalla montatura tondeggiante e i capelli tirati indietro. Mi incammino verso di lui e mi lascio cadere sulla sedia accanto, Kennedy solleva gli occhi dal blocco su cui sta scarabocchiando e mi fissa con espressione truce.
«Cos'è, una persecuzione?»
Scoppio a ridere e il professor Morrow batte le mani per richiamarci all'ordine. Introduce il progetto su cui dovremo iniziare a lavorare oggi e mi appunto qualche indicazione su un blocco.
Ci chiede di lavorare a un ritratto e di usare come modello il nostro vicino di banco per esercitarci, quello definitivo potrà essere su chi vogliamo ma prima vuole vederci lavorare. Dopo mezzora di raccomandazioni, fa partire il tempo e ci invita a iniziare. Tiro fuori le matite e un album da disegno mentre sento Kennedy sbuffare.

STAI LEGGENDO
Love, Kennedy
Novela JuvenilKennedy Lancaster è stato cresciuto per essere l'ombra di suo fratello Kayden, ha passato tutta la vita cercando di proteggerlo dai pericoli che non poteva cogliere a causa della sua malattia e cercando di essere invisibile agli occhi degli altri. A...