Secondo

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Nessuno si accorse della mia presenza. Fino a quando non bloccai la palla con il piede.
"Da quando non si saluta più" Dissi sorridendo. Venni accolta subito da due braccia, inutile dire che erano quelle di Alvaro.
"Mi sei mancata" Mi sussurò all orecchio
"Anche tu" risposi, alzai lo sguardo e vidi Paul venire insieme agli altri ragazzi. Quando l' abbraccio si sciolse ci mettemmo a ridere. Il mio sguardo cadde su un ragazzo, bassino con gli occhi verdi. Mi avvicinai a lui.
"Paulo Dybala" Disse il ragazzo allungando la mano verso di me.
"La Joya" Dissi stringendogliela
"Benvenuto alla Juve" dissi sorridendo.

"Dai ragazzi" Urlò Massimiliano Allegri, al quale mi avvicinai subito dopo per salutarlo. Andai a sedermi nelle panchine e guardai l' allenamento dei ragazzi, al fianco di mio padre. Quando finirono l' allenamento li raggiunsi nello spogliatoio, attaccai il mio cellulare alla radio che era sul tavolo.

"Finalmente canzoni decenti" Disse Paul. Tutti i ragazzi erano sudati e stanchi.

"Ti sei divertita in Spagna?" Disse Alvaro asciugandosi con un' asciugamano

"Si, non è stato così male" Dissi ridendo

"Nuove conquiste?" Domandò

"Forse qualcuna" ammisi sorridendo

"E quando lo conosceremo?"

"Mai" sbottai "Non sono fidanzata, ci sono stata solo una notte o due" Dissi ridendo " E non ho intenzione di farmi sputtanare da tutti voi" ammisi

"Come potrei?" Disse Alvaro

" Dai io vado, vi lascio nelle vostre cose" Dissi dirigendomi alla porta

"Ti aspettiamo a casa Juve" Disse Simone

"Ci sarete tutti?"

"Io non ci sarò e nemmeno Gigi" Disse Claudio

"Allora vi saluto ora campioni" Dissi raggiungendoli per poi abbracciarli

Sciolto l' abbraccio uscii. Chiamai mio padre e andai a casa.

Dopo una doccia calda mi vestii, mettendomi dei pantaloncini e una canottiera.

"Papi" Urlai da sopra la mia stanza

"Dimmi" Disse entrando

"Io vado a casa Juve, mi accompagni?"

"Lo sai che non posso. Ho una cena con Allegri, fatti venire a prendere. Ciao bambina mia" Mi lasciò un bacio nella guancia e dopo esser sceso sentii la porta chiudersi.

"Ciao papà" Dissi finendo di prepararmi

"Il cellulare" pensai "Cazzo" Urlai. Mi dimenticai il cellulare negli spogliatoi.

"Perfetto sono a piedi" dissi a me stessa ad alta voce. Sbuffai per poi chiudermi la porta di casa alle spalle. Erano le 22:00 e c' era già buio. Camminai a lungo con le mani nelle tasche dei miei short, quando dei rumori mi fecero accelerare il passo. Svoltai, girai l' angolo e mi trovai un ragazzo davanti. Mi spaventai e feci dei passi indietro. Mancava davvero poco a casa Juve, era nell' altro marciapiede, forse se correvo ce la facevo.

"Scusa" Dissi col cuore a mille, che a poco temevo che lo sentisse

"Scusa?" Disse ripetendo il ragazzo

"Non pensi ci sia un pò troppo caldo?" Riprese il ragazzo

" Devo andare" Dissi fredda attraversando e andando nell' altro marciapiede. Mi prese per il polso stringendolo, mi girai lasciandogli uno schiaffo, ma il braccio venne bloccato prima del previsto.

"Che succede qua?" Un accento argentino, ma non era la voce di Alvaro. Era quella di Paulo.

•La mi joya•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora