Ventisettesimo

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Uscimmo e vidi sua madre, con suo fratello e una ragazza corse verso di noi cingendogli il collo baciandolo. Mi sembra di conoscerla. "Antonella" Disse allontanandosi. Paulo mi rivolse subito uno sguardo, sua madre si intromise. "Amore" Disse la donna abbracciando il figlio. "Mamma" Disse abbracciandola forte a sè, Antonella mi guardò e nei suoi occhi vidi facilmente la gelosia. "Non mi presenti la tua amica?" Chiese la madre a Paulo. Distolsi lo sguardo da Antonella per incrociarmi con quello di Paulo e capii molte cose. La prima che sua madre non sapeva nulla della rottura tra Antonella e Paulo e la seconda che Paulo in quel momento non aveva il coraggio di confessarlo. "piacere Ara". Mi uscì naturale il soprannome che mi diede mia madre quando ero piccola. "Che nome particolare" Disse la donna davanti a me ed io mi limitai a sorridergli. "Un amica di suo figlio" Dissi allungando la mia mano e afferrando quella della donna davanti a me. "Piacere Mariano" Disse il ragazzo dietro la donna. "Io mi chiamo Alicia" Disse sorridendo. "Andiamo in macchina" Disse la signora. Ci incamminammo fuori dall' aeroporto e con la coda dell' occhio notai la mano di Antonella intrecciata con quella di Paulo. Gli occhi mi incominciarono a bruciare, respirai profondamente cercando di non far uscire nessuna lacrima. Entrammo e mi sedetti indietro con Paulo al centro e Antonella al suo lato. "Antonella ha dormito a casa da noi in questi giorni" Ammise Alicia. Mantenni il mio sguardo fuori dal finestrino e cercando di non ascoltare, ma mi era quasi impossibile. Arrivammo a casa "Ara, Mariano ti accompagna in camera" Disse Alicia. Mi accompagnò sopra e mi fece vedere la stanza. "Stai bene?" Mi domandò "Si " Dissi sorridendo. "Scendiamo vieni" Disse sorridendomi. Uscimmo dalla stanza e sentimmo delle voci che provenivano dalla stanza di Paulo. "Incominciano" Disse mettendosi la mano in testa. Tenni lo sguardo basso e scendemmo. Ci mettemmo a tavola e aspettammo Paulo e Antonella che scesero dopo alcuni minuti. "Che succede?" Domandò Alicia ad Antonella "Nulla" Ammise lei con lo sguardo basso. "Come mai questo nome? Ara" Domandò Alicia sorridendomi. Nessuno sapeva il mio soprannome tranne Alva e mio padre, ma essendo che per me è soprannome pieno di sofferenza e mancanza non lo usavano mai e non osavano mai ricordarmelo. "Mia madre" Ammisi guardandola e mettendo la mano dietro la nuca. "E' un nome particolare, mi piace. Ma come mai?" Chiese. La sofferenza incominciò a impadronirsi di me. Sapevo che se avrei parlato di quell' argomento avrei pianto e l' unica persona in grado di fermare quel pianto era Alvaro. "Non gliel' ho mai chiesto" Mentii "Appena torno a Torino sarò felice di chiederglielo" Dissi. "Paulo che succede?" Chiese sua madre "Niente mamma, abbiamo discusso sopra" Ammise "Antonella gliel' hai detto?"Chiese sua madre "No, ancora no" Disse sorridendo. Si girò verso di lui e unirono le loro labbra in un bacio. "Scenderà con voi a Torino" Ammise sua madre "Ho deciso di ritornare in casa" Disse Antonella sorridendogli. Lui sorrise e l' abbracciò rivolgendomi uno sguardo. Di quale casa stavano parlando? "Non sapevo che Paulo avesse una casa" Ammisi. "Antonella conviveva con Paulo a Torino, poi per via di una discussione è ritornata in Argentina" Disse sua madre contenta. Di certo non volevo rovinare il momento e non volevo rovinare una famiglia. "Volete uscire?" Chiese sua madre "Io non mi sento tanto bene, vorrei riposarmi" Ammisi "Per qualsiasi cosa puoi chiedere" Disse sua madre. Sorrisi e salii in camera. Mi sdraiai nel letto e incominciai a mandare messaggi ad Alvaro.

Alvaro

Alva

Ho bisogno di te

Ti prego

Che succede? Stai bene?

No, non sto affatto bene.

Vuoi che vengo?

Vorrei

Che è successo?

Paulo sta ancora con Antonella, tornerà a Torino con noi. Libera la stanza di Paulo perchè andrà a convivere.

Non fare cazzate tu, stiamo insieme quando torni tutto il tempo che vuoi.

Ara

Tua madre

Mi manca

Vengo da te.

No

Io e Alvaro avevamo un modo tutto nostro per parlare, ci capivamo anche con solo una parola. Bussarono alla porta e andai ad aprire. "Che vuoi?" Dissi con tono arrogante " Io" Lo interruppi "No, mi devi ascoltare" Dissi tenendo stretto il mio polso. "Ti amo anche io " Ammise lui " Se ti ricordi Antonella mi ha lasciato" Mi ricordò lui "Si, ma l' hai baciata più di una volta Paulo" Ammisi stufa " Sono stanca di non poter essere tranquilla" Continuai "Perdonami" Lo guadai negli occhi era sincero. "Paulo sarai più felice con lei" Ammisi "Ti meriti di meglio" Mi girai e presi la valigia per poi uscire dalla stanza e scendere le scale. Incominciai a piangere. Lo amavo. "Chiara" Urlò scendendo le scale. Mi voltai e lo abbracciai. "Ti amo" Gli sussurrai all' orecchio. Unì le sue labbra con le mie, mi baciò davanti gli occhi di sua madre, Antonella e il fratello. Mi allontanai e mi godetti il sapore delle sue labbra. Mi girai verso Antonella. "Scusami Antonella, spero che riuscirete a trovare un punto d' incontro. Hai un ragazzo meraviglioso" Ammisi asciugandomi le lacrime. Uscii chiudendo la porta alle mie spalle e prendendo un taxi.

E' giusto così, lasciarlo libero. La conosce da troppo tempo e non sarebbe riuscito a guardarla con altri occhi, l' avrebbe sempre guardata con amore e dolcezza.



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