ARA
Scesi le scale sentendo i ragazzi arrivare, dimenticai di levare il bigliettino che molto probabilmente avevano letto. Mi affrettai a lavare la mia bocca facendo sì che il sapore della mia bocca e il mio alito non sapesse di sigarette. "Chi è che si è spogliata?" Domandai scendendo le scale e sentendo ciò di cui stavano parlando. Arrivai davanti al divano e con un sopracciglio inarcato guardai i tre. "Desideria" Ammise lo spagnolo con occhi sognanti. Vidi la sua erezione emergere tra i pantaloni della tuta e scoppiai in una risata, una risate che finì quando il mio cellulare iniziò a squillare. Con ari interrogativa guardai i miei quattro amici e misi la mano in tasca uscendo il cellulare, era Allegri. "Pronto?" Dissi sorridente. "Ara" Disse il mister. "Ho un lavoro da offrirti" Ammise "Domani mattina alle 8 a Vinovo" Ammise. "Va bene" Mi limitai a dire mostrando un sorriso ai ragazzi e chiusi la chiamata. Mi sedetti nel tavolino di fronte a Paulo. "Che ha fatto?" Chiesi "Si è spogliata davanti a Zaza, Morata e " Sbottò Paul. "E" Chiesi io " E me " Ammise il mio ragazzo. "Si, ma lui uscì subito" Ammise Simone che mi fece imbarazzare. Alzai il mio sguardo verso di lui. "Non mi ammazzare non ho fatto nulla" Ammise Paulo. "Però sarai rimasto con la voglia" Ammisi alzandomi. Vidi l' argentino deglutire mentre mi avvinai a lui e con la mano sfiorai il suo membro, che diventò duro al tocco con la mia mano. Non perse tempo a mettere le sue mani nel mio sedere e sollevarmi facendo si che le mie gambe si intrecciassero nel suo bacino facendo scontrare le nostre intimità. Si alzò e incominciò a salire le scale senza staccarsi dalle mie labbra. "Buona" Sentimmo un urlo strozzato che ci fece ridere da parte di Paul, forse bloccato da Simone. Entrammo nella mia stanza e mi mise spalle alla porta con una mano scese e girò la chiave con l' altra incomincio a sbottonarmi. Incominciai a sentire il calore nella mie guance che provocò un rossore. Lo spinsi nel letto sbottonandogli i pantaloni. Sia le mie, che le sue, scarpe si trovavano nel pavimento così come i nostri indumenti che in poco tempo raggiunsero le scarpe. Eravamo entrambi nudi, io ero sotto di lui e avevo una visione di lui che mi faceva eccitare. Incominciò a spingere facendo si che io incominciassi a gemere dal piacere. "Amore" Dissi gemendo e vidi che lui acquistò velocità. Venni e inarcai la schiena gemendo e stringendomi tra i miei pugni le lenzuola e insieme a me venne anche lui.
...
Ore 08:30
Mi svegliai di botto ricordandomi dell' appuntamento con Allegri a Vinovo per le 08:00. "Paulo" Lo svegliai "E" Sbottò. "Mi accompagni a Vinovo?" Domandai "Che devi fare?" Domandò mettendosi la testa sotto al cuscino. "Poche domande o ti alzi o prendo la tua macchina" Si alzò di botto andandosi a chiudere nel suo bagno. Risi e feci la stessa cosa. Una volta pronta scesi bussando alla porta del bagno di Paulo che si aprì subito. "Pronto" Ammise passandosi una mano tra i capelli. Annusai il suo collo e aveva un profumo buonissimo. "Ricordati che sono io la tua fidanzata" Sbottai. "Lo so" Disse avvicinandomi a sè per poi lasciarmi un bacio sulle labbra. "E' tardi"Ammisi scendendo le scale e afferrando una mela che mangiai durante il tragitto. Chiusi la porta e andai in macchina con Paulo. Arrivammo a Vinovo. "Amore i vado a vedere la primavera" Disse Paulo. "Ti aspetto" Ammise per poi dirigersi fuori dove si sarebbe tenuto l' allenamento dei ragazzi della primavera. Andai all' ufficio da Allegri dove mi spiegò tutto ciò che dovevo fare. Ogni giorno dovevo essere a Vinovo, mattina e pomeriggio qualche volta. Mi mostrò il mio ufficio ed ero entusiasta di lavorare nella Juve.
PAULO
Mi diressi nei campetti dove vidi i ragazzi della primavera allenarsi. Mi sedetti nella panchina ad osservare come si svolgevano gli allenamenti. "Ciao" Disse una voce femminile che riconobbi subito. "Ciao" Risposi senza rivolgergli uno sguardo. "Vedo che già conosci la mia voce" Ammise la ragazza. Con la coda dell' occhio la osservai, ma ciò che riuscì a vedere furono solo i suoi seni messi in bella vista. "Si, la riconosco perchè è fastidiosa" Ammisi continuando a guardare i ragazzi dell' allenamento. "Qualcosa mi dice che stai mentendo" Ammise. Odiavo la sua sicurezza, ma allo stesso tempo mi provocava qualcosa. "Non dovresti esserne così sicura" Sbottai guardandola. "Mi puoi guardare il seno" Ammise alzandosi e mettendosi davanti a me.Mi alzai e uscii dal campetto. La sua mano afferrò il mio polso e mi tirò nello spogliatoio. "Odio le persone difficili" Ammise sbottonandosi la maglietta. Incominciai a sentire caldo, sempre un ragazzo sono e certe cose noi ragazzi non riusciamo a controllarle, non sapevo controllare la mia erezione, ma sapevo controllare i miei pensieri, almeno per il momento. "Senti stai sbagliando persona" Mi limitai a dire girandomi e cercando di uscire dallo spogliatoio. Mi afferrò una seconda volta la mano e mi fece girare, la sua mano prese il mio membro e con agilità lo uscì dai miei indumenti. Si abbassò e incominciai a sentire il suo respiro sulla mia erezione, fino a quando non sentii la sua bocca e la sua lingua. Appoggiai la mia testa nella porta e chiusi gli occhi, quello fu il momento in cui nemmeno i pensieri riuscii a controllare. Cazzo, come ci sa fare, dissi nella mia mente prima di spingerla allontanandola da me. Rimisi il mio membro al suo posto e porsi la mia mano alla ragazza che spinsi involontariamente. Afferrò la mia mano e si alzò. "Ti piaceva" Ammise ridendo. "Paulo" Sentii chiamarmi. La spinsi nelle docce, dove riprese ciò che smise di fare qualche minuto prima. Si alzò lasciando che la sua camicia finisse sul pavimento e insieme a quella anche il reggiseno. Sentii la porta aprirsi. "Paulo" Disse Ara.
STAI LEGGENDO
•La mi joya•
RandomMio padre è il responsabile dell' area medica della Juve. Inutile dire che ho l' accesso ovunque, grazie alla grande amicizia di mio padre con Massimiliano Allegri, allenatore della Juve. Con tutti i giocatori della Juventus ho un buonissimo rapport...