"Io ti ho tradito, sono stata a letto con un altro ieri sera" Ammisi tutto d' un fiato. Sgranò gli occhi alzandosi. "Sei una troia" Disse urlando richiamando l' attenzione dei ragazzi che incominciarono ad avvicinarsi. "Con chi cazzo sei stata?" Continuò " Fatti i cazzi tuoi" Sbottai urlandogli contro. " Abbassa il tono, Puttana" Disse urlando per poi lanciarmi uno schiaffo, persi l' equilibrio ma mi tenni nella panchina per non cadere, mentre con l' altra mano mano mi toccai la guancia. Tutti i ragazzi si avvicinarono verso me e Gennaro correndo. "Sei una puttana" Disse urlandomi contro. Stavo per ricambiare lo schiaffo, ma il braccio venne bloccato dalla sua mano. "Lasciala" Urlò Paulo scavalcando le panchine davanti a noi. "Sennò che mi fai?" Disse mettendosi davanti a lui. "Ti spacco la faccia oggi e il culo sabato" Disse avvicinando la sua fronte a quella di Gennaro. "Basta" Li fermò Gigi. Cercò di separarli, ma non ci riuscì e vennero tutti gli altri per aiutarlo. Si creò confusione tra le panchine. "Fermi" Urlai sorpassando Stefano e gli altri davanti a me fino ad arrivare da Gennaro e Paulo. "Con chi cazzo mi hai tradito?" Mi urlò in faccia "Voglio sapere il nome" Continuò. La mano di Alvaro si posò sul mio braccio facendomi girare. "Spostati" Disse guardandomi. I suoi soliti occhi che mi ispiravano sicurezza. "Paulo basta" Dissi prendendolo per il braccio e allontanandolo da Gennaro. "Sei troppo arrabbiato, ci vediamo stasera" Gli dissi provocando la fulminata di Paulo. "Voi non vi vedete" Ammise Paulo "Chi cazzo sei tu?" Disse spingendolo Gennaro "Non mettermi le mani di sopra" Disse Paulo minacciandolo. Paul, Stefano, Mario, Simone e Gigi allontanarono Gennaro, facendolo uscire completamente dal campo, mentre gli altri cercavano di calmare Paulo. Mi sedetti nella panchina portandomi la mano fra i capelli. Avevo avuto paura, paura che mi avesse fatto del male o che qualcuno si sarebbe fatto del male a causa mia. "Stai bene?" Sobbalzai e alzai il mio sguardo. "Si" Ammisi guardando Alvaro. "Alva ho bisogno di andare a casa" Ammisi supplicandolo. "L' accompagno io, ci vediamo a casa" Disse Paulo avvicinandosi a noi. Mi alzai e andai nello spogliatoio con lui. Mi sedetti aspettando che lui si cambiasse. Si levò la maglietta e i pantaloni ed io non potei fare a meno di notarlo. "Ti fa male?" Domandò mettendosi la maglietta "No, tranquillo" Ammisi io. Uscimmo dagli spogliatoi e andammo in macchina. Restammo in silenzio per un pò di tempo."Mi dispiace" Sbottai io "Dispiace a me" Ammise l' argentino continuando a guidare. "Di cosa?" Chiesi "Che hai un coglione al tuo fianco" Disse. "Perchè saresti coglione?" Domandai e lo vidi scoppiare a ridere. "Parlavo di Gennaro" Disse ridendo. "Ah" Dissi ridendo anche io "Stasera lo lascio " Ammisi e notai un sorriso stamparsi nelle sue labbra "Questo non vuol dire che ci rimetteremo insieme. Tu hai Antonella" Ammisi sorridendo "Questo è da vedere" Disse alzando un sopracciglio. Arrivammo davanti casa e posteggiò. Mi misi nel divano a guardare un film, mentre Paulo andò a farsi una doccia. La porta di casa si aprì ed entrarono i ragazzi con la cena. "Ho troppa fame" Dissi alzandomi dal divano "Paulo" Urlò Paul. Paulo scese e incominciammo a mangiare. Dopo aver finito di mangiare i ragazzi si misero nel divano a giocare alla play. "Chi vince?" Chiesi "Io" Disse Simone. Scoppiai a ridere nel vedere lo sguardo di Paulo che fulminò a Simone e mi andai a sedere accanto ad Alvaro. "Ciao" Disse cingendo il mio collo col suo braccio, alzai il mio sguardo e lo osservai. "Ti voglio bene" Ammisi "Anche io " Mi strinse di più a sè. "Lascia la mia ragazza" Disse Paulo continuando a giocare. "Io non sono la tua ragazza" Ammisi ridendo "Si che lo sei" Ribattè lui "No" Dissi continuando a ridere. Suonarono al campanello e Paulo mise pausa al gioco e si girò. Mi alzai e andai ad aprire. "Ciao" Dissi vedendo Gennaro davanti la porta "Scusa" Sorrisi e lo abbracciai. "Vieni andiamo" Ammisi facendolo entrare. Paulo si alzò, ma venne fermato. Alvaro venne verso di me e mi abbracciò "Urla se hai bisogno che lo uccido " Mi sussurrò all' orecchio provocandomi un sorriso, gli feci l' occhiolino per poi afferrare la mano di Gennaro e salire in camera mia. Quando gli presi la mano non provai nulla, ero stata con lui solo per dimenticare una persona che era al quanto difficile dimenticare. "Quella che deve chiederti scusa sono io" Dissi guardandolo. "Tranquilla" Disse avvicinandosi a me. Le sue mani salirono sopra la maglietta toccandomi il seno. "Che fai?" Dissi allontanandolo. "Siamo fidanzati" Ammise lui ridendo. Abbassai lo sguardo, non sapevo come dirglielo. "Sei sempre stata una puttana e da puttana ti comporterai. Non mi fanno paura i tuoi quattro amichetti giù." Mi diede uno schiaffo ed io caddi a terra. "Ora sei la mia di puttana" Disse dandomi un calcio, buttai un urlo da dolore che soffocai per non farlo sentire ai ragazzi giù. "Sei solo uno stronzo" Sbottai rialzandomi. "Non sono puttana e di certo non la tua" Dissi spingendolo fuori dalla mia stanza. "Rimarrai un puttana" Disse tenendosi al passamano della scala. "Non sono un puttana" Dissi dandogli uno schiaffo, questa volta preso in pieno. Il suo viso non si voltò, rimase fermo a fissarmi. "Che succede?" Chiese Alvaro alzandosi dal divano. Il mio sguardo si abbassò verso i ragazzi che smisero di giocare. "Mi ami?" Domandò Gennaro "No" Ammisi. "Non mi ami e non mi hai mai amato eppure ci sei stata a letto con me. Sei un piccola puttanella" Disse stringendo il mio viso con la sua mano. Gli sputai. Le mie guance vennero strette ancor di più dalla sua presa possente, mentre con l' altra mi stampò uno schiaffo a mano aperta sul volto. Le cinque dita di Gennaro avevano impresso un marchio sulla mia guancia che incominciò a provocarmi bruciore. "Che cazzo fai?" Disse spingendolo Alvaro. "Non la devi toccare" Disse invece Paulo prendendolo dal collo. "Immagino sia stata a letto con te" Disse ridendo Gennaro. "Si e mi farei una bella domanda su questo" Disse Paulo. Con uno strattone Gennaro si liberò dalla presa di Paulo. "Morata preparati,il prossimo ad andare a letto con la puttana sarai tu" Alvaro gli diede un pugno nel naso che venne immediatamente ricambiato con un pugno sul labbro.
Grazie per i commenti che ho trovato sotto al post pubblicato precendentemente. Mi ha fatto tanto piacere ed a essere sincera non avevo voglia di scrivere, ma leggendo i vostri commenti ho visto che vi piace la storia e di questo sono molto contenta. Spero di trovarne tanti anche sotto a questo! Grazie a tutti
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•La mi joya•
RandomMio padre è il responsabile dell' area medica della Juve. Inutile dire che ho l' accesso ovunque, grazie alla grande amicizia di mio padre con Massimiliano Allegri, allenatore della Juve. Con tutti i giocatori della Juventus ho un buonissimo rapport...