Sesto

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Sorrisi e lo abbracciai buttandomi sopra di lui, caddemmo all indietro nel letto e in quel momento si aprì la porta. "Alvaro" Dissi mettendomi seduta. "Dobbiamo parlare" Disse guardandomi. "Io vado" Disse Paulo alzandosi. "Non mi avevi detto che Maria ti aveva scritto" Ammisi a braccia conserte "Vuole tornare con me, ma so che questo significherebbe perdere te" Disse lui con lo sguardo basso " Ma perchè io mi arrabbierò o perchè dovrai fare una scelta?" Risposi. Non mi resi neanche conto di averlo detto davvero. Non mi rispose, stette zitto per qualche momento. "Sai che sceglierei comunque te" "Alvaro a me importa che tu sia felice e come vedi quando ti scrive se intrattabile" Dissi " Cosa è?" Disse guardando il biglietto "Verrai con noi?" Aggiunse "Si" dissi sorridendo "regalo della Joya e ti conviene andarlo a ringraziare" Sbottai con un sorriso. Si avvicinò e mi abbracciò "Ti voglio bene" Disse dolcemente " te ne voglio anche io" ammisi abbracciandolo più forte. Quando Alvaro se ne andò dalla mia stanza, presi la mia borsa e i vestiti che misi quei giorni rimasti a casa Juve e scesi. "Te ne vai?" Disse Paulo " Si ragazzi, vado da mio padre" Dissi. Abbracciai tutti e quattro i ragazzi, ringraziai l ultima volta Paulo e me ne andai. La strada del ritorno a casa fu tranquilla. Bussai a casa e aprì mio padre. " Allora quando parti?" Chiese mio padre mettendo il cibo a tavola. "Domani" risposi "Il biglietto quanto è costato?" Mi chiese mio padre. Incominciai a giocare con la punta della forchetta. Mio padre non voleva che io avessi alcun tipo di rapporto con i ragazzi, nel senso di provare amore per uno di loro. All' età di 4 anni mi innamorai di Claudio Marchisio. " Non l' ho compato, me lo ha regalato Paulo" ammisi, con la sperava che non si arrabbiasse " Chiara ne abbiamo parlato mille volte" " Si, papà solo amici siamo" dissi interrompendolo " In Spagna ho conosciuto un ragazzo, si chiama Nicolas" Dissi mangiando la carne " Davvero? Quanti anni ha?" Mi affogai, quello era il dettaglio che nessuno mi chiedeva mai. Nicolas aveva 25 anni, io 17 anni. " 18 " mentii "ti piace" Chiese mio padre "Può essere, ho finito. Vado a preparare la valigia" dissi alzanomi. In realtà Nicolas non mi piace, è un bel ragazzo.  Era alto, muscoloso, capelli castani e occhi verdi. Al pensiero deglio occhi verdi mi venne in mente Paulo, sorrisi e poi scacciai il pensiero. Presi il cellulare e scrissi nel gruppo.
Famiglia
ragazzi 😍
Da Simone:
Chiaretta
Da Paul: Domani Ibizaaaa
Significa tante ragazze
Da Chiara:
E per me ragazzi 😍
Da Alvaro❤:
Ma sei pazza? Tu a letto a guardare i cartoni
Da Chiara:
Ho diritto anche io a divertirmi
Da Paulo:
Ho preso lo yathc
Da Alvaro❤:
Solo in quel momento potrai divertirti e uscire
Da Chiara:
Poi vedimo ahahah, a che ora passate domani?
Da Paulo:
Passo io alle 9.
Dopo aver preparato la valigia, andai a dormire. L' indomani come detto da Paulo alle 9 in punto era sotto casa, salutai mio padre e salii in macchina da Paulo. "Buongiorno" Dissi dandogli un bacio in guancia. "Che profumo" Dissi sorridendo, lui mi rivolse uno sguardo veloce mostrando il suo mezzo sorriso stampato sulle labbra. Paulo era un ragazzo dolce e il suo accetto argentino mi faceva impazzire.

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