Quarantesimo

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Mi cadde l' ecografia e Gigi la raccolse. "E' tua"Disse porgendomela. "Grazie" Ammisi abbassando lo sguardo e nascondendola. Gigi e Claudio si lanciarono degli sguardi e subito dopo entrai in macchina. Mi sedetti accanto a Paulo che era al volante e incominciai a piangere e lui l' unica cosa che fece fu quella di allungare la mano verso la mia gamba e accarezzarmela. Arrivammo a casa e senza aspettare che lui posteggiasse o si fermasse aprii lo sportello e scesi correndo verso la porta che trovai chiusa. Mi arrabbiai lanciando un calcio alla porta, per poi sedermi sui gradini e incominciare a piangere ancora più forte. Sentii una mano appoggiarsi nella mia schiena e alzai il mio sguardo che si incrociò con quello di Paulo. Cinsi le mie mani nel suo collo e le mie gambe nella sua vita, lui mi sollevò ed entrammo in casa. "Stai tranquilla amore" Mi sussurrò salendo le scale. Si sedette nel letto appoggiandomi al suo lato. Sprofondai la testa nel cuscino continuando a piangere. "Amore calmati" Disse. "Come faccio?" Dissi sedendomi e singhiozzando. Le sue braccia cinsero i miei fianchi avvicinandomi a lui. Bussarono alla porta ed entrarono i ragazzi. "Non so cosa dire" Ammise Alvaro con lo sguardo basso. Ultimamente con Alvaro non andava bene e sapevo di dovermi allontanare da Paulo, ma in questo momento era difficile. Avevo bisogno di qualcuno che si prendesse cura di me, ma io dovevo prendermi cura di mio figlio. Con tutto il dolore che provavo in quel momento pensavo che mio figlio sarebbe morto. Mi sento una colpa, colpa perchè mio padre dopo tutto lo voleva un nipotino anche se avrebbe incominciato con le premesse. "Non avete preso precauzioni e ora è giusto che vi prendiate le vostre responsabilità" Avrebbe detto e a quel pensiero mi scese una lacrima. Ma ero capace di fare la madre? Come si allatta un bambino? Farà male partorire? Che parto dovrò scegliere? E a tutte queste risposte mi sarei dovuta rispondere da sola, perchè una madre non l ho. Cosa cazzo mi è passato nella testa? Scommettere con Gennaro di andare a letto con lui. La cosa sicura è che dovevo andare avanti, da sola, senza i miei genitori anche se per me loro erano nel mio cuore sempre e comunque. Tra 9 mesi esatti sarei diventata madre e non so se sarò pronta, poi fare da madre e padre. Dovrò trovare un lavoro, perchè l' eredità di mio padre e di mia madre prima o poi finirà. Dovrò comprare un sacco di cose. Come si mette un pannolino? Come si tiene un bambino in braccio? Mille domande mi assillarono facendomi dimenticare dei ragazzi che mi riempirono di domande. "Cosa?" Sbottai scuotendo la testa. "Amore ti senti bene?" Mi chiese Paulo. Mi alzai e mi chiusi in bagno. Mi sciacquai la faccia con l' acqua fredda ed uscii. "Sto bene" Dissi sorridendo. Ero forte, me lo sentivo. "Che ti hanno detto in ospedale?" Chiese Alvaro. "Sto bene, non ho nessun tumore" Dissi rivolgendo degli sguardi a Gigi e Claudio. "Posso parlarti un secondo?" Chiese Gigi. Deglutii ed annuii. I ragazzi compreso Paulo uscirono dalla mia stanza facendomi rimanere solo con Gigi e Claudio. "Che è successo in macchina?" Chiese Gigi "Conosco tuo padre" Ammise Claudio. "Niente abbiamo discusso perchè gli ho raccontato della scommessa con Gennaro" Ammisi "Che scommessa?" Domandò Gigi. Mi grattai la nuca, mi capitava quando ero nei guai. "Sono andata a letto con lui" Ammisi "Come scusa?" Sbottò Claudio. "E ora aspetti un figlio da lui" Sbottò Gigi. "Cosa?" Feci finta di non capire. "Ho visto l' ecografia " Ammise Gigi "Ah si, quella ero io da piccola" Dissi sorridendo. "Peccato che c' era la data ed è la data di oggi" Ammisi Claudio. "Sono incinta, ma non so se è di Gennaro o di Paulo" Ammisi. "Paulo?"Domandò Gigi "Sei stato a letto con Dybala?" Domandò "Si, più di una volta, ma sempre con precauzioni. Tranne la sera del giorno in cui sono stata con Gennaro o almeno non ricordo" Ammisi. "Devi dirglielo" Ammisi Claudio "No" Sbottai "Non è necessario" Ammisi. "Voglio fare finta che sarò in Spagna" Ammisi "Dirò a tutti i ragazzi che partirò per 9 mesi, perchè andrò a studiare fuori e perchè ho bisogno di staccare la spina con questa città che mi ricorda troppe cose" Ammisi " E dopo 9 mesi spunti con un bambino" Ammise Gigi "Non voglio illudere Paulo, poi lui ha 21 anni non sarà di certo pronto per avere un bambino, per diventare padre e non so se sarò capace di fare la madre"Ammisi "Sarai una bravissima Mamma" Ammise Claudio facendomi spuntare un sorriso. "Compro la casa qui di fronte" Ammisi "E dirò ai ragazzi che partirò" Continuai. Mi abbracciarono e scendemmo dagli altri. "Ragazzi, ho chiamato mia zia" Ammisi "Partirò per 9 mesi in Spagna a studiare lì e poi ho bisogno di staccare la spina da Torino" Dissi come tutto programmato. "ma tua zia non stava a Roma?" Chiese Simone alzandosi "Zia materna" Ammise Gigi salvandomi. "Cosa sarà di noi?" Chiese Paulo avvicinandosi a me. "Paulo" Dissi ricominciando a piangere.

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