Chiamai Paulo, Alvaro, Simone, Gigi. Nessuno rispose. "MERDA" Urlai piangendo. Presi il coltello più appuntito che trovai in quel momento. "Dio aiutami" Dissi piegandomi in due continuando a piangere. Ero in preda dal panico. Salii le scale portando con me il cellulare e il coltello. Cercai di aprire la mia camera, ma era chiusa all' interno. Respirai lentamente, dovevo pensare qualcosa e al più presto. Mi girai e vidi la camera di Alvaro aperta, entrai e la chiusi a chiave e mi andai a chiudere nel suo bagno. Chiusi gli occhi, cercando di sentire attraverso la porta. Un rumore di una chiave mi fece rabbrividire, feci il numero della polizia. "Dove ti nascondi?" Disse cercandomi, sentii la maniglia della camera di Alvaro muoversi. Sembrò allontanarsi dalla stanza di Alvaro chiusa, quando la suoneria del mio cellulare incominciò a diffondersi. "Papà" Dissi piangendo "Che succede?" Disse mio padre preoccupato "Papà mi vuole violentare, aiutami. Non voglio. Sto morendo." Dissi piangendo "I ragazzi?" Chiese " Sono alla riunione con Allegri" Dissi singhiozzando. Mio padre bloccò la chiamata. "Sei qui" Disse ridendo. Stavo morendo, me lo sentivo.
Paulo's point of view
Eravamo in riunione da almeno un ora. Parlammo dei vari allenamenti, che sarebbero incominciati ad agosto.Il cellulare di Allegri incominciò a squillare interrottamente. "Mister magari è importante" Disse Simone preoccupato delle 6 chiamate ricevute. "Scusate, pronto?" Disse il mister rispondendo alla settima chiamata. Vidi il mister sbiancare e alzarsi di scatto prendendo la sua giacca. "Dobbiamo andare" Disse uscendo dalla stanza correndo. Tutti quanti ci guardammo con aria interrogativa, per poi alzarci e raggiungere il mister fuori dall' edificio. "Salite" Ci impose il mister con mano tremante. Salimmo e mi misi accanto ad Alvaro. Ne approfittai per vedere il mio cellulare, dove trovai 4 chiamate da Amore. Guardai Alvaro. "Che è successo?" Disse guardandomi con aria interrogativa. "E' normale che ho ricevuto quattro chiamate da Chiara?" Chiesi preoccupato. "Solitamente lei non chiamata, soprattutto se sa che siamo in riunione" Ammise Alvaro prendendo il suo cellulare. "Paulo ho anche io delle chiamate da Chiara" Ammise Alvaro preoccupato. "Ragazzi, ma è successo qualcosa?" Chiese Simone. Vidi Gigi avvicinarsi al mister che stava guidando piuttosto veloce e si aggrappò al sedile per non cadere. Vidi l' espressione di Gigi preoccupata tornare a posto. Chiamai a Chiara, ma rispose la segreteria.Chiara's point of view
Ero appoggiata con le spalle nella vasca di Alvaro con entrambe le mani occupate, nella sinistra il cellulare e nella destra un coltello. Ero spaventata e terrorizzata allo stesso tempo. Il mio vestitino bianco era sporco di sangue e sentivo la testa bruciare. Chiamai Paulo, ma rispose la segreteria. Asciugai le mie lacrime e aprii la porta del bagno, trovandomi in camera di Alvaro. Non sentivo nulla. Dovevo scappare da quella casa con lui o senza di lui all' interno. La porta si aprì e me lo ritrovai davanti. Era un incubo. Mi lanciò la chiave che si fermò davanti a miei piedi. "Dovreste mettere serrature diverse e non uguali" Disse il ragazzo avvicinandosi a me. Non potevo permettere che un attacco di panico mi bloccasse, corsi in bagno cercando con tutta la mia forza di chiudere la porta a chiave, ma il suo piede me lo impedì. La porta si aprì di botto facendomi cadere in ginocchio, mi parai con le mani per non sbattere ed entrambi gli oggetti che tenevo in mano caddero ai suoi piedi. Sentii la sua risata e alzai il mio sguardo verso quegli occhi che sembravano riflettere il fuoco. Si piegò e prese il coltello che poggiò nel lavandino e il cellulare che incominciò a smanettare. "Ho il codice" Ribattei "Non mi interessa il codice, mi importa la videocamera" Disse divertito. La posizionò su un mobiletto e mise play. Guardai il display del mio cellulare che riprendeva la scena, lui era di spalle e nel video non si vedeva bene la sua figura. Venne verso di me allungando la mano nel lavandino afferrando il coltello. Si avvicinò prendendomi da capelli e tenendomi la testa alta. "Quanto sei bella" Disse, girai il mio volto e piansi. "Lasciami" Urlai tra un singhiozzo e l' altro. Sentii una cosa fredda strisciarmi nel collo e mi irrigidii voltandomi verso di lui. Fece scendere il coltello verso la scollatura del mio vestito, dove incominciò a tagliare il tessuto. La sua mano incominciò a salire lungo la mia intimità. Urlai e gli diedi un calcio, si piegò per il dolore nel basso ventre e mi diede uno schiaffo facendomi cadere e sbattere la testa nel bordo della vasca di Alvaro.
Paulo's point of view
Incominciai a pensare che la fretta del mister e le chiamate che ricevette centrassero con Chiara. Al fatto che sia io che Alvaro, Simone e Paul avessimo ricevuto più di una chiamata da lei, ma non ne ero sicuro. Gigi era starno, era seduto al suo posto con aria preoccupata. Il cellulare del mister incominciò a squillare e rispose mettendo il vivavoce. "Pronto?" Disse il mister preoccupato "Ti prego fammi avere notizie, non mi risponde più" Disse una voce maschile che mi sembrava di conoscere. Intanto calò il silenzio e tutti noi eravamo attenti alle parole della chiamata del mister che potevano farci capire qualcosa. "Siamo quasi arrivati" Disse il mister "Che ti ha detto?" Continuò "Stava piangendo e" fece una pausa " Ed era terrorizzata, mi ha detto che voleva violentarla che stava morendo. " Disse piangendo "Se succede qualcosa a Chiara non me lo perdonerei mai" Sgranai gli occhi e mi alzai. Chiara. Non riuscii più a ragionare e guardai i miei compagni che ebbero la mia stessa reazione. "Che sta dicendo?" Disse Alvaro alzandosi. Simone e Paul andarono accanto al mister che stava guidando. "Appena ho notizie ti chiamo" Disse chiudendo la chiamata. "Sedetevi" Urlò il mister. "Cosa è successo?" Chiese Alvaro "Mister apra" Dissi alzandomi. "Siediti Paulo" Disse Gigi tenendomi. "Mi apra, devo scendere" Dissi urlando. Il mister sembrava non darmi ascolto. Alvaro premette il bottone che aprì le porte e mi fece scendere, venni seguito da Claudio, Paul, Simone, Gigi e Alvaro. Corsi più veloce che potevo, non badando ai semafori. Arrivammo davanti casa. Entrammo dal giardino. "Chiara" Urlai. Non ragionai più. Provai a mettere il codice ma la mia mano tremava. "Non riesco a mettere il codice" Ammisi. Si avvicinò Paul che disattivò la sicurezza. Il pavimento era bagnato, salii le scale provando a non scivolare. Arrivai davanti camera sua, che era chiusa. Diedi un pugno alla porta. "Cazzo" Urlai dando un altro pugno. Vidi una chiave a terra in camera di Alvaro e mi precipitai lì dentro seguito dagli altri ragazzi. I ragazzi si girarono la faccia per non guardare. E quando mi girai la vidi a terra, priva di sensi.
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•La mi joya•
DiversosMio padre è il responsabile dell' area medica della Juve. Inutile dire che ho l' accesso ovunque, grazie alla grande amicizia di mio padre con Massimiliano Allegri, allenatore della Juve. Con tutti i giocatori della Juventus ho un buonissimo rapport...