CHIEDO SCUSA SE NON HO AGGIORNATO, MA SONO STATA MOLTO MALE.
"Cos'è?" Ridomandai. "Un biglietto" Ammise Desideria. "Se tu provi qualcosa per me va bene, ma le cose che fa Ara non passarle per tue" Sbottai arrabbiato. "Okay" Disse guardando i ragazzi. "Solo okay?" Domandai stranito. "Ciò che voglio ottengo, volevo fare colpo su di te" Disse avvicinandosi a me "Sono fidanzato con Ara" Ammisi "Sei fidanzato o la ami?" Ammise lei sfiorando con la sua mano la mia intimità. Improvvisamente gli occhi dei ragazzi si puntarono su di me. "Entrambi" Sbottai allontanandola. Salii le scale e andai in camera mia.
ARA
Con Carlos mi trovo bene, mi fa sentire l' età che ho. Mi fa sentire la ragazza giovane che va a divertirsi tutte le sere in discoteca e che fà cazzate. Insomma ci togliamo un anno, lui ha 19 anni ed io 18. Con questo non voglio dire che con gli altri ragazzi non mi trovo bene, anzi mi fanno sentire più grande e responsabile. Odio il fatto che ci sia Desideria che quando ne ha l' occasione prova a rovinare tutto e soprattutto odio il fatto che Paulo ne sembra attratto. Mi manca un sacco uscire con loro e andare in discoteca a ballare come se non ci fosse un domani e poi tornare a casa e ridere l' indomani delle cose che abbiamo detto il giorno prima. Ammetto che di tempo ormai non ne hanno, ma quando finirà la stagione ci sarà solo divertimento. "Aspetta" Sbottai facendo spaventare Carlos. "Che è successo?" Domandò preoccupato. "Mi accompagni in farmacia?" Chiesi "Certo" Rispose ridendo. Girò per una traversa e continuammo a cantare la canzone che stava trasmettendo la radio. Si fermò e gli sorrisi per poi scendere. Presi la pillola del giorno dopo e salii in macchina. "Ci avete dato dentro tu e Dybala?" Domandò notando la pastiglia che avevo appena uscito dalla scatola. "Dai" Dissi dandogli un pugno nella spalla. Misi la pastiglia nella lingua e con un sorso d' acqua la buttai giù. "Puoi andare" Dissi e lui accese la macchina e ci dirigemmo a Vinovo. "Vado a cambiarmi" Disse per poi lasciarmi un bacio nella guancia. Mi rinchiusi nel mio ufficio dove mi ritrovai a riordinare il calendario. La mattinata passò velocemente e quando Carlos finì l' allenamento mi diressi negli spogliatoi dei ragazzi. "Buongiorno" Dissi entrando. "Pensavamo fosse la dottoressa sexy" Ammise uno dei ragazzi "Ma tu vai bene lo stesso" Disse facendo l' occhiolino. "Calma è la fidanzata di Dybala, se non volete un pugno in faccia lasciatela in pace" Disse ridendo con i suoi compagni. "Il pugno lo dai tu o Paulo?" Domandò ridendo un' altro ragazzi. "Senti ti aspetto fuori" Dissi scompigliandogli i capelli. "Per quanto riguarda a voi, non dateci dentro con la dottoressa quando avete un allenamento o una partita" Ammisi per poi chiudere la porta alle mie spalle. Mi sedetti e dopo neanche due minuti uscì Carlos. "Andiamo?" Domandò ed io annuii. Ci mettemmo in macchina e vidi scendere dalla Jeep Paulo con Paul e nell' altra Simone che guardava male Paulo con Alvaro e Desideria. "Vuoi andare da loro?" Domandò Carlos. "No, vai" Ammisi continuando a guardare Paulo che si dirigeva dentro e Desideria che gli stava dietro. Dopo un giretto per Torino si fece l' orario di rientrare a lavoro e così mi lasciò a Vinovo. Entrò con la macchina e vidi davanti all' entrata Paulo Simone e Paul parlare, di cui Paulo era molto agitato e sembrava quasi che urlasse contro Simone. Frenò con la macchina e lasciai un bacio sulla sua guancia, quando staccai le mie labbra dalla sua guancia mi accorsi che gli occhi di Paulo stavano fulminando Carlos con lo sguardo. "Grazie" Dissi chiudendo lo sportello e lui mi sorrise per poi fare marcia indietro e andarsene. "Che ci facevi con quello?" Sbottò Paulo. "Calmati, siamo andati a fare un giro" Ammisi "Blanco" Disse. "Esci con uno della primavera e da quando?" Chiese "Non esco, questa mattina Allegri ha chiesto a Carlos di portami qui dato che la Joya lo voleva bello pronto e riposato anche se con quella per casa dubito come tu possa essere riposato, ti ho visto che è successo?" Chiesi. "Ha scambiato la colazione che ci hai fatto tu per sua, ma è una piccolezza" Ammise Simone. Sorrisi e mi avvinghiai al collo di Paulo per poi unire le nostre labbra. "Non devi essere geloso, io ti amo" Dissi una volta sciolto il bacio. Saltai e cinsi la sua vita con le mie gambe facendo scontrare le nostre intimità. "E' meglio che non fai così, ho allenamento e ieri abbiamo già dato" Ammise ridendo. Scesi e sorrisi ai ragazzi per poi entrare. Ero davvero stanca, era da questa mattina che continuavo a sistemare le varie cose per le partite ed ero anche dispiaciuta perchè non ho potuto staccare nemmeno un secondo per andare a guardare Paulo allenarsi. Sentii il fischio e dedussi che finirono e purtroppo non potevo andare a divertirmi con i miei amici nello spogliatoio al mio solito. Dopo qualche minuto entrarono i ragazzi. "Hai intenzione di dormire qua?" Mi domandò Paulo dandomi un bacio sulla guancia. "Non ho intenzione di dormire qua e non ho nemmeno intenzione di lavorare nel mio giorno libero." Ammisi. "Non vieni con noi?" Chiese Paulo. "No, non posso devo finire qua" Ammisi "Resterei qui io, ma non ho come accompagnarti" Ammise Simone ridendo. "Però se Alvaro mi presta la sua macchina" Continuò Simone. "Non esiste" Ammise ridendo. "Resto io con te, Simone va con Paulo e Paul" Continuò Alvaro. "Ci vediamo a casa" Disse Paulo venendo verso di me. Mi alzai e gli diedi un bacio a stampo per poi vederlo andarsene insieme a Paul e Simone. Alvaro si sedette nel posto difronte al mio, mentre io continuavo a sfogliare dei fogli. "Mi manchi" Ammise Alvaro facendomi distogliere lo sguardo. Il suo sguardo era basso e lì mi ricordai di quanto lui fosse importante per me. "Mi manchi anche tu Alva" Ammisi. "Mi manca tutto, mi manca parlare con te e abbracciarti quando ne sento la neccesità. Mi manca andare in giro con voi e ballare" Ammisi ridendo. "Come stai?" Mi domandò e a quella domanda sorrisi stupita. "Che vuol dire?" Domandai abbassando lo sguardo. "Desideria, Paulo, sesso orale? Non penso tu ne abbia parlato con qualcuno" Ammise " Ah" Dissi alzando lo sguardo "Non mi ha tradita, non sono andati a letto." Ammisi. "Andiamo dai" Dissi alzandomi e sorridendo. Uscimmo e ci mettemmo in macchina.
PAULO
"Non è giusto" Sbottò Simone scendendo dalla macchina. Chiusi la macchina non appena Paul scese. "Che cosa?" Domandai. Entrammo in casa. "Non è giusto che la illudi tanto e che non le dici la verità" Ammise Simone posando le chiavi di casa e buttandosi nel divano. Mi avvicinai anche io nel divano dove mi sedetti e guardai Simone con aria interrogativa, anche se sapevo benissimo a cosa si stesse riferendo e non era nulla a cui a Paul non avessi già raccontato. "Di che parli" Domandai. "Pensi di non dirgli che mentre lei era in coma tu te la sei spassata con una?" Disse ironico Simone. Guardai Paul che si mise comodo con una gamba accavallata all' altra e inarcando un sopracciglio con un espressione divertita. "Simo lo sai che ho fatto una cazzata" Ammisi "Una cazzata che non hai perso tempo a raccontare a Paul" Ammise Simone "E tu che ne sai?" Domandai arrabbiato. Ero infastidito del fatto che lui, per quanto possa essere responsabile e protettivo, da non so quando nei confronti di Ara, uscisse questo discorso. "Non ne sembra sorpreso" Disse accavallando una gamba sull' altra e portandosi una mano nel collo per grattarsi. "Ho sbagliato l' ho tradita mentre lei era in condizioni pietose e mi dispiace" Ammisi "E non hai intenzione di dirglielo?" Domandò Simone. "Simo lo sai l' amo. Non voglio rovinare nulla" Ammisi dispiaciuto " Amico voglio bene sia a te che ad Ara, ma voglio solo il bene per entrambi. Di certo non posso essere la tua coscienza per tutta la vita che ti guido su ciò che fare" Ammise Simone. "Ti ho già detto che mi dispiace" Ammisi questa volta più arrabbiato. "Bene bene" Disse una voce ridendo. La figura al quanto femminile di Desideria si posizionò davanti a me e a Simone che stavamo affrontando l' argomento, dando le spalle a Paul messo nella poltrona davanti a noi. "Quindi ora saresti disposto a venire a letto con me?" Domandò. Distolse per un secondo lo sguardo da me e sorridendo lo riprese qualche secondo dopo. "Cosa? Io non sono disposto a venire a letto con un puttana" Ammisi titubante per l' ultima parola. "Puttana" Sbottò ridendo "Mi sembra di aver sentito che hai tradito la tenera ed innocente Ara mentre era in condizioni pietose" Mi sputò tutte quelle parole dandomi il volta stomaco per ciò che commisi. Ero sicuro che mi avrebbe minacciato, ma in quel caso avrei preferito dire la verità ad Ara. "Simo per condizioni pietose si intende quel momento in cui lei era in come?" Chiese guardando Simone leggermente più spostato da me. Paul tossì, ma non diedi importanza. "Scegli" Disse cingendo le sue braccia sotto al seno. "O vieni a letto con me e farò finta di non aver sentito nulla oppure dovrò tutto a" Disse con tono minaccioso. Paul si alzò continuando a tossire. "Non vengo a letto con te e non sei nessuno per minacciarmi" Sbottai alzandomi. Mi girai per andarmene, ma mi bloccai e capii l' atteggiamento di Desideria e il continuo tossire di Paul. Ara e Alvaro erano dietro di noi e dall' espressione di Ara capì che sentirono tutto. Il suo viso era completamente bagnato dalle sue lacrime causate da me e non ebbi il coraggio di dire nulla, se non dire il suo nome. "Ara"
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•La mi joya•
RastgeleMio padre è il responsabile dell' area medica della Juve. Inutile dire che ho l' accesso ovunque, grazie alla grande amicizia di mio padre con Massimiliano Allegri, allenatore della Juve. Con tutti i giocatori della Juventus ho un buonissimo rapport...