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Dissi tutta la verità a Paulo, forse non era il momento adatto, ma lo feci e questo era ciò che contava. "Dimmi che non è vero" Disse sedendosi e mettendosi le mani nei capelli. "Che c'è" Dissi avvicinandomi a lui che era seduto. "Ora che sai che con il 60% il figlio sarà tuo non ti prendi la responsabilità?" Sbottai. Vidi nei suoi occhi la rabbia "Perchè cazzo non me lo hai detto prima?" Disse avvicinandosi a me. Simone arrivò e si mise in mezzo. "Basta" Disse allontanando Paulo. "Mi ha nascosto che aspetta un figlio da me" Disse urlando e fulminandomi con lo sguardo. "Lo so, ma calmati." Disse tenendo con forza Paulo. "Che c'è perchè mi guardate in questo modo?" Sbottai guardando Alvaro e Paul bloccati. "Pensavate che il bambino era di Ronaldo?" Ammisi ridendo. "Forse lui si sarebbe preso la responsabilità pure se non fosse stato suo figlio" Continuai per poi salire le scale e chiudermi in camera. Mi buttai nel letto e il mio cellulare mi segnalò di due messaggi non letti.

Da Ronaldo

Ciao

Come stai?

Per Ronaldo

Ho detto la verità al padre di mio figlio, non che a Dybala.

Da Ronaldo

Che ha detto?

Per Ronaldo

Non si prende la responsabilità

Da Ronaldo

Stasera hai casa libera?

Per Ronaldo

Si, film da me?

Da Ronaldo

Si, vengo da te alle 20.

Bloccai il mio cellulare che posai nel comodino.

Bussarono alla porta. "Avanti" Dissi "Posso entrare?" Chiese Simone "Si" Dissi sedendomi nel letto. "Mi dispiace" Ammise "Non si vuole prendere la responsabilità?" Chiesi e lui annuii. "Ora ha due persone da odiare, me e suo figlio, sempre se è suo" Ammisi. Mi abbracciò e quell' abbraccio mi fece crollare. La speranza di crearmi una famiglia, di essere accompagnata all' altare da mio padre, di avere mia madre accanto che mi spiegava come mettere un pannolino o se farà male partorire, erano andate a farsi un passeggiata. Incominciai a piangere sulla sua spalla. Simone era un gran uomo, era capace di capirti. Mi accorsi di aver perso la persona che amavo e di aver perso l' unica persona che mi rimaneva della mia famiglia, Alvaro. Sciolsi l' abbraccio, con la manica della maglietta mi asciugai le guance bagnate a causa delle mie mani. "Ora gliene dico quattro" Dissi alzandomi. "Ferma Ara" Disse Simone cercando di raggiungermi. Scesi quelle scale facendo sentire i miei passi. "Pezzo di merda" urlai. Paulo si alzò. "Sei un pezzo di merda, un coglione" Dissi andando verso di lui e incominciando a spingerlo. "Tu non ti vuoi prendere la responsabilità, perchè ti piace fare il puttaniere. Tu stavi con me e anche con Antonella" Dissi sputandogli in faccia tutto ciò che pensavo. "Mio padre prima di morire mi disse sono sicuro che il figlio sarà di Paulo, sono sicuro e mi dispiace che le sue ultime parole sia state riferite a un pezzo di merda indegno che non ha il coraggio di prendersi la responsabilità che ha commesso. Eri pure lucido porca puttana, quella ubriaca ero io" Urlai mettendomi un mano nei capelli. "Adesso basta" Disse Simone afferrandomi per il pancione. "Lasciami" Urlai alzando le gambe "Lasciami" Urlai, nel mentre suonarono alla porta e Alvaro e Paul divertiti andarono ad aprire facendo entrare Gigi, Bonucci e Claudio. "Che succede?" Chise la voce di Claudio. "Pezzo di merda" Urlai dalle scale, perchè ormai Simone mi aveva portato sopra. Mi liberai e scesi. "Sei un pezzo di merda" Gli urlai in faccia. Paul era morto dalle risate e Bonucci non poteva far a meno che godersi la scena. Simone scese le scale sbuffando e toccandosi la testa. "Sei un pezzo di merda" Continuai "Stronzo, puttaniere" Dissi continuando ad urlare. Simone mi prese in braccio e salendo le scale in fretta mi chiuse in camera mia. "Apri" Dissi sbattendo entrambi i pugni sulla porta. Aprii la mia finestra e facendo attenzione misi un piede su un mattone e l' altro su un altro fino a che i miei piedi non toccarono l' erba del giardino. Feci il giro e suonai alla porta. Mi aprì Paul che scoppiò in una risata. "Pezzo di merda" Continuai urlando ed andando verso Simone, che sembrava rassegnarsi. Paulo mi prese dalle gambe e mi mise sulla sua spalla portandomi fuori. Aprii la sua macchina e mi chiuse dentro. "Pezzo di merda ti rompo l' auto" Dissi urlando, ma la sua figura soddisfatta scomparve chiudendo la porta ed entrando. La macchina era difronte alle porte di vetro del salone, dove i ragazzi si misero ridendo. Alzai il mio dito medio a Paulo e iniziai a suonare il clacson. Mi sdraiai in entrambi i sedili mettendo il piede sul volante e premendo facendo sì che suonasse. Paulo si alzò dal divano e lo salutai con la mano. Uscì e mi venne ad aprire. "Scendi dalla mia macchina in questo modo" Ammise aprendo lo sportello. "Sono così comoda" Ammisi. Simone spuntò dietro di Paulo. "Voi due dovete chiarire" Disse spingendo Paulo dentro la macchina che cadde dentro di me. Simone prese le chiavi che caddero a Paulo e ci chiuse in macchina. Suonai il clacson e lui mi fece il dito medio. "Ti levi di sopra?" Ammisi "Mi fai male" Continuai spingendolo. "Non è colpa mia se sei incinta" Ammise sedendosi dalla parte del volante. "Si invece" Sbottai "Paulo ho fame" "Ho sonno" "Sto scomoda" "Ho sete" "Devo fare la pipi" Ripetei più volte quelle parole perchè rimanemmo tutto il pomeriggio all' interno della macchina. "Uscite" Disse Simone aprendoci la macchina. "A tavola" Urlò Paul affacciandosi alla finestra. "Finalmente" Disse Paulo stiracchiandosi. Entrammo e ci sedemmo a tavola. "Se mio figlio nasce magro è colpa vostra" Dissi impugnando la forchetta. Suonarono alla porta e Paulo andò ad aprire. "Che vuoi?" Disse Paulo. "Ara?" Domandò. Mi alzai andando incontro a Ronaldo. "Ciao" Dissi sorridendogli. "Scusa il ritardo" Disse abbracciandomi. "Come state?" Mi domandò guardandomi negli occhi "Bene" Ammisi. Paulo chiuse la porta rivolgendoci uno sguardo schifato. Ci mettemmo a tavola e mangiammo. Quando finimmo i ragazzi rimasero a tavola, mentre io e Ronaldo ci sedemmo nel divano. "Guardiamo questo" Dissi. Si fece 00:00 e i ragazzi tranne Paulo andarono a dormire. Sembrava che Paulo lo facesse apposta. "Hai pensato ai nomi?" Domandò Ronaldo toccandomi la pancia. Guardai Paulo e lo vidi sgranare gli occhi al tocco di Cristiano nella mia pancia. "No" Ammisi divertita. Ronaldo si alzò e collegò il uso cellulare alla radio facendo partire una canzone lenta. Paulo era seduto che ci osservava ogni tanto, mentre faceva finta di guardare il suo cellulare. "Permetti?" Disse tendendomi la sua mano che afferrai sorridendo. Incominciammo a ballare e Paulo andò in bagno. "Sei una donna fantastica" Ammise ed io arrossii. Alzai il mio sguardo e i nostri occhi si scontrarono facendo sì che le nostre labbra si unissero in un bacio passionale. Ci ritrovammo nel divano, la sua mano cercava disperatamente i miei seni ed io non glielo impedii. Mi sfilò la maglietta ed io feci lo stesso con lui, mi sbottonò i pantaloni. "Che cazzo stai facendo" Disse Paulo allontanando Cristiano da me. "Che problemi hai tu" Disse alzandosi ed avvicinandosi a Paulo. "Non la devi toccare" Ammise Paulo provandomi un sorriso che nascosi. Mi coprii con entrambe le braccia, mentre osservavo la scena. "Che c'è pensi che tutto appartenga a te?" Disse Ronaldo spingendolo. " Lei e mio figlio si" Ammise Paulo.

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