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Mi staccai da lui. "Paulo sto con Simone" Ammisi tra le sue labbra. "Non me ne fotte un cazzo di Simone" Ammise spingendomi contro il cofano della sua macchina e dopo quelle parole lo baciai con più foga e cinsi le mie gambe al suo bacino. Le nostre intimità si scontrarono più volte. "Entra in macchina" Disse facendomi rimanere sul cofano a prendere fiato e dopo alcuni secondi eseguì ciò che mi disse. Entrai in macchina e vidi i suoi occhi, quegli occhi che mi erano mancati per tanto ora mi stavano guardando con lussuria. Non avrei passato la vacanza ad ubriacarmi ed andare a letto con uno sconosciuto. Queste parole le dissi proprio io, ma non ero nè ubriacata e nè stavo andando a letto con uno sconosciuto. Posteggiò la macchina e prendemmo l' ascensore che ci portò in camera mia. "Il numero?" Disse con la chiave in mano. "340" Dissi cercando di mantenere il suo passo. "340" Ripetè guardando i numeri sopra le porte. "L' altra parte" Disse facendomi scoppiare a ridere. "Calmati Paulo" Ammisi ridendo. "Antonella non te la da?" Sbottai ridendo e vidi che lui si fermò, forse ho detto qualcosa di sbagliato. "Antonella me la da, ma il problema è che tu non sei lei sennò credimi che a quest' ora sarei con lei" Ammise guardandomi negli occhi. Cazzo. Paulo non era mai stato così sincero nei miei confronti e i suoi occhi non erano più pieni di lussuria, ma di rabbia e amore. Dopo aver infilato la chiave nella serratura, mi ritrovai con le spalle nella porta. "Non ce la faccio più" Ammise incominciando a spogliarmi ed io feci la stessa cosa con lui. Tolti anche gli intimi mi buttò nel letto fermando con le mani le mie braccia e incominciando a baciare il mio copro e dopo alcuni secondi incominciò a spingere facendo sì che io e lui fossimo una persona sola.

Mi svegliai osservando il suo braccio sopra il mio fianco e sorrisi. Quello era il modo in cui mi sarei voluta svegliare ogni mattina. Il cellulare incominciò a squillare facendo svegliare Paulo. "Pronto?" Dissi "Amore" Cazzo, ho tradito Simone. Mi alzai cercando per tutta la stanza l' intimo. "Mi sei mancata" Disse Paulo. "Anche tu" Ammisi io "Cosa anche io?" Chiese Simone. "Non hai detto ti amo?" Mentii guardando Paulo che si godeva la scena. "No" Ammise Simone "Scusami amore" Ammisi "Devo andare" Continuai "Quando vieni?" Domandò "Torno domani" Ammisi chiudendo la chiamata. Buttai i capelli all' indietro osservando il sorriso splendido dell' argentino divertito. "Paulo" Ammisi dispiaciuta "Tu hai Antonella ed io Simone" Ammisi indossando l' intimo. "Va bene, ma ora goditi la giornata con me" Ammise. Mi fermai e lo guardai "Considerala l' ultima giornata che passiamo insieme da fidanzati" Ammise. "Non capisco" Ammisi. "Passa la giornata con me" Impose dolcemente. Afferrò la mia mano e mi spinse nel letto insieme a lui. "Paulo, ho tradito Simone" Ammisi. Lo vidi bloccarsi, voleva dirmi qualcosa. "E' successo qualcosa?" Domandai. "No, è bello vedere che sei felice con lui" Ammise l' argentino dandomi una pugnalata al cuore. "Paulo per favore" Mi limitai a dire. " A te viene normale tradire a me no" Sbottai vestendomi. " Ara" Disse alzandosi. "Paulo per favore" Dissi allontanandomi da lui.

Passarono due giorni e mi trovavo fuori dall' aeroporto ad aspettare Simone che stranamente ritardava. Una macchina nera suonò e sorrisi riconoscendo il sorriso di Simone, ma scomparve quando mi accorsi che Alvaro e lui non erano soli, c' erano due ragazze. Entrai mettendomi davanti e Simone passò dietro insieme alle due ragazze. "Chi sono?" Domandai. "Lei è la fidanzata di Alvaro e lei una sua amica" Ammise Simone. "Ah" Mi limitai a dire. Non sapevo nulla di tutto questo ed ero delusa da Alvaro e Simone per non avermi detto nulla. "Noi stiamo andando a prendere un gelato" Ammise Alvaro facendo partire la macchina. "Io vorrei andare a casa, sono stanca" Mentii. "Allora andiamo a lasciare lei e poi andiamo a prendere il gelato" Ammise Simone deludendomi ancora di più. Arrivarono davanti casa e senza salutare nessuno scesi dalla macchina, aprii il portabagagli e Simone scese per tirarmi fuori la valigia. "Faccio da sola" Dissi uscendo la valigia. Presi le chiavi e aprii la porta sbattendola in faccia a Simone che mi seguì. "Stronzo" Sussurrai. "Che è successo?" Domandò la voce di Paulo dietro di me. "Quando sei tornato?" Domandai girandomi. "ieri, quando mi hai buttato fuori dalla tua camera." Sbottò "Oppure devo ricordartelo?" Domandò "No, lo ricordo benissimo" Ammisi dissi buttando le chiavi sul tavolo. "Quindi me lo dici che è successo?" Domandò "Alvaro si è fidanzato e Simone stava andando a prendere un gelato con l' amichetta" Ammisi infastidita. "Sei gelosa?" Domandò "Paulo siamo fidanzati io e Simone e lui esce con una ragazza" Sbottai. "Quindi ti arrabbi ancora di più se ti dico che lui ti ha tradita?" Sbottò. Mi fermai a quel' affermazione. Non poteva essere vero. "Non è vero" Sbottai. "Tieni" Disse dandomi il suo cellulare. Lo afferrai e vidi un video che non persi tempo ad avviare. Simone mi aveva tradita ed io avevo tradito lui. Il video finì e mi portai le mani sulla faccia. "Mi dispiace" Ammise la sua voce dispiaciuta. "Paulo l' hai fatto anche tu e l' ho fatto anche io" Ammisi confusa. Non potevo arrabbiarmi con Simone dopo averlo tradito. "Io almeno ho ammesso il mio sbaglio e ti ho cacciato" Sbottai alzandomi e andando in cucina. "Ara a me dispiace " Ammise l' argentino "Vedi da che pulpito viene la predica" Ammisi afferrando il bicchiere di vetro con l' acqua al suo interno e bevendone il contenuto. "Tutto quello che è successo tra noi quella sera, non deve uscire" Sbottai minacciandolo e posando il bicchiere sul tavolo. "E stai fuori su quello che accade tra me e Simone" Ammise uscendo dalla cucina. "Sai perchè non te l' ho detto?" Disse facendomi fermare. "Perchè io non sono riuscito a farti felice, tu non lo eri con me. Hai sprecato lacrime con me e speravo che con Simone la cosa funzionasse e mi dispiace vederti che stai male" Ammise. Senza dire nulla mi diressi nel salone dove vidi Simone che ascoltava la conversazione. Mi avvicinai a lui e gli stampai la mia mano nella guancia. "Voglio essere lasciata in pace" Ammisi uscendo, in fondo quello schiaffo lo meritavo più io che lui. Uscii e vidi una macchina venirmi addosso. Urlai più forte che potevo. Simone e Paulo uscirono e vennero in soccorso. Il finestrino nero della macchina si abbassò mostrando il volto di Matt. "Se non paghi ti uccido" Sbottò per poi partire. Ero a terra con un fianco dolorante e la testa sollevata grazie a Paulo. "Come stai?" Mi domandò "Ho male al fianco" Dissi respirando velocemente. Le braccia di Simone mi presero in braccio "Paulo accompagnaci in ospedale" Sbottò freddo."Sto bene" Mentii. "Non sei in grado di giudicare il tuo stato" Sbottò arrabbiato Simone. Paulo aprì la macchina mettendosi al volante e ci dirigemmo in ospedale. Sempre tra le braccia di Simone entrammo in ospedale e Simone non si dava una calmata, urlava fino a quando una dottoressa non ci diede retta. "Prego" Disse "E' stata investita e avverte dolore al fianco destro" Sbottò tutto d' un fiato Simone. "Sto bene" Dissi. "venite" Ci disse la dottoressa facendoci strada verso una delle tante stanze. Entrammo nel suo studio medico e Simone mi adagiò nel lettino dove venni visitata dalla dottoressa, che sospettava qualcosa di rotto. "Devi prendere un antidolorifico che preferisco sia a crema da passare ogni sera su dove avverti dolore" Ammise scrivendo la crema. "Se uso delle pillole è uguale o tarderà a fare effetto?" Domandai sistemandomi. "Ti consiglio di evitare pillole almeno per le prime settimane, non vorrei che la tua gravidanza riscontrasse problemi" Ammise continuando a scrivere. Io e Simone ci guardammo. "Che gravidanza?" Domandai preoccupata e mettendomi seduta. "E' incinta da una settimana, non lo sapeva?"

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