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Sentii la porta chiudersi e mi rimisi i pantaloni. Sentii la porta riaprirsi ed uscì Simone con le mie scarpe in mano e la borsa. "Ti ho portato queste" Mi disse porgendomi le mie cose. "Grazie " Mi limitai a dire. Mi rimisi le scarpe e dopo aver preso la borsa mi diressi in macchina da Alvaro ancora chiusa seguita da Simone. "Che succede lì dentro?" Domandai. "Paulo che si litiga" Disse ridendo. "Io non volevo" Ammisi tirando su con il naso. Le sue braccia mi avvicinarono a sè "Lo so" Disse sciogliendo l' abbraccio. "Tu sei molto più bella" Ammise facendomi sorridere. Arrivarono gli altri ragazzi e Paulo sembrava agitato. "Cosa ti è saltato in mente" Disse Paulo venendo verso me e Simone. Non avevo voglia di sentirlo, nè di parlare con lui. "Ti sei spogliata davanti a tutti" Disse urlando. "Non ero nuda" Ammisi. Paulo mi prese per il braccio, ma prima che potesse parlare Simone lo fermò. "Paulo" Disse Simone "Fatti i cazzi tuoi" Sbottò Paulo. Simone spinse Paulo, ma le presa di Paulo era salda nel mio braccio e caddi a terra sbucciandomi le mani. In lontananza vidi Paul ed Alvaro correre per poi separare Simone e Paulo. Simone si girò e mi porse la mano per aiutarmi. "Alvaro apri la macchina vengo con te" Ammisi. "Tu vieni con me" Disse prendendomi per il braccio e facendomi entrare nella sua macchina. Chiuse lo sportello di dietro con me dentro e mise la sicura. Incominciai a dare bugni sul finestrino. "Non mi rompere la macchina" Mi sembrò che disse. "Paulo" Urlai. Paulo aprì la macchina ed entrò insieme a Paul e ci dirigemmo verso casa. Paulo continuò a parlare rivolgendosi a me. "Cosa ti è saltato in mente?" Urlò Paulo continuando a guidare. "Quello che è saltato in mente a te" Sbottai. Mi girai e vidi Alvaro che guidava accanto alla macchina di Paulo. Il semaforo da rosso cambiò a verde e aprii lo sportello per poi scendere di botto mentre la macchina di Paulo e Alvaro premette l' acceleratore. Scesi e sentii il clacson di una macchina frenare di botto davanti a me, mi buttai a terra. Aprii i miei occhi guardando dietro di me, vidi Simone correre verso di me, mentre la macchina di Alvaro continuava a camminare e si fermò appena lui scese, Paulo frenò di botto e scese dalla macchina. "Ara" Urlò Simone. Le sue mani mi presero sotto le ascelle e mi alzarono. "Stai bene?" Mi chiese abbracciandomi. Una mano mi afferrò il braccio e mi girai vedendo Paulo abbastanza preoccupato. Mi abbracciò e con entrambe le mani sul mio viso mi baciò. La macchina continuò a suonare e Simone si scusò per poi andare nelle rispettive macchine. "Stai bene?" Mi domandò Alvaro ed io annuii. Arrivammo a casa dove Simone e Alvaro incominciarono ad apparecchiare, mentre Paul cucinava. "Mi dici cosa diavolo ti è passato per la testa?" Chiese Paulo. "Di che parli?" Domandai "Parlo del fatto che ti sei spogliata davanti a tutti" Disse Paulo con meno rabbia. "Cosa avrei dovuto fare? Andarmene lasciandoti con quella puttana che ti voleva scopare e tu non ti sei nemmeno spostato?" Ammisi sedendomi nel divano. "Non sapevo cosa fare" Ammise Paulo. "Paulo che stai dicendo? siamo fidanzati, stiamo insieme. Abbiamo preso questa decisione" Ammisi io "Sapevi cosa fare spostarti, ma non hai voluto." Continuai "Dovrei stare calma e buona, mentre vengo a sapere che avete fatto del sesso orale?" Domandai ridendo. "Lei l' ha fatto a me ed io non ho voluto" Ammise. "Non mi piace che quella ti gira intorno" Ammisi. Paulo si sedette accanto a me. "Mi hai fatto spaventare oggi, pensavo che ti avessero investita e non avrei accettato che ti fosse successo qualcosa solo perchè non ti andava di stare in macchina con me" Ammise Paulo causandomi un sorriso. "Ti amo" Ammisi "Anche io" Mi rispose Paulo. Unimmo le nostre labbra in un bacio passionale. Mi misi sopra le sue gambe continuando a baciarci e facendo scontrare più volte le nostre intimità. "La vostra pace non durerà per molto" Disse una voce femminile. Mi staccai da Paulo e vidi entrare Desideria. Mi alzai da sopra Paulo e guardai Simone davanti la porta scioccato. "Che cazzo ci fai qui?" Sbottai "Vivrò qui con voi" Ammise lei ridendo.

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