Ventottesimo

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Mi trovo a piangere nel mio letto, nella mia stanza in casa Juve , mentre Alvaro cerca di consolarmi in tutti i modi. Il mio viso affonda nel mio morbido e bagnato cuscino. "Dai non fare così" Disse accarezzandomi la schiena. " E' da tre giorni che stai così" Disse consolandomi. Mi girai guardando il soffitto e prendendo aria. I suoi pollici premettero sulle mie guance asciugandomi le lacrime. "Basta, non posso vederti così" Ammise l' argentino facendo scendere la sua mano nel mio collo, mi alzò il collo e mi avvicinò alla sua spalla. Quando parlo di Alvaro, parlo di questo Alvaro. Possiamo litigarci, ma ci sarà sempre. Potrò sbagliare mille volte, ma lui sarà pronto a perdonarmi tutte e mille le volte. Quando cado lui mi prende dal braccio e mi aiuta a rialzarmi, almeno che non capita che entrambi cadiamo e allora ci avviciniamo in modo da stare insieme anche in quel caso, ma capita raramente perchè uno dei due è sempre pronto a risollevare l' altro, a dare la forza che serve per andare avanti. "Ti voglio bene" Ammisi respirando il suo profumo "Te ne voglio anche io" Ammise lo spagnolo. "So che è tuo amico, forse il tuo migliore amico, ma non voglio vederlo" Ammisi. "Hai ancora un giorno per stare qua, domani mattina torna" Mi ricordò lui."Andiamo a vedere casa?" Aveva sempre la capacità di farmi sorridere "Si" Ammisi. " Andiamo" Disse alzandosi dal letto. Lo seguii e dopo aver preso la borsa uscimmo di casa. "perchè non compri quella?" Mi chiese " Siamo difronte così" Ammise "Forse" Dissi sorridendogli. Entrammo, in realtà quella era una casa della Juventus. Ben sistemata, due piani, cucina bianca e nera, camera da letto, un' altra camera due bagni. "Sarebbe perfetta" Ammisi "Mi piace vederti sorridere" Disse mettendomi una mano al fianco e avvicinandomi a lui. "Quando ho questi momenti ci sei sempre" Dissi guardandolo. "Tua madre aveva gli stessi occhi" Ammise lui. "Mi manca Alva" Dissi abbracciandolo. "Lo so" Disse abbracciandomi. "Li chiamiamo?" Chiese ed io annuii. Salimmo in macchina e composi il numero. "Buonasera, volevo alcune informazioni per la casa che si trova davanti la casa Juve" "Guardi mi dispiace, ma è già venduta" "Grazie lo stesso" Chiusi la chiamata. "Che ha detto?" Domandò Alvaro guidando "Dove andiamo?" Domandai "La mia è una sorpresa, ti porto a mangiare fuori" Sorrisi e gli diedi un bacio in guancia. "Niente casa, dovrò stare a casa Juve" Dissi "Non hai detto che vanno a convivere?" Chiese "Si" Ammisi. "Ti interessa ancora?" Domandò "Si" Ammisi "Meglio così, non ce la farei a stare senza voi" Dissi ridendo. Andammo in centro e mangiammo in un ristorante. "Tra due giorni abbiamo una partita" Disse "Verrai?" Mi chiese ed io annuii. Quando finimmo di mangiare ci mettemmo in macchina e mi addormentai.

Alvaro's point of view

Mi girai e la vidi dormire. Sorrisi e scesi dalla macchina, aprii il suo sportello e la presi in braccio facendo attenzione a non svegliarla. Una volta arrivato davanti la porta con il gomito suonai il capannello e ad aprirmi venne Simone. Entrai e vidi Paulo. "La porti in camera?" Chiesi a Simone. Annuì, ma mentre stavo per porgergliela si aggrappò al mio collo. Sorrisi ed impatto guardai Paulo. "Arrivo, tu non muoverti" Avvertì Paulo. Salii e la misi delicatamente nel letto. "Stai con me?" Chiese, la guardai e mi sedetti. "Sei sveglia?" Dissi accarezzandole le fronte, ma lei non rispose.Mi alzai e la coprii con la sua coperta. Scesi giù dove trovai Paulo, Paul e Simone. "Come sta?" Domandò "Come vuoi che stia Paulo?" Risposi "Per tre giorni non ti sei fatto sentire da lei" Continuai. "Credimi Alva non so che fare" Disse "Che significa non sai che fare?" Domandai alterato "La stai facendo soffrire, più di quanto non abbia sofferto" Ammisi "Che intenzione hai di fare?" Chiesi sedendomi insieme ai miei amici. "Antonella la conosco da un sacco di anni, ci sto bene" Ammise " E lei? l' hai usata mentre che Antonella era in Argentina?" Domandai. "Ci tengo a lei e tengo pure a te, che sei il mio migliore amico" Ammisi "Però per favore se hai cattive intenzioni con lei lasciala stare" Continuai. "Io vado a letto che domani abbiamo allenamento a Vinovo" Dissi alzandomi "Buonanotte" Continuai. Salii le scale e dopo una doccia mi misi a letto.

Ara's point of view

Mi svegliai e mi ritrovai nel mio letto. Mi alzai, non volevo dormire da sola e dovevo andare in bagno. Mi alzai e andai nel bagno comune dei ragazzi. Aprii la porta e mi ritrovai davanti Paulo con un asciugamano alla vita.

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