Trentesimo

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"Scommettiamo" Dissi mettendo i pugni nel tavolo e sorridendo. "Se vince la Juve farai quello che vorrò" Ammisi sapendo di avere la vittoria in mano "Io direi di parlarne domani su chi farà gol, perchè qui c'è qualcuno che potrebbe compromettere la scommessa" Mi misi a ridere "Va bene" Dissi continuando a ridere " Se invece vince la squadra avversaria dovrai venire a letto con me" Disse lui. Mi feci seria e incrociai lo sguardo con quello di Paulo. "Accetto" Dissi continuando a guardare Paulo e afferrando la mano di Gennaro. "Ci vediamo domani bella" Disse dandomi un bacio sulla guancia e andando verso la porta per poi andarsene definitivamente. Mi alzai dalla sedia sorridente ed ecco che incominciarono le prediche di Paulo. "Ma sei pazza?" Disse urlando e alzandosi dal divano. "Non urlare" Dissi mettendomi a braccia conserte. "Perchè?" Mi chiese "Perchè se lo sente Alvaro e gli altri si incazzano?" Continuò. Non gli risposi e andai verso le scale, ma lui mi prese per il polso e mi obbligò a girarmi verso di lui. "Non lo fare" Disse con tono autoritario. "Io ho fiducia in voi e so che domani vincerete" Ammisi " E se vincerà il sassuolo tu andrai a letto con lui?" Ribattè "Se vincerà si" Ammisi. Era geloso ed ero contenta di questo, perchè significava che provava qualcosa per me, ma cosa provava per Antonella? Qualcosa di molto più forte?. Mi girai e salii le scale. La sua mano premette sul mio braccio e con forza mi costrinse a guardarlo. "Sei pazza?" Sbottò guardandomi. Mi liberai della sua presa e salii in camera mia seguita da lui. Entrò e chiuse la porta alle sue spalle. "Mi devo cambiare Paulo" Ammisi "Vattene" Dissi sbuffando "Devi rifiutare la scommessa" Ammise lui. "Io non rifiuto nulla, fatti il culo anzichè spassartela con Antonella" Sbottai. "Annulla quella scommessa" Disse obbligandomi "Io non faccio quello che dice mio padre, dovrei fare quello che dice un traditore?" Dissi urlando. La porta alle spalle di Paulo si aprì. "Che succede?" Domandò Alvaro entrando. "Vaffanculo" Sbottò Paulo guardandomi negli occhi. Mi odiava o stava per incominciare a farlo. "Che è successo?" Domandò Alvaro guardando Paulo uscire dalla stanza. Quando la porta si chiuse incominciai a svestirmi rimanendo in intimo davanti ad Alvaro. Si, stavo cercando di dimenticare Paulo, stavo cercando di crearmi uno scudo, di diventare forte o almeno farlo sembrare e far sembrare di non provare sentimenti. Alvaro sapeva che non mi sarei mai permessa davanti a lui dopo tanti anni a cambiarmi, anche se tra di noi non c' era nessun imbarazzo, ero sicura che incominciò a capire che qualcosa stava cambiando. "Che fai?" Disse coprendosi gli occhi "Sono sempre un ragazzo" Disse ridendo. Mi misi il pigiama "Dai Alva scusa, ma ho sonno andiamo a dormire?" Chiesi "Puoi guardare ho fatto" Dissi ridendo. Lui si tolse le mani davanti gli occhi e sorrise. "Sei un' uomo" Ammisi. "Complimento?" Domandò lui " Si" Ammisi io "Nonostante tutti gli anni, ti compri se mi vedi in intimo" Ammisi io " eccezione di una volta" Ci mettemmo a ridere ed io mi rattristii ricordando quel momento, il momento in cui finii di fare l' amore con Paulo. Lui se ne accorse e mi abbracciò " E' tardi, andiamo" Disse abbracciandomi. Andammo in camera sua e ci addormentammo. Con lui provavo tranquillità al momento ed era ciò di cui avevo bisogno. La mattina mi svegliò Alvaro con delle carezze. "Buongiorno" Disse. "Buongiorno" Risposi ancora assonnata. "Ti prepari che abbiamo allenamento?" Annuii e mi andai a preparare, quando la finii scesi dai ragazzi. Le braccia di Alvaro mi cinsero la vita ed attraverso la sua spalla guardai il volto di Paulo. Sciolsi l' abbraccio e uscimmo. "Arrivo" Dissi ad Alvaro "Ciao" Dissi a Paulo, ma non ottenni nessuna risposta. Salii sul pullman ascoltando la musica e mettendomi accanto ad Alvaro. Lo sguardo di Paulo era fisso con rabbia su di me. Guardai i ragazzi allenarsi e vidi la deconcentrazione di Paulo. Alle 15:00 presi posto accanto a Gennaro. I ragazzi entrarono e Paulo mi cercava tra la folla e quando mi vide mi lanciò un occhiata. Fischio d' inizio. Cartellino giallo per Chiellini. Calcio di rigore per il Sassuolo. Sassuolo in vantaggio e volevo sprofondare quando notai il sorriso di Gennaro. 1 a 0. Paul lancia la palla ma viene parata. Prova il tiro Sturaro, ma manda alto. Chiellini espulso. Secondo tempo. Paulo mette in mezzo, Mandzukic scivola, la passa Paul che sbaglia il tiro. Gol di Cuadrado parato. Lemina ci prova, ma viene parta. "Cazzo" Urlai alzandomi. La partita finì 1 a 0. Avevamo perso. Il mio sguardo s' incrociò con quello arrabbiato di Paulo. "Scusa io vado" Dissi scendendo. "Andiamo insieme a casa" Disse facendomi l' occhiolino. Scesi negli spogliatoi dove sentii dei rumori e delle voci. Bussai e aprii la porta "Ti calmi?" Disse Gigi a Paulo che era seduto. "Scusate" Dissi entrando e guardando Paulo. "Mi dispiace" Mi limitai a dire provocando la risata di Paulo. Alvaro sembrava triste. "Alva" Dissi andando verso di lui. La porta si spalancò ed entrò mio padre con Allegri. "Che cazzo hai scommesso?" Disse mio padre urlando. Mi girai guardando Paulo che serrava i pugni con lo sguardo puntato su di me.

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