Quinto

7K 232 2
                                    

"Non ci sono biglietti" Dissi dispiaciuta. " Non posso partire con voi". Il braccio di Alvaro toccò la mia spalla " Non pensare che non mi dispiacerà lasciarti qui" Disse " Andatevi a divertire" Sbottai dando un pugno alla spalla di Alvaro. Finii di mangiare la mela e mi alzai. "Vado a fare una doccia a dopo" Dissi salendo le scale "Avete allenameno?" Chiesi fermandomi " No, da oggi incominciano le vacanze" Sorrisi a Paulo che rispose alla mia domanda e mi andai a lavare. Adoro questa casa, sarei disposta a vivere qui per il resto della mia vita. Finii la doccia e mi misi dei short sportivi aderenti e una maglietta. Scesi dai ragazzi che giocavano a fifa. " Hai finito finalmente" bussarono alla porta " vado io" Dissi andando ad aprire.
Mi ritrovai davanti una ragazza, con i capelli castani lisci e lunghi. " Sei la figlia del medico" Chiese la ragazza " Si, sono la figlia del medico" Ammisi. Mi diede uno schiaffo e d' istinto il mio viso si voltò per l' impatto. Vidi i ragazzi mettere pausa e avvicinarsi a noi. " Come cazzo ti permetti" Dissi avvicinandomi verso di lei. Una mano mi bloccò per il braccio. "Antonella" Disse Paulo, mi girai verso Paulo.
"Troia" Sbottò lei guardandomi. Mi liberai della presa di Alvaro, avvicinandomi a lei. Le braccia di Alvaro mi cinsero la pancia, facendomi alzare da terra. Venni bloccata anche da Paul e la figura di Paulo si posizionò davanti a me. " lasciala stare" Disse Paulo. "Lasciatemi giuro che voglio parlare" Dissi. Mi lasciarono e mi avvicinai a Paulo "Chi sei?" Chiesi alla ragazza " Ti porta a letto senza dirti che è fidanzato" " Non era fidanzato e poi lui non ama me ed io non amo lui, è successo così" Paulo si girò verso di me con aria interrogativa e stessa cosa i ragazzi dietro di me. " Paulo mi fai schifo" la ragazza stava per andarsene, ma io la presi per il polso e la fermai. " Aspetta, tu parlavi di Paulo?" Dissi guardandola "Si, ero la sua ragazza. Ora è single" " Io pensavo tu stessi parlando dello spagnolo Nicolas, perdonami. Tra me e Paulo non è successo niente" Dissi imbarazzata " Con chi mi hai tradito" Chiese la ragazza " Ti ho tradita a Palermo, con delle ragazze di cui non so nemmeno il nome e non le amavo" Disse. Mi scusai l' ultima volta con lei e Paulo e salii, pensai che era giusto dargli la loro privacy. Venni seguita da Alvaro. 3 2 1. Entrò in camera sbattendo la porta alle spalle. " Hai fatto sesso quando sei andata in spagna?" Chiese lui. Non feci a meno di sorridere, lo conoscevo talmente bene che sapevo che avrebbe reagito in questo modo. " Avevo bevuto" Ammisi " Ancora peggio, se qualcuno ti violentava. Tu non eri lucida" "Dai Alvaro" " Dai un cazzo, non sei un troia che va a letto con il primo che passa, avete usato le precauzioni?" Pensandoci bene. No, non le avevamo usate perchè non avevamo fatto del tutto sesso. " Chiara" Disse urlando. Paulo, Paul e Simone spuntarono sulla soglia della porta che venne aperta da uno dei tre. "Se rimani incinta, vai a cercare questo per tutta la Spagna e poi tu non sei pronta. Già hai perso la verginità. Sei irresponsabile" " Non ho fatto sesso" Ammisi in imbarazzo " E non c' era bisogno di precauzioni per quello che abbiamo fatto" ammisi imbarazzata. Guardai Alvaro e non capii cosa le stava succedendo, ma qualcosa di sicuro stava accadendo ed io ero all oscuro. Di sicuro la vacanza che avrebbero fatto tra un giorno ci avrebbe aiutato a capire cosa stava accadendo. "Devo uscire, non l ho con te e non lo pensare" Disse alvaro per poi uscire dalla mia stanza. Quando sentii chiudere la porta mi sedetti nel letto. I ragazzi si misero a ridere. "Che ridete" dissi contagiata dalla loro risata. "Mi dovete raccontare qualcosa voi, troppo tempo fuori casa e lo sento fare così" Ammisi mettendomi difronte a loro con le braccia conserte. "Vi ascolto" Dissi un ultima volta " Maria si è fatta sentire" Ammise Simone. "Che vuole?"Dissi infastidita. "Lo rivuole" Disse Paul. Spalancai gli occhi " Se Alvaro si rimette con lei, o solamente la bacia con me ha chiuso" Ammisi guardando il basso. "Perchè?" Disse Paulo ignaro della vecchia discussione. " Perchè ci ha fatto litigare, insinuava che Alvaro mi voleva e che se voleva davvero lei non doveva parlare con me" Spiegai all' argentino. Buttai i tre ragazzi fuori dalla mia stanza e quando mi chiusi la porta alle spalle buttai un sospiro. Avevo un peso al petto, Alvaro non mi aveva detto nulla. Le ore volarono e Alvaro ancora non tornava, era fuori da 3 ore e mi stavo seriamente preoccupando. Bussarono alla porta della mia stanza e non persi tempo ad andare ad aprire. "Ciao" Disse l' argentino grattandosi il collo. " Hai notizie di Alvaro?" Chiesi "No, ma devo farti un regalo. Posso entrare?" Domandò. "Certo" Risposi sorpresa. Ci sedemmo nel letto e mi diede una busta. La aprii e vidi il contenuto. Mi spuntò un sorriso e lo abbracciai. " Era di Antonella, non vuole più venire" Disse Paulo. "Grazie mille Paulo, quanto ti devo?" Dissi prendendo la borsa "Niente, è un regalo" Sorrisi e lo abbracciai buttandomi sopra di lui, caddemmo all indietro nel letto e in quel momento si aprì la porta. "Alvaro" Dissi mettendomi seduta. "Dobbiamo parlare" Disse guardandomi

•La mi joya•Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora