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Entrambi si scambiarono sguardi senza fiatare. "Quindi?" Dissi cingendo le mie braccia. "Non ti nascondiamo niente" Ammise Simone. Mi sedetti rassegnata accanto a Simone e continuai a guardare la televisione. "Come state?" Disse Paulo sedendosi al mio fianco. "Bene" Ammisi sorridendogli. Il campanello suonò e Paulo si alzò andando ad aprire e facendo entrare un Gigi pieno di pacchi. Girai il mio collo osservandolo entrare con tante buste in mano, mentre l' argentino se ne stava sulla soglia della porta. "Tutte per te" Ammise posandole di fianco al divano e uscì lasciandoci tutti con un sorriso. Paulo chiuse la porta e si sedette. "Forse questo bambino non è la cosa giusta" Ammisi "Perchè?" Domandò Paulo. "Andiamo, ho 18 anni. Pensi che sarò in grado di fare la madre, mentre tutte le mie coetanee saranno in giro a bere. Sai a quante cose dovrò rinunciare e non penso di essere pronta a questo" Ammisi. "Lo so, ma quello a cui tu dovrai rinunciare dovrà rinunciare anche il padre del bambino" Ammise Simone guardando prima me e poi Paulo. "Ragazzi andiamo siamo ancora tutti piccoli per avere dei bambini" Dissi Alzandomi. "Non puoi più abortire sarebbe commettere un omicidio" Ammise Paulo. "Sei il padre del bambino e ti limiti a dire solo questo?" Domandò Simone. "Voi due avete qualcosa" Disse guardando entrambi. "Non vi siete mai stuzzicati così"Ammisi. "Domani tutti a Vinovo" Ammise Alvaro scendendo le scale. "E' vacanza perchè?" Domandò Simone. "Dobbiamo conoscere la nuova dottoressa" Disse Paul raggiungendoci nel salone. "Come se ce ne fosse stata una prima" Ammise ridendo lo spagnolo. "E' questo che mi nascondete?" Chiesi sorridendo "Una dottoressa?" Domandai "Non sono gelosa" Dissi buttandomi sopra Paulo che mi abbracciò. "Già" Disse Simone.

L' indomani mi svegliai e come ogni mattina preparai la colazione ai ragazzi che una volta tutti svegli erano entusiasti dell' ottima colazione preparata. Feci colazione appena sveglia e mi andai a preparare per andare con i ragazzi a Vinovo. "Pronta" Dissi scendendo le scale e trovando tutti i ragazzi pronti. "Siete tutti molto eccitati "Dissi ridendo. "Andiamo con la mia macchina" Ammise Alvaro. "Io davanti" Ammisi correndo fuori per occupare il posto davanti e così feci, occupai il posto davanti, mentre nei sedili posteriori si sedettero i tre moschettieri, volevo dire Simone, Paul e Paulo. Arrivammo a Vinovo dove Allegri ci aspettava con ansia, anche lui era ben vestito, giacca e cravatta. Non capivo tutta questa importanza, era una dottoressa non la regina Elisabetta. Entrammo in sala conferenze, ma non c' era nessuna conferenza. Tutti i giocatori che salutai con un bacio avevano preso posto ed io mi sedetti accanto ad Allegri, che qualche minuto dopo si alzò. "Ragazzi voglio presentarvi Desideria, la nuova dottoressa del Jmedical" Entrò una donna, che più che donna sembrava una ragazza sui 29 anni. Alta, capelli mossi, una camicia bianca che lasciò sbottonati i primi tre bottoni per far sì che i suoi seni fossero ben in mostra e una gonna bianca corta. Mi voltai verso i ragazzi vedendoli tutti molto attenti e concentrati sulle forme della ragazza. "Tu sei?" Ammise la ragazza rompendo il silenzio e avvicinandosi a me. "Ara" Dissi alzandomi e porgendole una mano. Era davvero uno schifo, lei mostrava le sue curve ed era il desiderio di tutti i ragazzi all' interno della sala ed io l' unica cosa in mostra che avevo era la mia enorme pancia. "Quanti anni hai?" Domandò. "Diciotto" Ammisi con sicurezza facendola scoppiare in una risata. "Già mamma?" Disse guardandomi la pancia. "Ti rovino la carriera?" Domandai con aria di sfida. "Potresti essere mia figlia" Ammise lei. "Sei qui per compiere un lavoro e non per giudicare me" Ammisi zittendola. Continuò la sua camminata presentandosi a tutti e quando si girò per salire sul palchetto, si videro le sue mutande. "Devo andare in bagno" Dissi alzandomi e ridendo. "Devi vomitare?" Domandò la ragazza "Si" Mentii io "Tranquilla fa parte della gravidanza" Ammise, ma chi si credeva di essere? "No, non è per la gravidanza è per te" Sbottai fiera ed uscii recandomi al bagno. Entrai e mi abbassai i pantaloni per fare la pipì e il mio cuore perse un battito quando li vidi sporchi di sangue. Feci ciò che dovevo fare e quando mi asciugai notai pezzi di sangue uscire dalla mia intimità e un dolore alla pancia mi fece urlare dal dolore.

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