•La mi joya•

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Paulo era scioccato quanto me e Simone. "Non ci sono stanze" Ammisi guardandola. "Mi accontento di stare in camera con Paulo" Ammise lei. Sorrisi e mi avvicinai a lei seguita da Paulo "E' diventato tuo amico che lo chiami Paulo?" Chiesi "L' ho chiamato Paulo, non amore, ma ci arriverò" Ammise mordendosi il labbro. "Ti ripeto che le stanze sono tutte occupate e Paulo pure" Ribadì. "Chiamo Allegri" Ammise lei uscendo il suo cellulare. "Pronto Max" Disse con la sua voce fastidiosa. Conosceva Allegri da due giorni e lo chiamava per nome ed io che lo conosco da una vita mi limito a chiamarlo per cognome e soprattutto ora a dare del lei al mio capo. "Mi hanno detto che non c'è posto" Ammise guardandomi con aria di sfida. "E' per te" Disse passandomi il cellulare che persi con due dita "Pronto?" Dissi sbuffando "Ara senti prendi la camera di Claudio che ha dato la sua disponibilità e domani mattina ti vengo a prendere? Ho bisogno che Dybala sia riposato per il pomeriggio" Ammise "Va bene" Dissi consegnando il cellulare a Desideria. "La mia camera?" Chiese Sorridendomi "E' di sopra trovatela" Ammisi imitando la sua voce e raggiungendo Alvaro e Paul in cucina. "Paulito mi accompagni tu?" Disse urlando. Aprii la porta della cucina che avevo appena chiuso "Troia ti ho sentito" Urlai io facendo ridere Alvaro e Paul. "Dorme qua?" Domandò Alvaro ed io annuii "Simone e Paulo" Urlai e loro vennero immediatamente. Li guardai davanti la porta "E' pesante" Urlò "Ho bisogno di aiuto Paulo" Continuò. "Paulo" Dissi imitando la sua voce "Vado io" Ammisi infilandomi tra Paulo e Simone. "Che problema c'è" Domandai "La valigia è pesante?" Chiesi salendo le scale, afferrai la sua valigia e la buttai di sopra facendo un rumore impressionante. "L' ho detto io che hai bisogno di allenarti" Ammisi facendole l' occhiolino e raggiungendo i ragazzi. Dopo alcuni minuti ci raggiunse in cucina. "Prenditi il piatto" Dissi guardandola. Vidi Paulo prendere un piatto e porgerglielo. "Che cazzo fai?" Sbottai "Non può sapere il posto e non è giusto farglielo cercare per tutta la serata" Ammise Paulo. Andai in salone dando una spallata alla ragazza e guardando male Paulo. Ero nervosa per il gesto che fece Paulo e soprattutto che c' era lei ogni mattina e ogni sera a rompere. Finimmo di mangiare e sparecchiammo. "Vado a fare una doccia" Ammise Desideria salendo le scale, mentre noi ci mettemmo nel divano. "Affoga" Sussurrai, ma Simone e Paulo che erano più vicini rispetto ad Alvaro e Paul, mi sentirono e scoppiarono a ridere. Il mio bacino venne cinto dal braccio di Paulo che al contatto rabbrividii. "Ho sonno saliamo?" Chiesi con un sorriso malizioso a Paulo che si alzò. "Si, sonno" Ammise Alvaro "Non fate confusione" Ammise Paul. Scoppiai a ridere e presi la mano di Paulo. Aprimmo la porta della sua stanza e trovammo Desideria nuda. "E' la tua camera?" Domandò ridendo. Paulo era rosso in viso e quando abbassai lo sguardo notai il rigonfiamento nel suo pantalone. Arrabbiata e stanca lasciai la mano di Paulo ed entrai nella mia camera che poi venne aperta da Paulo. "Amore" Disse chiudendo la porta alle sue spalle. "Che vuoi?" Domandai sedendomi nel letto. "Non centro nulla io" Ammise sedendosi accanto a me. "Ho visto che ti sei eccitato" Ammisi ridendo e guardandolo. "Ero eccitato, ma non per lei, ma per quello che sarebbe successo se non ci fosse stata quella puttana" Ammise. Lo guardai e sorrisi. "Ti amo" Ammisi guardandolo e mettendomi sopra di lui. Le mie mani si poggiarono nel suo petto e scesero fino a quando non afferrarono il bordo della sua maglietta che gli sfilai. Mi prese per i fianchi e mi spostò alzandosi. "Che fai?" Domandai vedendolo andare verso la porta. "Evito che ci disturbino" Ammise girando la chiave per poi sedersi al mio fianco. "Eravamo rimasti?" Domandò. La mia mano si allungò verso il bordo del suo pantalone che sbottonai e glielo abbassai insieme alle mutande. Mi misi in ginocchio incominciando a succhiare il suo membro. Lo sentivo gemere dal piacere e ciò mi rendeva sicura che ciò che stavo facendo gli stava piacendo. Venni sbattuta sul pavimento e me lo ritrovai di sopra. "Mi fai impazzire" Disse per poi levarmi con foga gli indumenti. Ero nuda sul pavimento e lui mi sollevò appoggiandomi delicatamente sul letto. Poggiò il suo membro sulla mia intimità e con delicatezza entrò facendomi gemere, le sue mani si posizionarono sui miei seni che strinse ogni volta che spingeva e quando stavamo per venire unimmo le nostre mani e ci addormentammo così, l' uno accanto all' altro. Mi svegliai e mi preparai, lasciai un bacio sulla guancia di Paulo che dormiva beatamente e scesi a preparare la colazione ai ragazzi, lasciando un bigliettino. Presi le chiavi di casa e la borsa ed uscii ritrovandomi davanti ad una Jeep. Il finestrino si abbassò. "Allegri mi ha detto di venirti a prendere" Disse sorridendo. "Ciao Carlos" Ammisi entrando in macchina. "Ho saputo del nuovo arrivo a casa Juventus" Ammise "E che arrivo " Ammisi facendolo ridere.

PAULO

Mi svegliai e mi vestii per poi scendere a fare colazione. Uscii dalla camera e scesi giù vedendo i ragazzi già mangiare. "Buongiorno" Ammisi sedendomi al fianco di Paul. Afferrai un cornetto ripieno alla nutella che portai alla bocca lasciando il segno del morso. "Io amo questa ragazza" Ammisi lasciandomi trasportare dal sapore della nutella. Simone tossì facendomi aprire gli occhi. "Allora dovresti amare me, perchè li ho fatti io" Disse Desideria accarezzandomi la schiena nuda. Quando finii il cornetto mi alzai per buttare il piatto e il tovagliolo sporco, ma quando aprii il cestino notai un bigliettino con la scrittura di Ara.

"Buongiorno ragazzi.

Io sono a lavoro, se mi cercate sono a Vinovo. Spero che la colazione sia di vostro gradimento.

Ara."

Rimasi senza parole, lo presi e lo portai dai ragazzi. "Che vuol dire questo?" Domandai buttando sul tavolo in direzione di Desideria il bigliettino.