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"Non ci credo" Dissi lasciando che la valigia cadde sul pavimento. "Perchè?" Domandai "Gigi non ci ha detto nulla" Ammise Simone. "Devo andare da lei" Ammisi aprendo la porta di casa " Vengo con te" Disse Simone. Salimmo in macchina e ci dirigemmo in ospedale, dove trovammo Gigi e Claudio. "Calmati" Mi disse Gigi prima che potessi aprire bocca. "Tuo figlio sta bene" Ammise " E lei?" Domandai. La porta dietro me e Simone si aprì facendo entrare Alvaro e Paul. "Allegri è dentro" Disse Claudio. "Lei come sta? Cosa le è successo?" Dissi con tono alto. "Calmati Paulo" Disse Paul afferrandomi per le spalle e scuotendomi. "Lei è in coma" Disse secco Claudio. "Io non lo so cosa è successo. Di notte è venuta a bussare a casa mia e c' era una macchina che non apparteneva a nessuno di cui io conosca, ma mi ha detto un nome." Ammise Gigi " Quale nome?" Domandai "Matt" Ammise. Mi scoppiò una risata ed aprii la porta che portava in tutte le stanze dei pazienti. Incominciai ad aprire tutte le stanze fino a quando non trovai Allegri che le teneva la mano. "Sei arrivato" Disse Allegri "Si, mister" Dissi deglutendo. "Vuoi stare con lei?" Mi chiese " Si, ma voglio anche delle spiegazioni" Ammisi. "Paulo nessuno può darcele se non lei" Disse alzandosi e lasciandomi con lei. Rimase in coma per tre mesi ed io facevo avanti e indietro dall' ospedale per stare con lei, ero costretto ad allenarmi ed a giocare le partite anche se non davo tutto me stesso. Il dottore che teneva in cura Ara, molto spesso nelle ore di visita non faceva entrare nessuno dei ragazzi per visitarla. Ogni sera mi addormentavo nella sedia e ogni mattina speravo nel suo risveglio. La mattina venni svegliata dalla dottoressa. "Buongiorno" Mi disse scuotendomi "Buongiorno" Dissi stiracchiandomi. "Devo visitare la signorina" Ammise "Se vuole può rimanere" Continuò. Annuii e mi alzai dalla sedia. Le coperte che le coprivano il corpo vennero piegate ai suoi piedi. La maglietta del suo pigiama venne alzata. "Le faremo un ecografia" Disse mettendole del gel sopra la pancia. Mi ricordo quando l' accompagnai e ricordo che odiava quel gel che le mettevano sopra la pancia. Sorrisi. "Vuole sapere il sesso?" Mi domandò ed io annuii. "E" Si bloccò osservando una flebo. "Mi scusi deve uscire un momento" Ammise la dottoressa buttandomi fuori dalla stanza. Andai in sala d' attesa, dove trovai Simone, Alvaro e Paul che mi portarono la colazione. " Come sta?" Chiese Alvaro. "Mi hanno buttato fuori" Ammisi sedendomi. Erano le sette di sera e non ci fecero nè entrare e nè ci diedero delle notizie. "Mi sono rotto" Dissi alzandomi e uscendo dall' ospedale. "Dove vai?" Mi urlò Alvaro. "A bere" Ammisi. Andai in un pub vicino casa e incominciai a bere due, tre, quattro, cinque, sei bottiglie di birre fino a quando l' alcool non mi fece ragionare più. Una ragazza mi si avvicinò e non persi tempo a congiungere le sue labbra alle mie, facendola eccitare. Me la portai a letto nonostante il fastidioso rumore del cellulare che continuava a squillare. La porta della mia stanza si aprì facendo sì che la luce del mattino entrasse. Aprii leggermente i miei occhi notando la figura di Simone. "Che cazzo hai fatto?" Domandò. "Ciao" Disse la ragazza al mio fianco che guardai sconvolto. Merda. Mi alzai mettendomi i boxer buttati a terra ed uscii da quella stanza. "Che cazzo hai fatto?" Domandò Simone arrabbiato. "Ho bevuto, forse un pò troppo" Dissi toccandomi la testa. "Che ti hanno detto di Ara?" Domandai. Simone scoppiò a ridere. "Dici sul serio?" Mi chiese "Ti importa ancora di lei?" Continuò " Certo che mi importa" Ammisi. "Paulo parliamo" Venne interrotto da quella ragazza che venne verso di me. "Ti ho lasciato il mio numero sul comodino" Disse per lasciarmi un bacio sulla guancia e andarsene. "Non penso ti importi di lei e ti consiglio di lasciarla stare se non ti interessa" Ammise Simone "Certo che mi importa" Ammisi "Non mi sembra, la tua ragazza sta lottando tra la vita e la morte e tu ti porti a letto una sconosciuta?" Mi urlò Simone. "Mi importa" Continuai insistendo. "Okay, muovi il culo e corriamo in ospedale" Ammise Simone. Arrivammo in ospedale dove vidi il dottore parlare con Gigi. Mi avvicinai da loro insieme a Simone. "Vi dicevo" Continuò a parlare. Passai accanto a loro dove cercai di entrare nella camera di Ara. Vidi la porta socchiusa e sentii delle urla. "Che cazzo stai facendo?" Sussurrò Simone. Dei passi si fecero sempre più vicini e tirai per la maglietta Simone facendolo entrare nella stanza di fronte a quella di Ara. "Ma sei pazzo?" Domandò " Zitto" Sbottai. Socchiusi la porta ed osservai ciò che stava accadendo. Il dottore entrò nella stanza "Aiuto" Urlò la sua voce. Simone guardava attraverso la finestra e quando sentimmo la sua voce ci guardammo. Uscii immediatamente lasciando che la porta sbattesse contro la parete ed entrai seguito da Simone in quella stanza. "Papà" Urlò il ragazzo richiamando l' attenzione del medico che preparò qualcosa, mentre teneva ferma Ara che cercava di liberarsi. "Che cazzo state facendo?" Urlò Simone. Presi il ragazzo e lo sbattei con le spalle al muro. Non potevo credere che Matt era il figlio del dottore.

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