Lui iniziò a sorridere, e in pochi secondi, il suo corpo fu contro il mio. Mi bloccò sul materasso, e iniziò a baciarmi spasmodicamente. Mi teneva una mano sul fianco, mentre con l'altra bloccava la mia sul cuscino mentre continuava a baciarmi il collo. Sapevo quello che sarebbe accaduto di lì a poco. « Bash.. » dicevo, mentre il ritmo del mio cuore aumentava, in correlazione al suo respiro che diventava sempre più affannoso. Mi costrinse le labbra in una morsa, e iniziò a darmi piccoli morsettini per tutto il perimento di queste ultime. Sapeva di buono. Il suo corpo era estremamente caldo, e mi schiacciava, prepotente, sotto il suo peso. Sentivo qualcosa premermi sulla pancia, e il pensiero mi fece arrossire violentemente. « Ti voglio, lo sai? » disse sussurrandomi le parole in un orecchio, quasi con la stessa paura che avevo io, conscii di quella trasgressione che stavamo compiendo. « Dal momento in cui hai messo piede a corte, ed ero costretto a guardarti da lontano in quei vestiti. Quante volte ho desiderato strapparteli di dosso. » « Bash! » dissi, ormai con il viso in fiamme. « Però.. non devi, se non vuoi. » disse guardandomi negli occhi, in un lampo di lucidità. Vedevo in lui un'espressione di sincera preoccupazione. « Bash, io ti voglio come mi vuoi tu, per quanto possa essere improbabile per me.. » il suo respiro mi intimava a continuare. « Ma io non ho nessuna esperienza.. non ho mai.. » mi posò un leggero bacio sulle labbra. « Quindi la prima volta, sarà con me. » io poggiai un braccio sugli occhi. « Bash, io non voglio essere la tua amante. » dissi, forse, rovinando l'intera atmosfera. « Tu non sei la mia amante.. » si interruppe, perché sapeva che ciò che stava per dire non era vero. Io sapevo che, se mi fossi concessa a lui quella notte, sarei diventata la sua amante. « Un'amante è una persona che si usa solo per il sesso, Beth. Io ti amo. » Prese la mia mano e se la portò sul cuore, estremamente accelerato. « Ti amo anche io. » e quella fu una tacita promessa tra noi due. Un tacito accordo tra due persone che stavano per concedersi, anima e corpo, senza nessuna sicurezza sul cosa gli riservasse il domani. Beh, forse per Bash il futuro era già stabilito, ma per me no. E in quel momento non mi importava. « Fidati di me. » disse Bash. Mi sfilò lentamente la vestaglia, poi la camicia da notte, poi il corpino. Cercavo di non pensare all'imbarazzo, ma era quasi impossibile. Rimasi nuda davanti a lui. Lui guidò le mie mani sui suoi vestiti e mi spinse a sfilarglieli, mentre continuava a baciarmi. Poi, scese lungo il mio corpo lasciandomi dei baci sulle parti con cui mi sfiorava con l'indice. « Sei una meraviglia, Beth. » Poco dopo sentii il calore del suo petto nudo sul mio. « Sei pronta? » mi sussurrò. No, non lo ero. Per niente, ero terrorizzata. « Si. » Prese la mia mano e me la strinse forte. « Guardami negli occhi. » io feci come mi disse. Fu un istante. Una spinta, che quasi mi tolse il fiato. Bash intrappolò le mie labbra in un bacio straziato, mentre continuava a muoversi. Era una sensazione estranea. Lo sentivo così a fondo. Sentivo che eravamo fusi, e lui dentro di me. Le lacrime mi zampillavano negli occhi. Era doloroso, ma contemporaneamente così intimo, speciale e meraviglioso. Lo sentivo mio. Sentivo che, in quell'istante, i nostri corpi erano diventati una cosa unica. Ci fondevamo l'uno nell'altra. Poco dopo, il dolore svanì, e fu solo piacere. Lo sentivo ansimare, e lo stringevo forte a me. « Dimmi quando vuoi che smetta. » diceva in modo concitato. Lui mi stringeva forte la mano, quasi a volermi proteggere. Venne, ed entrambi finimmo sfiniti sul materasso. Mi sentivo indolenzita.. e strana. Colpevole, sicuramente. Ma non sapevo perché, mi sentivo bene. « Sei la cosa migliore che potesse capitarmi. » disse Bash, mentre mi avvolgeva delicatamente il corpo con il lenzuolo. Si strinse attorno a me, abbracciandomi ed accarezzandomi ripetutamente. « Spero di essere stato abbastanza dolce. Se non lo sono stato ti chiedo scusa, ma con te.. mi è stato molto difficile trattenermi. » rise. « Ti amo, maestà. » « Anche io, piccola infermiera. » Ci addormentammo, cullati nella nostra essenza, ed io mi crogiolai nel suo calore, e nel suo profumo.
La mattina dopo, mi svegliai all'alba. Sebbene avessi la giornata libera, la mia fu la schiava abitudine. Bash dormiva ancora profondamente addormentato accanto a me. Aveva un'espressione beata, i capelli scompigliati, e il petto meravigliosamente nudo. Raccolsi la vestaglia da terra e me la avvolsi al corpo, avviandomi dietro al paravento. Mi lavai il volto, e mi resi conto che i capelli erano un disastro. Mi spazzolai velocemente e corsi a riprendere i pezzi sparsi sul pavimento che componevano il mio vestiario. « Hei. » Mi passai una mano tra i capelli. « Hei.. » « Sei ancora più bella col sole. » disse guardandomi con uno sguardo sfacciato, che mi fece arrossire. « Rivestiti e vai via. » gli ordinai. « Ma certo, vostra maestà. » disse, prendendomi in giro. Si legò il lenzuolo attorno ai fianchi e mi raggiunse. « Hai il mio profumo addosso.. mi piace. » disse annusandomi il collo « Mi fa sentire che sei mia.. » mi abbracciò e mi baciò i capelli. « Non posso dire lo stesso di te. » dissi con un sorriso triste. « Beth.. » mormorò allontanandosi da me. « Lo sai che io, lo sai.. Santo cielo, sotto quella vestaglia sei nuda, se vuoi parlare seriamente va a metterti qualcosa che mi faccia almeno ragionare.. » disse, quasi esasperato. Io arrossii violentemente coprendomi le nudità al meglio. « Stavo per andare a vestirmi, signore, ma voi mi avete interrotto! » dissi con una falsa vena polemica. « Beh, allora ci vediamo in giro.. » dissi con una maledetta fitta di malinconia nello stomaco. « Non ti libererai di me. » disse Bash, baciandomi. « Non voglio assolutamente farlo. » replicai. « Ciao. » « Ciao. »
Rimasi sola nella mia stanza. Che cosa avrei fatto della mattinata libera? Mi vestii, curando il mio aspetto più del solito. Sentivo che una tappa fondamentale per diventare donna era stata assolta quella notte. Indossai un bel vestito blu, ricamato sulla gonna. Una leggera scollatura a V merlettata d'oro. Lasciai i capelli scendermi lungo la schiena in morbide onde e feci due piccole treccine sulla fronte, appuntandole dietro ai capelli. Colorai le labbra di un bel colore corallo, e le guance di rosa. Abbandonai la mia stanza e mentre camminavo, pensavo a quante cose potessero cambiare in una notte. L'ultima volta che avevo varcato la soglia di quella stanza .. ero ancora una bambina, o poco più. Adesso, che avevo lasciato alle mie spalle quella porta.. ero diventata una donna. Una donna con le sue colpe, e le sue consapevolezze. Camminavo sotto lo sguardo delle persone, sentendomi al centro delle loro conversazioni, come se sapessero quello che avevo fatto e volessero colpevolizzarmi di un atto dettato dall'istinto. Poi mi rendevo conto che loro stavano pensando alle loro vite, noncuranti della mia. Mi recai in giardino, e sentii la fredda aria ravviarmi il viso. Era così tonificante e pura. Camminai sotto i raggi di un bel sole splendente, Re di un cielo azzurro senza nemmeno l'accenno di una nuvola. « Beth! » sentii una voce provenire dalle mie spalle. Era Francis. Gli sorrisi, ma subito mi rabbuiai ricordando la conversazione che avevamo avuto la sera prima. « Vostra Maestà. » sorrideva radioso, mentre io mi inchinavo di fronte a lui. « So che oggi è la vostra mattinata libera! » « Si, ma voi come sapete.. » « Ho chiesto un po' in giro.. » disse spostando il peso da una gamba all'altra. « Vostra Maestà, avete chiesto di me?! » dissi sbalordita, guardandolo nei suoi occhi cristallini. « Si.. volevo invitarvi ad un evento. Questa mattina, tra un'ora circa, si svolgerà una giostra tra cavalieri. Io parteciperò, ovviamente, ma non credo che Bash lo farà. Mi chiedevo se vi andasse di venire ad assistere.. In ogni caso, siete bellissima, stamattina. » Sorrisi imbarazzata da quella confessione, e al contempo rimasi interdetta per quella proposta così incredibilmente dolce e disinteressata. Mi si stringeva il cuore. « Ma certo, vostra Maestà, non potrei mai perdermi un evento simile, però ho una domanda da farvi..cos'è una giostra? » Lui mi sorrise. « Scusatemi, non sono stato abbastanza chiaro. Una giostra è un torneo, tra cavalieri. Ci si sfida con le lance, e il vincitore può offrire ad una dama un dono, che nel nostro caso è una rosa. » Annuii. « Vi ringrazio delle delucidazioni.. sapete, non ne so molto di questi giochi reali. Ad ogni modo, ci sarò. » sorrisi dolcemente. « Bene, sarà fantastico. Ci vediamo più tardi, allora. » Io mi inchinai, rigorosamente, e guardai Francis allontanarsi. Mi avviai verso il lago che avevo osservato molte volte, il quale mi era fonte di ispirazione, e mi sedetti sotto un albero. Avrei tanto voluto dipingerne la bellezza, ma avevo lasciato in camera sia il cavalletto con le tele, sia i pennelli. « Elizabeth, giusto? » Una voce femminile mi distrasse dai miei pensieri. Mi voltai e vidi Mary, in piedi accanto a me. Mi sorrideva dolcemente. Indossava uno splendido vestito nero, attillato, che metteva in risalto il suo fisico perfetto, con un leggero scollo sul seno e indossava una bella corona d'oro fatta di foglioline. « Vostra Maestà! » balzai in piedi, quasi come mi fosse stata piazzata una molla sotto al sedere. Alzò le sopracciglia, come a chiedermi il permesso di sedersi. Io annuii, mi sedetti timidamente e lei si accomodò accanto a me. Il motivo della sua visita mi era del tutto ignoto. Cosa poteva volere la Regina di Scozia da me? Poi, nella mente mi balenò immediatamente un nome: Bash. « Oggi è una giornata meravigliosa, vero? » « Si vostra maestà, davvero bellissima. » silenzio. « Verrete più tardi all'evento? Mi pare che Francis abbia invitato anche voi. » arrossii, sentendomi colpevole di qualcosa per cui non lo ero affatto.
« Si, verrò se anche a voi.. » Mary sorrise e mi guardò con un'espressione divertita. « Mi state chiedendo il permesso? » Io non risposi. « Vostra Maestà, potete spiegarmi il motivo della vostra visita? » tagliai corto. Mi pareva evidente che Mary non fosse venuta da me semplicemente per scambiare due chiacchiere. Aveva le sue dame per quello. « Bene, Beth.. posso chiamarvi Beth? » annuii. « Non so come voi e Sebastian vi conosciate, ma a quanto vedo tra di voi c'è parecchia affinità. Non voglio accusarvi di nulla, sia ben chiaro, voglio soltanto avvertirvi che nel mio matrimonio, quando Bash sarà legittimato e finalmente la nostra unione sarà possibile, non sono propensa ad accentare una terza persona. » Guardò verso il lago, con un'espressione assorta. « Da quando sono arrivata a corte ho avuto la possibilità di osservare bene questo menage a trois, tra Catherine, Henry e Diane. Ed io non credo di aver la predisposizione d'animo per sopportare tutto ciò. » « Cosa mi state dicendo? » Si voltò verso di me, inchiodandomi con uno sguardo severo, di rimprovero. « Vi sto solo avvertendo. Siete un'ottima cuoca, e vi permetterò di continuare qualsiasi cosa ci sia con Sebastian fino al giorno del mio matrimonio. Quando il nostro legame sarà ufficializzato, dovrete sparire dalle nostre vite. Sarei dispiaciuta se ve ne andaste da corte, ma se non rispetterete la mia imposizione, temo che accadrà. Sarete bandita dalla corte, e non vi sarà più permesso avvicinarvici per il resto della vostra vita. » disse alzandosi in piedi, aggiustandosi con le mani il bel vestito. « Vostra Maestà, tra me e Sebastian non c'è.. » « Beth, davvero, non provare a negare. Conosco il modo in cui vi guarda.. è lo stesso in cui Francis guardava me. » gli occhi le diventarono tristi al ricordo del suo Delfino. « Francis è ancora innamorato di voi. » le confessai torturandomi le mani, ma che stupida che mi sentii. Lei lo sapeva già. « Lo so. Anche io sono ancora innamorata di lui. » mi disse, in uno sprazzo che mi sembrò di totale sincerità. La guardai. « Ma sono innamorata anche di Sebastian. » disse, ritornando in se, lasciandosi alle spalle quelle emozioni che l'avevano travolta e indossando di nuovo le vesti di regina. « Per questo motivo, non dimenticatevi di quello che abbiamo discusso. Un'amante è qualcosa di instabile, temporaneo. Per quanto possa amarvi, non potrà mai dedicarsi completamente a voi. Tutto ciò non potrebbe fare altro che procurarvi dolore. Per questo, vi consiglio di prendere alla lettera le mie raccomandazioni. E' per il vostro bene. » Abbassai la testa, col volto in fiamme per la vergogna, un mal di stomaco atroce e le gambe che stavano per cedermi. Mi sentivo come una bambina colta in errore. « S-si, Vostra Maestà. » Lei annuì, mi voltò le spalle e fece per allontanarsi. « Ah, Beth, un'ultima cosa. » Ebbi la forza di alzare leggermente la testa, ricacciando indietro le lacrime. Avevo un nodo alla gola. « Francis, molto probabilmente, sta soltanto cercando di prendersi una rivalsa su suo fratello. Ha capito anche lui che Sebastian è innamorato di voi, e sta cercando di portargli via ciò che ama, per fargli sapere come ci si sente.. perciò, per il vostro cuore, non lasciatevi trarre in inganno dal suo volto angelico. Buona giornata. » Alzai lo sguardo, furente verso la regina. Ma furente verso di lei, per cosa? Aveva solo ragione. Ed io, mi sentivo una tale stupida per aver dato fiducia a tutti. Per aver pensato, presuntuosamente che davvero tutti avessero potuto accettarmi. Quindi Francis mi stava usando? Perché non ci ero arrivata prima io? Magari la delusione sarebbe stata meno cocente. Ma Mary mi aveva detto che Bash era innamorato di me. Lo era davvero, allora. Ma i nostri giorni insieme erano contati. Come potevo stare con qualcuno che di li a poco mi avrebbe lasciata per seguire il suo destino? Potevo accettarlo? No. Non potevo. Ma potevo stargli lontana? No, non potevo nemmeno questo. Mi lasciai cadere sulla soffice erba e chiusi gli occhi, ispirando profondamente. Avevo mille domande, questioni che mi affollavano la mente. Sentivo che la regina aveva solo dato voce alle mie preoccupazioni, e ai sospetti che io stessa cercavo di reprimere. Non mi illudevo che Bash mi avrebbe sposata, o avrebbe passato tutta la vita con me, ma in qualche modo cercavo di nascondere quella consapevolezza che in me era sempre presente. Se volevo averlo con me, in tutti i sensi, non potevo essere altro che la sua amante. La sua puttana. E potevo accettare un compromesso così denigrante per me stessa? Lui in cambio della mia dignità. Oh, no. Mi portai le mani al volto, sfregandomelo più volte, fino a farmi male. Mary mi aveva soltanto detto la verità, non dovevo avercela con lei. E in più, anche Mary era stata costretta a rinunciare a qualcuno che amava per il bene della Francia e della Scozia. Ma a me cosa interessava degli ideali politici, delle lotte interne che si disputavano tra nobili per il bene di qualcosa o di qualcos'altro? A me interessava soltanto di Bash, e così rischiavo di perderlo. Uno squillo di trombe mi fece sobbalzare, svegliandomi dal torpore a cui la mia mente aveva sopperito. "Oh, Dio, è ora." dissi tra me e me. Sebbene la nausea e il disgusto in quel momento la facessero da padroni nel mio corpo, mi costrinsi ad alzarmi e ad adempire alla promessa che avevo fatto a Francis.
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Once Upon a Time, a Reign | Completa, in revisione |
FanfictionLa dolce e innocente Elizabeth, figlia di contadini è cresciuta lontana dalla città e dagli sfarzi della corte francese, e il suo unico diletto nella vita è quello di fermarsi ad osservare i paesaggi dalla collinetta della campagna, e delinearne i p...