Capitolo Sessantasettesimo

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Fummo entrambi svegliati da un gioioso rintocco di campane, che risuonavano allegre per annunciare una delle mattine più attese dai bambini.
Francis era ancora profondamente addormentato, con i riccioli scompigliati e la bocca schiusa.
Gli passai un indice sul labbro inferiore, e lui si scosse un pochino, poi si voltò, mostrando i suoi meravigliosi e assonnati occhi azzurri.

Gli passai un indice sul labbro inferiore, e lui si scosse un pochino, poi si voltò, mostrando i suoi meravigliosi e assonnati occhi azzurri

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« Buongiorno » mormorò con voce roca. «Buon Natale » dissi, posandogli un bacio sulla fronte.« Devo vestirmi, stamattina Mary dopo colazione ci ha convocate tutte per le prove finali » lo osservai. « Domani... sai » mi fermai.« Sì, lo so » si limitò a dire.
L'indomani, Mary avrebbe compiuto il grande passo.
Si sarebbe sposata con Bash.
Francis si alzò controvoglia, e dopo avermi lanciato un sorriso sghembo, rientrò in camera sua.
Corsi come una furia nell'atrio, perché mi ero svegliata più tardi di quanto avrei dovuto.
Le ragazze, fortunatamente, stavano ancora finendo la colazione, ma io avrei dovuto saltarla o non avrei fatto in tempo.
Circa venti minuti più tardi, eravamo tutte in fila, in attesa della regina.
Che non tardò ad arrivare, seguita dalle sue dame di compagnia... e da Bash.
Lei indossava un meraviglioso abito zaffiro, lo stesso colore degli occhi di Bash.
Lui un completo marrone, e una spada dorata nel fodero.
Aveva un'espressione austera, come mai lo avevo visto prima di allora.
Sembrava stesse per compenetrarsi totalmente nel ruolo da sovrano che avrebbe di lì a poco ricoperto.
Mi lanciò un'occhiata fugace, e diversamente dalle altre volte, sembrò totalmente indifferente.
Mi guardò come se non mi avesse mai conosciuta, come se fossi una ragazza che vedeva per la prima volta.
Pochi attimi, e i suoi occhi si posarono sulle altre.
Arrivai addirittura a pensare che non mi avesse riconosciuta, il mio cervello faceva di tutto per rigettare la teoria che per lui fossi morta sul serio.
E per la prima volta, da quando ero arrivata a corte, mi sentii veramente invisibile agli occhi di Bash.
La regina mormorò qualcosa, in relazione al Natale, ma io non ascoltavo.
Continuavo a guardare quell'uomo bellissimo di fronte a me, che sembrava non accorgersi della mia presenza.
Continuava a far finta che non esistessi, guardando tutti tranne me, e questo faceva dannatamente male.
Finalmente arrivammo alla parte dove tutti si mettevano a lavoro, per far indossare il vestito alla regina, ad acconciarle i capelli e a truccarla.
Almeno tenevo la mente impegnata, e non pensavo costantemente a lui e alle parole che ci aveva riservato.« Beth, per favore, va a prendere i nastri bianchi nella zona sartoria, li ho dimenticati » mormorò Miranda, mentre era intenta ad intrecciare tra di loro due nastri azzurri.
Io annuii, ed uscii dalla stanza, troppo calda e troppo gremita.
Mentre stavo camminando sentii afferrarmi per un braccio, e tirare prepotentemente dietro a un tramezzo.« Bash! » urlai. « Ma cosa » mormorai, ma lui mi zittì.
Non diceva nulla. «Perché prima hai fatto finta di non vedermi? » chiesi.
Conoscevo il motivo, ma dovevo sentirmelo dire da lui.
Con mia sorpresa, non rispose. « Ti chiedo scusa » mormorò a mezzavoce. « Non pensavo davvero ciò che ho detto. Né di te, né di Francis. Perdonami... io » non continuò.
Io annuii, perché capii che stava soffrendo.«Non fa niente » risposi. « Non puoi sposarlo, Beth » disse all'improvviso.« No, Bash non di nuovo » mormorai, esasperata.« Beth, non puoi... io... Lo so che sei ancora innamorata di me » disse ed io fui attraversata da una fitta. « Lo so perché... anche io sono ancora innamorato di te ».
Io sorrisi. « Ma domani ti sposi. Non c'è nulla che possiamo fare » mormorai, facendo qualche passo indietro. « Sì, qualcosa c'è. Non sposarti » disse.« Bash, vorrei che alle tue imposizioni seguisse qualche spiegazione. Se vuoi che non sposi Francis, dammi una valida ragione per farlo » mormorai.
Lui sospirò, e guardò nella direzione opposta alla mia senza rispondere. « Ecco » dissi « non hai nessuna spiegazione » conclusi.« Tu vuoi che non mi sposi e che rimanga per il resto della mia vita a rimpiangere il fatto che tu sia diventato il Re di Francia? No, Bash. Mi dispiace » dissi. « Allora ti chiedo tempo » disse, arrancando.« Oh, Dio Bash. Tempo per cosa?! » chiesi, esasperata. « Non sposarlo subito. Ti prego, dammi tempo. Se vuoi continuare a stare con lui... fallo. Ma prima di sposarlo, lascia che passi del tempo » mormorò.
Quello che stava dicendo gli costava uno sforzo non indifferente, si vedeva dai suoi occhi.
Ma tempo per cosa?
« Ti prego » disse implorante. « Bash... mi dici cose di cui non sai nemmeno darmi una spiegazione. Perché dovrei farlo? » mormorai.«Perché ti amo » concluse lui. « E credi che l'amore sia la soluzione a tutto? Qualche mese fa lo credevo anche io, e sai cosa? Era errato » dissi,acida. « Promettimelo» disse lui, quasi senza ascoltare una singola parola di quello che avevo appena detto.«Promettimi che prenderai del tempo » Sospirai.
Promettere era l'unico modo per farlo desistere?
Va bene, allora avrei promesso.« Prometto » conclusi.
Lui si avvicinò e mi diede un bacio sulla fronte, che mosse in me tutti i sentimenti che cercavo di reprimere.« Grazie » disse, e mi lasciò lì piena di dubbi, come al solito.

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