Capitolo Quarantanovesimo

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«  Ciao. » mormorai. «  Ciao. » «  E così domani hanno indetto un altro ballo? Francis mi ha detto tutto. » Bash storse la bocca. «  Perchè mio fratello ti gira costantemente attorno? » «  Bash, smettila.. io gli voglio bene. Possiamo ritornare al ballo? Mi ha detto anche che tu vorresti andarci con me. »  «  Oh.. in tal caso, il mio fratellino ha riguadagnato qualche punto. » Feci una smorfia, per prenderlo in giro. «  Allora? » lo incalzai. «  Sì, è così. Desidererei andarci con te.  » Incrociai le braccia. « Lo sai che se ci vai con me, dichiarerai apertamente di avere una "relazione" extraconiugale con me? Cioè confermeresti i pettegolezzi che fanno di me una puttana.  » «  Beth! Chi ha detto questa cosa? » io risi. «  Chi? Tutti, Bash. Ormai lo pensano tutti. Te lo ripeto, io ti amo, ma non voglio essere la tua amante. Il ruolo delle amanti è un ruolo labile, non potranno mai competere con le Regine. Se Mary dovesse decidere di mandarmi via avrebbe tutto il diritto di farlo, e per il bene del tuo paese tu non potresti opporre resistenza. » Bash sbuffò, perchè sapeva che quello che dicevo era tremendamente vero. «  Allora? Cosa hai intenzione di fare?  » mi domandò. «  Oh, non lo so. Francis mi ha consigliato di venire lo stesso al ballo. » «  Francis, Francis, Francis. C'è qualcosa che mio fratello ti dice che tu non prenda in considerazione? » « Oh, sì certo. Quando dice che sei intelligente.  » dissi ironicamente. «  Bash - provai a farlo focalizzare sulla mia voce - mi pare che qui stiamo confondendo i ruoli. Fino a prova contraria sei tu quello che deve baciare Mary in presenza dei reali, e sono io quella che deve abbozzare un sorriso fingendo che non mi importi nulla. Non viceversa. Allora, se davvero ti da così fastidio che io venga al ballo .. non ci vengo. Fine del discorso. » feci per andarmene, ma lui mi fermò. «  No, no. Scusami. » Mi poggiò una mano sulla guancia, e mi sorrise. «  Bash, ci guardano tutti. » «  Non m'importa. Io ti amo, voglio che tu venga al ballo. » Gli posai un bacio sul palmo della mano. «  Se ti fa davvero piacere, verrò. Di sicuro. » mormorai. «  Per il vestito, tuo fratello ha detto che potrebbe farmi avere un abito di Mary. Cioè quelli che praparano per lei. » «  Chissà perchè mi anticipa sempre. Lo avevo pensato anche io. » « Così per te va bene? Posso farmi accompagnare da lui?  » « A patto che mantenga da te una distanza di circa tre metri. » Io risi, contagiando anche lui. «  Vostra Grazia. » mi spostai immediatamente, quando vidi che un uomo si avvicinò a Sebastian. «  Il Re Antoine di Navarre e suo fratello chiedono di voi. » «  Sì, grazie Narcisse. Vengo subito. » mormorò Sebastian. «  Cos'è tutto questo fermento, oggi? » domandai, vedendo intorno a me tante facce nuove. «  E' quasi Natale. I reali si riuniscono da noi per le festività e .. per stilare qualche nuovo conveniente trattato di pace. Ci vediamo più tardi. » disse allontanandosi. Quello che mi faceva male era che in pubblico non poteva dichiararsi apertamente, perchè oltretutto glielo avevo chiesto io.
Mi spaventava diventare la sua amante, per tanti motivi. Sapevo che la posizione dell'amante era rispettata a corte, ma se un giorno Bash si fosse stancato di me? Non avevo sicurezze, lui era il Re e poteva fare ciò che voleva. La Regina non avrebbe mai avuto questi dubbi, perchè il matrimonio non può essere annullato, e questo le conferiva il potere di condividere le decisioni con suo marito. Ma io? Se fossi diventata la sua amante non avrei avuto alcun contratto, alcun vincolo stabile che garantisse per me. Non ero certa di avere il suo amore incondizionato per sempre. E tutti quei motivi mi frenavano. Mi resi conto che l'uomo che aveva chiamato Bash, Narcisse, era ancora accanto a me e tutti e due stavamo guardando Bash che si allontanava verso i reali. «  Voi siete Beth, giusto? » Mi voltai verso di lui. Non era un ragazzino, era un uomo fatto. Aveva i capelli castani e profondi occhi azzurri. Le mani erano incrociate dietro la schiena, e mi stava osservando con quello che non riuscii a capire se fosse un sorriso o un ghigno. Mi intimidiva.

 Mi intimidiva

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