Capitolo Quarantasettesimo

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BETH

Piano piano il buio che mi aveva rapita per tanto tempo iniziò a scemare.
Avvertii di nuovo il calore che si riappropriava del mio corpo e mi diedi forza ad aprire gli occhi.
La prima cosa che vidi furono i volti di Francis e Bash, che seduti su due sedie, stavano solo aspettando che io "ritornassi".

Abbozzai un sorriso, e guardai la loro espressione mutare con la mia

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Abbozzai un sorriso, e guardai la loro espressione mutare con la mia.
Provai a mettermi seduta, ma un dolore lancinante mi costrinse a rinunciare al mio tentativo.
Immediatamente, tutti e due scattarono in piedi per aiutarmi. "Caspita" pensai tra me e me.
Istintivamente mi poggiai una mano sulla pancia e guardai Bash con gli occhi spalancati. Lui annuì e sorrise.
"Oh Dio".
Il bambino stava bene, era un miracolo.
Sentii che la testa mi faceva male, mi facevano male le gambe e le ossa, e mi tornò alla mente quel maledetto episodio di qualche ora prima. Fuori ormai era sera inoltrata, e la stanza era illuminata dalle luci delle candele.
C'era un forte odore di erbe, sterilizzante e sangue. «  Re Henry ha avuto quello che si meritava. Credo che non potrà alzarsi in piedi ancora per un po'. » disse Bash. «  Avremmo voluto fare qualcosa in più, ma purtroppo non abbiamo alcun potere su di lui. E' il Re, e gode dell'immunità.. » «  .. Ancora per poco. » disse Bash serio. «  E' stato orribile. » dissi come in una sorta di trance.
Tutti quei ricordi mi tornarono alla mente, sentivo ancora le sue mani su di me, che mi stringevano prepotenti, il suo alito sul mio viso e ... Dio.
Strinsi le gambe, come se inconsciamente avessi paura che potesse accadermi di nuovo. «  .. E' stato così violento. » dissi, mentre cercavo di trattenere le lacrime. «  Beth, ti prego.. » diceva Bash. « Lasciala parlare, può aiutarla.  » aggiunse Francis.
Mi portai le mani al corpo, e mi strinsi da sola.
Sembrava strano, eppure avevo bisogno di sentirmi cullata dalle braccia di qualcuno di cui mi fidavo. «  Abbracciami. » chiesi a Bash implorante. «  Oh, piccola mia, ma certo. »
Si sedette sul lettino, accanto a me e mi strinse, mentre io piangevo tutto il dolore che mi ero tenuta dentro in quei minuti fatali. «  Mi dispiace così tanto.. così tanto.. » continuava a ripetere. « No, no.. - ripetevo io - non è colpa tua. Non hai colpe tu. »
Francis osservava da lontano, con lo sguardo contrito, ed io allungai una mano verso di lui. Lui mi raggiunse e la strinse.
Loro erano gli unici uomini della mia vita di cui mi fidavo, coloro che non mi avrebbero mai fatto del male. « Non posso fare a meno di pensare che se non ti avessi lasciata sola, tutto questo non sarebbe accaduto.  »
Io non dissi niente, perchè in cuor mio sapevo che la colpa non era sua.
Henry era rimasto in agguato da troppo tempo, e non potevo sperare di evitarlo a lungo. Inoltre, il Re non era sano mentalmente in quel periodo. «  Vado a prepararti il letto, nella mia camera. Non mi importa di nulla, né di Mary né dei pettegolezzi. »
Mi diede un bacio in fronte, e mi lasciò lì dentro. «  Posso? » mi chiese Francis indicando il lettino. «  Ma certo. » provai di nuovo a mettermi a sedere, e stavolta, seppur con dolore ci riuscii.
Francis si manteneva a distanza da me, aveva paura che la sua presenza avrebbe potuto mettermi a disagio.
Sapeva che tra lui e Bash scorreva una differenza sostanziale, l'intimità che avevo condiviso con suo fratello. «  Francis non mi da fastidio la tua vicinanza, davvero.. » provai a dire. «  E così.. sei in dolce attesa. »
Mi gelai, lo aveva saputo.
Mi morsicai il labbro, e annuii con la testa. «  Da quanto? »
Feci spallucce. « Non so.. qualche settimana credo. Non si nota ancora, quindi non credo sia neanche un mese.  »
Lui annuì, e sorrise debolmente. «  Cosa c'è? » chiesi. «  Niente.. diventerò zio. »
Io sorrisi di rimando. «  Mio nipote sarà il figlio della donna che amo. » fissò gli occhi sulle lenzuola bianche. «  Credo che lo amerò moltissimo, perchè in lui ci vedrò sempre te. » Le sue parole mi emozionarono, sentirlo parlare così di mio figlio mi fece stringere il cuore.
Gli presi una mano e la portai tra le mie. «  Tu sei troppo importante per me, Francis. Ti prego, non lasciare che questo ti allontani da me. » mormorai. «  Non farò mai si che accada, questo posso promettertelo. » « Forse dovrei allontanarmi dalla corte per un pò.  » dissi. «  Perchè? » «  Non lo so. E' solo che .. vorrei far si che il mio bambino sia al sicuro, e qui ci sono troppe persone che mi vogliono morta. Forse se torno a casa.. » « Non potremo più proteggerti. Beth, non devi allontanarti da noi. Noi non possiamo lasciare la corte e sapendoti lontana saremmo soltanto preoccupati ora per ora.  » «  Uhm.. » guardai fuori dalla finestra, e il cielo era stellato.
Il principe mi guardava con due occhi supplichevoli. «  Non vado via. » dissi alla fine. «  Almeno fin quando mi farà rimanere. »
Lui aggrottò le sopracciglia, scrutandomi attentamente. «  Chi? » esitai. «  La regina Mary. Ha detto che il giorno delle sue nozze dovrò lasciare il castello. » «  No.. » disse lui. «  Io non lo permetterò. »
Spostai gli occhi verso il suo viso. «  Cosa? » «  Rimarrai a vivere insieme a me. Anche se non mi sposerai. Potremmo crescere insieme questo piccolo.. e saprà chi è il vero padre, per lui sarò sempre suo zio. » « Francis, tutto quello che fai per me è meraviglioso, ma non credo sia una buona idea. Il giorno in cui Mary e Bash si sposeranno io tornerò a vivere a casa mia.. ormai non sarò più sola, ci sarà il mio piccolo a farmi compagnia. La corte diventerebbe troppo stretta.. » «  Allora andremo a vivere fuori, dove vorrai. Compriamo una tenuta, con un giardino, accanto a un ruscello.. dove il piccolo potrà crescere a contatto con la natura. » «  Io non posso permettermi una tenuta, Francis! » dissi incredula. « Tu non dovrai pensare a nulla, penserò a tutto io. La tenuta la comprerò io.. quello che ti chiedo è solo la tua presenza. Sono pronto a rifarmi una vita lontano dalla corte. » «  Francis, in questo momento non riesco nemmeno a pensare una vita senza Bash.. mi dispiace. » «  No.. ti capisco. » «  Dovresti smetterla di soffrire, Francis. È che.. l'incoronazione, il matrimonio.. mi sembrano solo supposizioni campate in aria per il momento. Sembra tutto evanescente, come nelle fiabe. Se si dovesse davvero presentare a breve, vedrò come cambierà la mia vita. In ogni caso.. grazie. »
Mi fece un leggero baciamano ed andò via. Rimasi improvvisamente da sola, e mi sdraiai su me stessa, con gli occhi rivolti verso la porta. Provai a chiudere gli occhi.
Respiro. Mani. Dolore. Gemiti. Oppressione. Aprii gli occhi, ansimando.
Mi guardai attorno, e mi resi conto che ero da sola.
Mi rannicchiai contro le ginocchia, e poggiai la testa su di esse.
Avevo appena realizzato che non riuscivo a rimanere da sola.
Appena chiudevo gli occhi, mi ricomparivano davanti le immagini di poco prima, sentivo il suo alito, le sue mani, il suo corpo su di me.
Dei brividi di terrore iniziarono a scuotermi lungo tutto il corpo.
In quel preciso istante entrò Bash in camera, e vedendomi in quello stato si precipitò verso di me. Ero fredda, pallida, sudata. «  Beth, cos'hai? »
Non riuscivo a parlare, non ce la facevo a dire nemmeno una parola.
Mugolavo soltanto, e tremavo.
Bash mi poggiò le mani sulle spalle e mi aiutò a ritornare sulla terra. «  B-Bash.. » mormorai «  N-non riesco a rimanere.. non riesco a rimanere sola. » «  Ci sono io con te. »
Sospirai. « Non puoi lasciarmi. Non.. n-non ce la faccio. Appena chiudo gli occhi lo vedo. Vedo le sue mani.. le sue mani. Bash.. portami nella mia camera.  »
Lui annuì, e mi aiutò a rialzarmi.
Appena poggiai i piedi a terra, ebbi un capogiro.
Lui mi sorresse con più forza, e finalmente uscimmo. «  Ho bisogno di un bagno. Devo togliermi di dosso la sua ombra. » «  Ti aiuto? » «  No, Bash.. faccio da sola. Ho bisogno di stare un pò con me stessa. »
Lui annuì, comprendendo la mia situazione.
Mi aiutò soltanto a spogliarmi, mi riempì la vasca, poi mi lasciò alla mia intimità.
Feci un lungo bagno caldo, mi lavai, mi sciaquai, mi strofinai più volte la pelle, come per scacciare via ogni traccia di quell'abuso, per far sì che quello fosse stato soltanto un incubo terribile.
Mi immersi con il viso e i capelli sott'acqua, per un tempo che mi sembrò infinito.
Quando decisi che tutto quello fosse abbastanza mi alzai, mi misi l'asciugamani attorno al corpo e mi asciugai. «  Ho bisogno di te. »
Mormorai, trovando Bash sdraiato sul letto.
Si alzò a sedere, e mi guardò. « Non vado da nessuna parte, piccola mia. »
Gattonai verso di lui, mi sdraiai e appoggiai la testa sul suo petto.
Bash mi coprì, baciandomi i capelli. «  Non potrò mai cancellare quello che è successo, lo so. Ma almeno posso attenuare il dolore. Io sarò qui con te, sempre.. » «  Amore mio - mormorai - sai bene anche tu che non sarà così. Perciò, godiamoci questi momenti. Il futuro è oscuro. »
Ci addormentammo, senza la replica di Bash, perchè sapeva che avevo ragione.
Quella notte fui tormentata dagli incubi, mi svegliai più volte sudata, e quel poveretto di Bash con tanta pazienza si svegliava e rimaneva sveglio insieme a me fino a che non riprendessi sonno.

* * *

Once Upon a Time, a Reign | Completa, in revisione |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora