Capitolo Trentatreesimo

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Scesi giù per le scale, camminando a passo spedito.
I preparativi per le feste natalizie continuavano, infatti vedevo persone che correvano freneticamente avanti e indietro, con decorazioni e candele. « Beth! » « Vostra Maestà! » dissi inchinandomi al cospetto di Henry che mi aveva raggiunto silenzioso alle spalle. « Che piacere. » disse baciandomi la mano. « Adesso non siete più una semplice cuoca, siete un'artista. Se non ve l'avesse dato mio figlio l'incarico, l'avrei fatto io.. se solo ci avessi pensato. » Scoppiò a ridere, all'improvviso.
Poi iniziò a girare la testa spasmodicamente, alla ricerca di qualcuno, o di qualcosa, e quell'atteggiamento mi inquietò non poco. « Vostra Maestà, vi sentite bene? » si portò una mano alla testa, inspirando dal naso e annuì con veemenza. « Sì, benissimo, mia cara.. benissimo! » disse, facendomi fare una giravolta.
Mi sentii tremendamente a disagio, di fronte al comportamento strano e imbarazzante del re, e non sapevo assolutamente come sbrogliarmi da quella situazione. « Bene, bene.. allora, sì.. cosa volevo chiedervi? Ora non mi sovviene.. non m- ah si! Certo.. dovete assolutamente farmi un ritratto! »
"Oh, no."
Fu la prima cosa che pensai. « U-un ritratto, dunque. » mormorai. « Sì, certo. Dovete solo dirmi il giorno e l'ora in cui vi fa più comodo, e il luogo. » « Oggi stesso! Sì, sì, oggi stesso! Questo pomeriggio, nel primo pomeriggio, nella mia stanza. Sì, nella mia stanza, sì, sì... » Non potei fare a meno di notare che il Re emanava un odore molto forte.
Sembrava essere l'essenza di qualche pianta, mischiata ad oli e altri intrugli.
Apriva e chiudeva gli occhi, freneticamente, muoveva il collo, sfregava le dita tra di loro, e non riusciva ad assumere un atteggiamento che potesse essere quantomeno adatto a un Re.
Se Henry savio mi spaventava, Henry in quelle condizioni era decisamente un abominio.
Ma il mio dovere mi impediva di propinargli un rifiuto, così mi trovai costretta ad accettare.
Si allontanò, facendomi un secondo baciamano, molto più lungo del primo.
Lo guardai allontanarsi, chiedendomi il perchè di quell'assurdo comportamento, e chiedendomi oziosamente se avesse a che fare con quel forte odore di erbe che gli avevo sentito addosso.
Mi allontanai, verso i giardini, e mi fermai ad osservare il modo meticoloso in cui, alcuni artigiani realizzavano delle decorazioni personalizzate esclusivamente per diletto di Catherine.
Lady Kenna e Lady Greer stavano aiutando gli altri nel dirigere i preparativi, ed io, mi sentivo inutile a star lì senza far niente, e decisi di propormi. « Lady Kenna! » dissi avvicinandomi alla bella fanciulla, con un vestito rosa attillato e una piccola ghirlanda di fiori bianchi poggiata sui capelli castani. « Beth. » disse questa, sorridendomi. « Congratulazioni ancora per il ruolo assegnatovi. Quel ritratto è meraviglioso, devo dirlo. » « Grazie, Lady Kenna. Quando vorrete ne realizzerò uno anche per voi, se sarete disposta a farmi da modella, ovviamente. » « Oh, davvero? So che potete realizzare ritratti solo per i reali.. io sono una dama. » « Non proprio. Beh, la procedura del mio ruolo prevede proprio questo, ma personalmente sono libera di commissionare ritratti a chi voglio. Quindi voi, siete inclusa. » spiegai, sorridendole. « Oh, che gentile! Grazie mille! » Chinai la testa, in segno di riverenza. « Lady Kenna, posso darvi una mano? » « Chiamatemi solo Kenna, per favore, e abbandoniamo certe formalità. Certo, Beth, se ti va mi farebbe davvero piacere! »
Kenna era un vulcano di idee.
Sbarazzina, superattiva, spiritosa e intraprendente.
Amava mettersi alla prova, organizzare, dire, fare e a me le persone così erano sempre piaciute.
Iniziammo con alcune ghirlande.
Dovevamo intrecchiare i giunchi, per poi decorarle con alcuni fiori rossi e bianchi.
Era divertente, in realtà, e mi aiutava ad ammazzare l'attesa del ritorno di Bash.
Ero seduta su una panca insieme a Kenna e a Greer, e tutte e tre lavoravamo ad una ghirlanda diversa. « Sapete qualcosa del Re, Sebastian? » chiesi, rendendomi conto della mia indescrezione, e continuando a tenere gli occhi bassi sul mio lavoro. « Sì, Mary ci ha detto che dovrebbe essere di ritorno questo pomeriggio. »
Io annuii, senza alzare la testa. Se mi avessero visto in faccia, avrebbero certamente notato il rossore che divampava sulle mie guance, accompagnato da un sorriso che non avrei potuto trattenere ancora a lungo.
Quando finalmente alzai gli occhi, notai che Mary era in piedi e accanto a lei c'era Francis. Stavano parlando, sembrava di cose futili dall'espressione pacata dei due, e non potevo fare a meno di notare come gli occhi di Mary indugiassero quasi costantemente sul volto di Francis.
Chi guardava attentamente la bella regina, poteva rendersi conto che dietro quell'aspetto all'apparenza solenne e regale, c'era nascosta una ragazza innamorata che si vedeva privata di qualcosa e non poteva fare niente per riprenderselo.
La sua bocca si piegava sempre in un sorriso, quando Francis sorrideva.
I loro movimenti sembravano quasi collegati da una sorta di filo invisibile.
Francis teneva le mani incrociate dietro alla schiena, e parlava serenamente con la sua Mary.
Si, perchè un tempo nemmeno troppo lontano, era stata sua.
Un'inopportuna fitta di gelosia si impadronì di me, quando Mary sfiorò il braccio del principe. Proprio in quel momento i miei occhi incrociarono quelli di Francis, e sentendomi strappata da quella fantasia, e letta a fondo da quello sguardo glaciale, riposai gli occhi sulla ghirlanda, incespicando più e più volte nelle mie stesse dita.
Quando alzai di nuovo lo sguardo verso di lui, vidi che si stava avvicinando a noi, e Mary mi stava osservando da lontano, impassibile. Quando Francis fu finalmente accanto a noi, tutte e tre ci alzammo per fargli un'educata riverenza.
Lui ci invitò a risederci, e facemmo così come ci disse. « Allora Beth - disse rivolgendo gli occhi verso di me - come va il tuo primo giorno da artista ufficiale di corte? » « Bene, direi. Ho già proposto a Kenna di farmi da modella per il mio prossimo ritratto. » « Ah, bene. » disse Francis, spostando gli occhi su Kenna. « Già, Beth ha fatto un piccolo strappo al protocollo per me.. E' una ragazza adorabile. » « Si lo è.. » mormorò Francis. Alzai gli occhi verso di lui, sbalordita dal fatto che avesse seriamente detto una cosa del genere ad alta voce. Kenna e Greer si lanciarono un'occhiata fugace, poi vidi gli occhi vivaci di Kenna posarsi prima sul mio viso, poi studiare quello del principe. « In ogni caso - disse Kenna, per spezzare la morsa si tensione che si era venuta a creare su di noi - per il ritratto dovrò aspettare, Beth mi ha detto che le hanno già commissionato un incarico! » Io sorrisi. « Davvero, Beth? Chi? »
Mi schiarii la voce. « Vostro padre.. » dissi tenendo gli occhi dritti sulla ghirlanda quasi completa.
Francis, all'udire le mie parole, cambiò completamente espressione.
Passò dalla serenità all'inquietudine. « Beth, potreste seguirmi? » disse Francis, a un certo punto. « Certo, vostra grazia. » dissi alzandomi.
Francis si avviò, prima di me.
Kenna mi prese una mano, prima che andassi via. « Beth, Francis prova qualcosa per te. » disse seria. « Che dici, Kenna? » Greer annuì. « Si, Beth, credo che Kenna abbia ragione. Francis in questo momento è molto debole, ha bisogno di qualcuno che gli stia accanto. » « E se questa persona l'ha trovata in te.. beh, noi non possiamo fare altro che essere felici. » « No, no, ragazze credo che abbiate travisato tutto. Francis non prova niente per me. » « Ma siete amici, no? » « Beh, sì .. cioè, no.. non proprio amici. E' un rapporto di stima reciproca. »
Kenna non sembrò convinta, mi lasciò la mano e annuì, sorridendomi. « Ci vediamo dopo, ragazze. » « A dopo, Beth. » rispose Greer.

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