Capitolo Settantaduesimo

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BETH

Francis mi aveva presa per mano, e mi aveva portata via dal fiume senza un motivo valido. Mi voltai solo una volta, per accorgermi delle espressioni interdette di Jamie e Clare.
Eravamo ancora bagnati.
Francis fece un cenno alla bambinaia, e lei si inchinò, allontanandosi per occuparsi del piccolo che dormiva beato nella culla da passeggio.
Il cuore iniziò a battermi più forte, quando vidi che Francis si fermò al primo scalino della rampa che portava alle camere da letto.
Con una mossa fulminea, mi prese in braccio, e iniziò a salire lentamente le scale.
Andavo a fuoco, sebbene fossi ancora bagnata.
Mi diede un bacio, e le sue labbra erano bollenti.
Avevo capito cosa stava per accadere, e sapevo anche che io non avrei fatto niente per fermarlo.
Spinse la porta della camera da letto con la schiena, e lasciò che si richiudesse da sola con un tonfo.
Mi portò fino al letto, per poi adagiarmi dolcemente sul materasso.
Si inginocchiò su di esso, e si chinò carponi su di me.
Mi baciò le labbra con fervore, ed ricambiai il bacio, stringendo i suoi ricci umidi tra le mani.
Insinuò una mano sotto la mia camicia, fino a sfiorarmi la gamba.
Io trattenni il respiro.
Francis mi guardò dritta negli occhi, stava cercando di dirmi qualcosa.« Posso fermarmi anche adesso » mormorò, con il fiatone.
Io scossi la testa « No » dissi.
Francis sorrise trionfante, e iniziò a darmi dei baci lungo la gola, sulle spalle.
Poi, con estrema delicatezza, sciolse i lacci che mi chiudevano la camicia.
Spostai le braccia per lasciarlo fare.
Ero nervosa, ma non volevo che si fermasse.
Mi alzai, mettendomi seduta, e gli sfilai la camicia.
Aveva la pelle bagnata e candida.
Le sue labbra erano diventate rosse come il colore delle fragole.
Infilò una mano sulle mie spalle, e con un movimento leggero, abbassò le spalline.
Non staccava mai i suoi occhi dai miei.
Mi misi in ginocchio, e lui imitò il mio gesto. Mi sfilò completamente la camicia da notte, e la adagiò sulla sedia poco lontana dal nostro letto.
Ero nuda, e mi sentivo totalmente impacciata.
Gli occhi di Francis si posarono sul mio corpo per qualche secondo, poi distolse lo sguardo. Era arrossito.
Io sorrisi della sua dolcezza, e mi strinsi contro il suo petto nudo, baciandolo.
Francis mi spinse delicatamente sulle lenzuola, e mi prese la mano destra, stringendola nella sua.
I suoi occhi azzurri erano estremamente lucidi, e le sue labbra erano schiuse.
Aveva il respiro irregolare.
« Sei sicura? » disse ancora una volta.
Mi tornò alla mente un volto familiare, e ricordai con tristezza la prima volta con Bash. Era anche la mia prima volta.
« Sì » dissi in un sussurro.
E nel giro di qualche secondo, chiusi gli occhi per accoglierlo.
Spalancai la bocca e Francis si fermò preoccupato.
« Va tutto bene » dissi, per tranquillizzarlo.
Lui mi strinse ancora più forte la mano, e si lasciò andare.
Era così diverso da Bash.
Anche in quei momenti, Francis non abbandonava mai la sua consueta dolcezza, manteneva la tenerezza che mi aveva sempre riservato, e ogni tanto mi guardava, cercando di capire se stessi bene.
Mi amava in un modo estraneo alla mia comprensione.
Gli poggiai la mano sinistra sulla schiena, poi risalii fino ai capelli, attirandolo a me.
Sentivo il suo respiro affannato sulle mie labbra.
Chiusi gli occhi, e il principe raggiunse il culmine.
Si lasciò cadere su di me, allo stremo delle sue forze.
In un movimento fulmineo, mi voltò, capovolgendo la situazione.
« Scusami » mormorò lui.
« Per cosa? » chiesi interdetta.
Lui alzò le spalle.
Appoggiai la testa sul suo petto, e potei ascoltare il cuore che piano piano rallentava i battiti.
Mi accarezzò la schiena, provocandomi dei brividi.
Poi mi alzò il mento, e mi posò un bacio dolce, si sentiva appagato.
Quando alzai di nuovo lo sguardo, si era addormentato.
Sorrisi, e guardai quel viso angelico, con le labbra rosse, la pelle bianca e le guance leggermente arrossate.
Aveva i capelli ancora umidi, ma i ricci si erano già formati, ed erano ancora più morbidi.
Per un attimo, ripensai a Bash e mi sentii tremendamente in colpa.
Mi strinsi il lenzuolo al corpo, e mi sentii impura.
Cosa avevo fatto?!
Fui assalita da una sensazione di paura, e di colpa sempre crescente.
Poi guardai quell'uomo che dormiva placidamente, e mi resi conto che lui mi amava, e che presto mi avrebbe sposata... quindi non c'era nulla da sentirsi in colpa.
Ma nonostante questo, mi sentii tremendamente infedele.

Once Upon a Time, a Reign | Completa, in revisione |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora