DUE GIORNI PRIMA A ROMA.
BASH
Il consiglio mi aveva finalmente richiamato, e mi ritrovavo ad aspettare nell'androne per la seconda volta.
Iniziai a camminare nervosamente avanti e indietro, ormai non ce la facevo più ad aspettare.
O sì, o no.
O dentro o fuori.
« Entrate, prego ».
Avevo avuto il colloquio con le eminenze la sera prima, e dalle domande che mi avevano fatto, non ero riuscito a capire quale fosse la loro decisione.
Erano indecifrabili.
Entrai per la terza volta in quella stanza stanza, e per la terza volta mi trovai al cospetto di quell'uomo dal volto stanco.
« Salve, vostra eminenza » dissi, baciando ancora una volta il sigillo.
« Sedetevi » disse.
« No, grazie. Preferisco stare in piedi »
La tensione mi stava uccidendo.
« Siete nervoso? » mormorò il vecchio, sorridendomi.
« Sì, lo sono vostra eminenza » confessai, era inutile negare.
« Non farò molti giri di parole, allora ».
Non prometteva bene.
Deglutii nervosamente, qualcosa era andato storto.
« Le vostre risposte non hanno convinto l'intero consiglio ».
Ecco, era finita.
Tutte le mie speranze, in quel momento, erano crollate.
Dissolte, come la nebbia in una assolata giornata estiva.
« Vostra Eminenza, io... »
« Secondo loro, le vostre ragioni non erano sufficienti per stabilire una cosa così importante. Dieci si sono espressi contrari, e dieci favorevoli ».
Aggrottai le sopracciglia.
« Allora è una parità ».
« Non lo è figliolo... » mormorò, alzandosi per la prima volta dalla sua sedia.
Ero sempre più confuso.
« Mancava la mia deliberazione ».
Avevo il cuore in gola, lui non si era ancora espresso.
« Il vostro discorso dell'altro giorno, mi ha colpito molto. Siete mosso da nobili ragioni, ragioni che il consiglio non ha ascoltato. Ma l'amore, per voi, è più importante di tutta la ricchezza di questo mondo corrotto. Mi state chiedendo di annullare questo matrimonio, per il bene di una nazione intera. Ho visto la purezza nei vostri occhi, e nel vostro cuore.Vorrei che lo stesso amore che sentite voi, lo sentissero anche tutti quei monarchi tirannici che ogni giorno vengono accecati da una sete sempre crescente di potere. Con tutta la mia benedizione, e sono sicuro anche di quella di Dio, io vi do il consenso » e detto questo, l'eminenza estrasse una lettera dalla tasca del suo vestito scarlatto.
Sul volto gli si aprì un sorriso, mentre mi porgeva tra le mani quella lettera così preziosa per me.
« Avete ottenuto l'annullamento » mormorò, e per poco non crollai al suolo per la felicità.
« Non so come ringraziarvi » dissi, con la voce rotta dall'emozione.
« Cosa posso fare per sdebitarmi? Mi avete aiutato moltissimo » dissi, prendendo le mani rugose tra le mie.
« Tornate a casa, e sposate quella donna. Mostrate agli altri lo stesso amore di cui avete parlato a me, e che ha parlato alla mia anima. Fate sì che questo annullamento non sia solo un pezzo di carta. Andate e scrivete la vostra, di storia, per una volta ».
Mi inchinai, con un sorriso sul volto, e feci per andarmene.
« Signore? » una voce mi chiamò, proprio quando avevo appena varcato la soglia.
« Siete voi Sebastian de Poitiers? » domandò il giovane, con una borsa marrone, logora a tracolla.
« Sì, sono io ».
« C'è una lettera per voi » disse, e dopo avermi consegnato la busta, si allontanò in fretta.
La rigirai tra le mani.
« Per Sebastian de Poitiers » diceva semplicemente il retro della busta.
Infilai l'annullamento in tasca, ed uscii velocemente dal corridoio pontificio.
Mi fermai nell'enorme piazza, e dopo essermi seduto, estrassi la strana lettera indirizzata a me.
Sfilai la carta che c'era al suo interno, e la mia attenzione fu attirata immediatamente dal timbro rosso con uno stemma al di sopra.
« Questo è lo stemma di Francis » dissi tra e e me, rompendo il sigillo."Siete invitato il giorno 11 Marzo a partecipare al matrimonio che si celebrerà tra il principe Francis II de Valois & Elizabeth Audrey Duval, che si svolgerà presso la Cattedrale di Notre-Dame a Parigi.
Le nozze si terranno nel pomeriggio."Lasciai cadere la lettera al suolo, e fissai con sguardo vuoto le persone che passavano noncuranti del dramma che stava avvenendo nella mia vita.
Mi portai le mani al volto, disperato.
Non era possibile.
Semplicemente non era destino.
Avevo fatto così tanto, così tanto solo per stare insieme a lei.
Avevo annullato il mio matrimonio con la regina di Scozia solo per sposare lei!
Avevo rinunciato alla corona, al trono, al potere e alla Francia... per lei.
Ma lei questo non poteva saperlo.
Avevo sbagliato io, avevo sbagliato a non dirle nulla.
Ma non volevo metterle in testa false speranze, sapevo quanto fosse difficile ottenere un annullamento.
Volevo che avesse la sua opportunità di essere felice.
Ma le avevo chiesto tempo, dannazione!
Ormai avevo perso tutto.
Tutto.
Raccolsi la lettera da terra, e lessi ancora una volta la data: 11 Marzo.
Due giorni!
Come già mi ero ripetuto, ormai avevo perso tutto.
Tanto valeva rischiare.
Sarei partito immediatamente, e avrei impedito le loro nozze.
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Once Upon a Time, a Reign | Completa, in revisione |
FanfictionLa dolce e innocente Elizabeth, figlia di contadini è cresciuta lontana dalla città e dagli sfarzi della corte francese, e il suo unico diletto nella vita è quello di fermarsi ad osservare i paesaggi dalla collinetta della campagna, e delinearne i p...