Infatti, varcata la porta, procedemmo in silenzio fino ai giardini.
Guardai verso la finestra, dalla quale proveniva una luce calda e una melodia armoniosa. Sospirai. « Finalmente. » dissi, voltandomi verso il principe. « Perché siamo qui? » « Avevo bisogno d'aria. » « E perché avete portato anche me? » mi chiese, ridendo. Balbettai, non sapevo cosa rispondere.
Arrossii, perchè in effetti era stato più un riflesso incondizionato che altro. « Non lo so. » dissi semplicemente, voltandomi dall'altra parte.
In poco tempo, sentii due mani che mi cingevano la vita, da dietro. « Non ho mai detto che mi dispiacesse. » disse Francis, soffiandomi sul collo queste parole.
"Oh, no." dissi tra me e me.
Mi allontanai, sentivo più caldo di quando eravamo dentro. « Guardate che luna. » disse Francis, stavolta, mettendosi al mio fianco. « Eh già. » mormorai.
Era piena, grande, lattiginosa e sembrava così vicina a noi. « A che pensate? » "A Bash." « O forse farei meglio a chiedervi a chi.. » disse, inclinando la testa verso di me, con uno sguardo triste. Era così dolce, così dannatamente dolce, che anche se avessi voluto ferirlo per proteggerlo da me non ci sarei mai riuscita.
Così, senza pensare, mi fiondai verso di lui, e lo abbracciai forte poggiando la testa al suo petto. Lui, colto alla sprovvista tenne per qualche secondo le mani in aria, poi mi strinse a se, poggiando i suoi morbidi capelli biondi sui miei castani. Giorno e notte che si univano, in un abbraccio. Sembravo una bambina cullata da braccia amorevoli, e realizzai che lo amavo sul serio.
E questo era un problema, più per lui che per me. Perchè per quanti fossi innamorata del principe, sapevo irrimediabilmente che se mi avessero messa di fronte ad una scelta, avrei scelto sempre Bash, quindi sarebbe stato inutile rivelargli i miei sentimenti per alimentargli una speranza che sarebbe stata comunque disattesa.
Così, mi limitai a fingere con me stessa che andasse tutto bene così, che io stavo bene, che lui stava bene, e che saremmo stati bene entrambi per sempre, senza mai far entrare in gioco la delusione, il dolore e la sofferenza.« Beth.. sposatemi. » Disse, sussurrandomi nei capelli.
Spalancai gli occhi, incredula delle parole che avevo appena udito. « Francis che dite? » « Sposatemi.. »
Mi staccai dall'abbraccio, e mi resi conto che le mie fantasie non erano durate poi così a lungo. Mi trovavo faccia a faccia con un uomo che amavo, ma che al contempo non volevo illudere. « Francis. » Mi afferrò la mano « Vi prego.. » Disse, con enfasi, guardandomi dritta negli occhi, per poi inginocchiarsi. "Oh no." pensai, mentre mi teneva la mano e si prostava, in ginocchio davanti a me, inebetita e persa.
Il Delfino di Francia era inginocchiato ai miei piedi. « Sposatemi. » disse, ancora in ginocchio. « Francis, vi prego, alzatevi. » « Perché? » mi chiese, implorante. « Perché non posso sposarvi.. - dissi ormai con le lacrime agli occhi - non posso.. »
Francis deglutì, abbassando gli occhi riempiti di lacrime verso il pavimento, con il labbro inferiore che gli tremava.
Crollai in ginocchio accanto a lui. « Francis, per favore, non fate così. » Lo implorai.
Lui non mi guardava, si limitava a fissare la notte. « Cosa può darvi lui che io non posso darvi? » Disse, seguitando a fissare il cielo. Io sospirai. Non sapevo che rispondergli. « Io vi darei tutto me stesso, la sicurezza di un futuro accanto a me. Sarei vostro marito, senza alcun dovere verso la Francia, a differenza di Bash. Beth, non sarò mai Re, e potrò dedicarmi completamente a voi e ai nostri bambini! Vi prego.. » Io scossi la testa, tra lacrime contenute.
Francis, sembrò colto da un'illuminazione, che lo fece sorridere amaramente, mentre col pollice si asciugava le lacrime. « Voi non mi amate.. » disse, ed era un'affermazione. Come avrei potuto dirgli che invece, sì, lo amavo ma non potevo? Non avrei dovuto amarlo! Lui mi stava offrendo se stesso, il suo cuore, una stabilità che Bash non avrebbe mai potuto darmi, e questo lo sapevo. Il mio cuore era martoriato, tormentato dalla sofferenza di Francis, ma mai esitante. Il mio cuore non soppesò mai le parole del principe, per valutare se potessi accettare o meno. Il mio cuore era di Bash, e sebbene fosse come avventurarsi in un mare in tempesta con una barca a remi, preferivo affogare che vivere col rimpianto. Così, per il mio bene e per quello di Francis.. mentii. « No - dissi sommessamente - non vi amo. »
Si alzò, lasciandomi la mano.
Mi sentivo devastata per il male che gli stavo facendo, ma non potevo fare altrimenti. Sapevo che avrebbe sofferto, ma poi gli sarebbe passata.
Ho sentito dire che l'amore è una malattia, dalla quale si può guarire.. in alcuni casi. Altre volte è letale. Ma non credevo che l'amore che Francis provava per me potesse davvero esserlo. « Ora è tutto chiaro. » Mormorò, voltandomi le spalle. « Che stupido.. non mi avete mai amato. » Mi avvicinai, e tra le lacrime gli presi la mano. « Per favore Francis, detesto vedervi così. » « Non è colpa vostra. Ma mia.. Vi prego, non rendete tutto più difficile. Entriamo dentro, la festa è per voi. » « No, non voglio più entrare dentro. Voglio stare qui fuori.. » « Qui fuori si gela, Beth. » « Lo so, ma in queste condizioni non posso entrare. » Francis sbuffò. Si tolse il cappotto dalle spalle, si girò verso di me e me lo adagiò sulle spalle. « Allora rimarremo entrambi qui fuori.. finchè non sarà passata a tutti e due. » « Ma voi così gelerete. » dissi, guardando il principe solo con una giacca e una camicia. Lui scosse la testa, e si avviò verso una panca di ferro. Si sedette, e iniziò a fissare il cielo. Mi aggiustai il cappotto sulle spalle, e lo raggiunsi, a passo lento. Mi sedetti accanto a lui, in silenzio. Mi voltai a guardarlo, ma lui seguitava a guardare di fronte. Dopo qualche secondo vidi che fu scosso da brividi di freddo, così mi avvicinai a lui e lo abbracciai, cercando di riscaldarlo. « Perchè alimentare ancora le mie speranze, Beth? » « Francis, sto cercando di riscaldarvi. » « Non ho freddo, davvero. » « Si, state tremando. Se non volete che io vi abbracci tenetevi il cappotto.» « Non se ne parla, morirete dal freddo. » « Allora entriamo dentro? » dissi seria. Lui scosse la testa, mi guardò con lo sguardo corrucciato, le labbra increspate. Protese le braccia verso di me, io mi posai addosso a lui, e lui accolse il mio tocco come una pugnalata, come se stesse avvertendo un dolore sconosciuto a tutti gli altri. Chiuse gli occhi, mentre io cercavo di dividere il cappotto con lui. Dopo qualche secondo così, in silenzio, appoggiò la testa sui miei capelli e lo sentii piangere sommessamente.
Alzai lo sguardo verso quel bambino indifeso dai capelli biondi, non ce la feci più e gli buttai le braccia al collo, stringendolo con tutte le mie forze. Lui ricambiò l'abbraccio, sfogando il suo dolore sulle mie spalle.
E ne ebbi abbastanza.
Il mio cuore era spezzato, ed i frammenti stentavano a ricomporsi davanti alle lacrime sincere di quel ragazzo. « Vi amo Francis. » gli sussurrai all'orecchio.
Lui smise per un attimo di piangere, e tutto tacque intorno a noi. Si staccò da me, per piantarmi i suoi begli occhi azzurri, lucidi e rossi nei miei. Il mio cuore batteva all'impazzata, perchè mi ero finalmente aperta, dichiarandogli i miei sentimenti. « Che cosa avete detto? » « Non costringetemi a ripeterlo, Francis. Tra di noi non ci sarà mai un futuro. » Dissi, togliendomi il suo cappotto e posandoglielo sulle gambe. « Perchè, Beth, perchè? » disse alzandosi di colpo, e raggiungendomi in pochi passi. « Perchè amo Bash di più. Sono innamorata di lui con tutta me stessa, e non riesco a vedermi accanto ad un uomo che non sia lui, Francis. Mi dispiace. » « Ma avete detto che mi amate. » « Si.. » dissi, guardando a terra. « Magari, col tempo imparerete ad amare anche me, come amate lui. » disse con un sorriso mesto. « No, Francis - dissi accarezzandogli una guancia - non credo che accadrà. Dobbiamo andare ora.. » Mi avviai verso la porta principale, mentre il principe mi seguiva con lo sguardo. Dopo un po' sentii i suoi passi dietro di me, e incrociate le braccia al petto, entrammo nel salone.
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Once Upon a Time, a Reign | Completa, in revisione |
FanfictionLa dolce e innocente Elizabeth, figlia di contadini è cresciuta lontana dalla città e dagli sfarzi della corte francese, e il suo unico diletto nella vita è quello di fermarsi ad osservare i paesaggi dalla collinetta della campagna, e delinearne i p...