Sebbene fosse giorno, non capivo perchè il bosco apparisse così scuro.
Le foglie strisciavano sinistre tra di loro, i rami sembravano piegarsi verso di me, prendendosi gioco delle mie paure.
Correvo, tenendomi la veste con le mani, lungo un sentiero sporco di fango e foglie.
Ansimavo, e correvo verso il nulla.
Il sentiero sembrava allungarsi sempre di più ad ogni passo che facevo.
Alzai gli occhi al cielo ed era diventato tutto buio, non vedevo più nulla, ma continuavo a correre disperata.
Inciampai lungo qualcosa che mi ostacolava il sentiero.
Strisciai per qualche metro, affondando con le unghie nel terreno, spingendomi in avanti con i piedi.
Un urlo alle mie spalle mi fece voltare. Continuavo a strisciare sulla schiena, spaventata e ansimante. « Chi c'è? » urlavo. « Vi prego, chi c'è? » « Beth! »
Una voce lontana, amplificata dalla profondità del bosco, aveva invocato il mio nome. « Beth! » quella voce.. una voce a me molto familiare. « Bash! Bash dove sei? » « Beth.. aiutami.. » Continuavo a guardami attorno, spasmodicamente, alla ricerca di una luce in quel buio accecante.
I miei occhi si spalancavano, e cercavano un solo dettaglio che potesse mostrarmi la via. Una melodia, no.. delle voci.
Si, delle voci che si trasformavano in cantilene si stavano avvicinando.
Cantilene che avevo già sentito.
Erano sempre più vicine, sempre più assordanti, sempre più ipnotiche.
Spaventata più che mai, mi portai le mani alle orecchie e strinsi più forte che potei, chiudendo gli occhi.
Qualche secondo e la melodia sparì.
Riaprii gli occhi.
Ero ancora nel bosco, ma era giorno. Ero ancora a terra, seduta in un letto di foglie.
Mi guardai attorno, alla fine decisi di girarmi. Un urlo straziante mi perforò le corde vocali, quando vidi Bash, in ginocchio, incatenato, con la bocca sporca di sangue e due uomini che lo stavano trascinando via. « Aiutami. » furono le sue ultime parole, mentre protendevo le mani verso di lui per afferrarlo e mi svegliai in un mare di sudore.* * *
« No, no.. Bash, Bash! »
Mi alzai, mettendomi seduta al centro del letto. Francis si voltò immediatamente verso di me, e mi scrollò un paio di volte.
Sembravo essere entrata in un tunnel ipnotico che non mi lasciava via d'uscita. « Beth, Beth! Vi prego, rispondetemi. »
Mi sintonizzai sulla voce di Francis, e focalizzai lo sguardo sui suoi occhi cristallini, e solo allora mi resi conto di essere al castello, al sicuro.
Ma Bash non lo era.
Quel sogno, lo sentivo, era una premonizione.« Francis, vi prego, Bash è in pericolo dovete ascoltarmi.. Francis. » dissi, mentre cercavo di attirare l'attenzione del principe. « Beth, calmatevi è stato un incubo, siete tutta sudata. »
Lui si alzò, tornando dopo un pò con una pezza con cui cominciò a tamponarmi il sudore su fronte e collo. « Francis, dovete ascoltarmi, ho sognato Bash in catene in mezzo a un bosco.. non so dove, non l'ho mai visto. E' in pericolo, me lo sento.. io... io.. Francis... » « Beth, adesso calmatevi, è stato solo un incubo! Bash è accompagnato dalla scorta reale. Sono gli uomini migliori del nostro esercito, hanno accompagnato nostro padre nelle guerre più pericolose. Ora calmatevi. » « E se gli avessero fatto un'imboscata, Francis? E se il mio sogno fosse un avvertimento? » « Siete stressata Beth, il vostro pensiero va sempre a lui, e gli ultimi avvenimenti non vi hanno aiutata. Calmatevi, Bash sta bene, e domani pomeriggio tornerà sano e salvo da noi.. da voi. »
Sospirai, chiudendo gli occhi. Mi lasciai cadere mollemente sul cuscino, e Francis si sdraiò, rilassandosi di rimando. « Sono un disastro, Francis, mi dispiace, non state riposando in alcun modo. » Per tutta risposta Francis si avvicinò a me, mi prese tra le braccia e avvicinò la mia testa al suo petto. Mi teneva stretta contro di lui, accarezzandomi i capelli, e cullandomi. « Ora provate a dormire, dolce Beth. Vi proteggerò da qualsiasi cosa vi tormenti. Non vi lascerò un solo istante, ve lo prometto. »
Rimasi tra le sue braccia, e mi sentii al sicuro, ma il mio pensiero andava continuamente al sogno di poco prima.
Andava a Bash e non riuscivo a fare a meno di pensare a lui.
Tra quei pensieri tormentati mi addormentai, tra le braccia di Francis, e non potei in quel momento non pensare che Francis e Bash fossero la cosa più preziosa che possedessi.* * *
Mi svegliai il mattino dopo, e mi accorsi che in effetti, Francis non si era spostato minimamente dalla posizione in cui ci eravamo addormentati la notte prima.
Il mio primo pensiero appena aprii gli occhi fu: Oggi rivedo il mio Bash.
Cercai di svincolarmi dal suo abbraccio senza svegliarlo, e ci riuscii.
Presi i vestiti dal baule, e andata dietro al paravento, mi cambiai, dopo essermi lavata e pettinata per bene.
Sentii bussare alla porta.
Non mi azzardai a muovermi, perchè ovviamente la camera non era la mia.
Dopo altri tre colpi finalmente, chiunque fosse, desistette.
Uscii da dietro al paravento, e la porta si aprì. Rimasi ferma, imbambolata al centro della stanza come una stupida.
Penelope, col carrello della colazione, mi mandò un'occhiata eloquentissima. « Il principe questa mattina ha fatto tardi, e la regina Catherine mi ha ordinato di servirgli la colazione direttamente in camera. Ora so perchè.. il principe è chiaramente spossato dalla nottata. » « Penelope! » dissi disgustata. « Come ti permetti? » « Oh, non fare la santarellina.. Vuoi dire che il principe ti ha ospitata nella sua camera per carità? » « Non ti devo nessuna spiegazione, Penelope. Posa il carrello ed esci fuori dalla stanza. » « Tu cacci fuori me? » « Non siamo più alla pari, perciò trattami come un tuo superiore. »
Non volevo arrivare a questo, ma Penelope aveva oltrepassato ogni limite. « Fuori. » Ripetei.
Penelope lasciò il carello con la colazione, ed uscendo mormorò un "puttana" senza preoccuparsi nemmeno di dirlo a bassa voce. Lo aveva detto, perchè voleva esplicitamente farmelo sentire.
Sbuffai, inginocchiandomi accanto al mio baule, e sistemai le ultime cose prima di portare tutto nella mia nuova camera. « Buongiorno.. » disse Francis con voce la voce roca del sonno.
Mi voltai, sorridendogli. « Buongiorno. » Francis si alzò dal letto, e diede uno sguardo al carrellino.
Scrollai le spalle « Io non ho aperto, Penelope è entrata da sola. » « Chi? » « Una delle aiuto cuoche. » « Oh. » biascicò Francis. « Francis.. » « Sì? »
Mi alzai, dirigendomi verso di lui, torturandomi le dita. « Credo che in giro adesso si sentirà qualche pettegolezzo di troppo, su noi due. » « Cosa? » « Penelope è entrata e mi ha vista qui dentro, insieme a voi.. e, beh, sapete i suoi pensieri che piega avranno preso. » « Lasciatela pensare ciò che vuole, Beth. » « No, Francis. Per voi. Anche per me.. » « Avete paura di quello che potrà pensare Bash se la voce dovesse giungere a lui? » Io annuii. In fondo, era quella la mia vera paura.
Francis sorrise « Sebbene non sia più il futuro re di Francia, ho ancora i miei modi per far tenere la bocca chiusa, se voglio. E per voi, lo farò di certo. » « Non so come ringraziarvi, per tutto quello che state facendo per me. » « Il vostro sorriso.. questa è la mia ricompensa. Oh, no posateli. Manderò qualcuno per portarli nella vostra camera. Ora siete libera.. beh, fino a quando qualcuno non vi commissionerà qualche ritratto. » disse facendomi l'occhiolino. « Vi unite a me per colazione? » « Oh, no preferirei fare qualche passo all'aperto, ne ho proprio bisogno. » « Beth, avete bisogno di mangiare.. » « Mangerò più tardi. A dopo, Francis. » gli passai accanto, posandogli un bacio sulla guancia, e mi allontanai, beandomi della sua espressione stordita e felice.
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Once Upon a Time, a Reign | Completa, in revisione |
FanfictionLa dolce e innocente Elizabeth, figlia di contadini è cresciuta lontana dalla città e dagli sfarzi della corte francese, e il suo unico diletto nella vita è quello di fermarsi ad osservare i paesaggi dalla collinetta della campagna, e delinearne i p...