Capitolo Quarantesimo

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POV BASH

Andai incontro a Mary, che mi aspettava con le braccia congiunte davanti alla porta della mia camera. « Mary, che succede? »
Lei mi sorrise, indicando la porta alle mie spalle.
Intuii che aveva intenzione di parlarmi in privato, così aprii la porta e lasciai entrare prima lei, seguendola, e chiudendo l'uscio alle mie spalle. « Bash, capisco che tu sia stanco, ma vorrei sapere qualche nuova sul tuo incontro col papa. »
La sua bellezza era composta, raffinata, e non si poteva rimanere accanto a lei senza rimanerne affascinati.
Io ero caduto nella sua trappola una volta, ma poi un antidoto chiamato Beth mi aveva tirato fuori da essa.
Sbuffai, ero stanco.
Avevo messo piede nel castello da pochissimo, e già tutti volevano sapere non della mia salute, ma della legittimazione!
Da che ricordi, solo Beth, solo la mia Beth aveva chiesto della mia salute la prima volta che mi aveva rivisto.
Soltanto lei aveva avuto l'accortezza di preoccuparsi per me. « Mary, davvero, sono stanco. Possiamo riparlarne domani? » « Bash, ho bisogno di sapere. »
Il suo tono era irremovobile.
Iniziai a camminare per la stanza, e finalmente decisi di rispondere alla sua domanda. « Ho parlato con il papa.. e ha approvato la mia legittimazione, verbalmente per il momento. In questi giorni dovrebbe arrivare un concordato col timbro papale e la firma di sua santità. »
Il volto di Mary si illuminò, forse non si aspettava che potesse andare davvero tutto bene. « Quindi presto sarai Re di Francia? » « Non correre, Mary. Mio padre è ancora in vita, lo diventerò soltanto quando mio padre morirà. » « Sì, giusto, ma nel frattempo dovremo sposarci. Per rafforzare la nostra unione. » « Mary, ci serve prima la certificazione timbrata e firmata. Poi si vedrà. Non corriamo, non ce n'è bisogno. »
Mary aggrottò le sopracciglia, si era accorta del mio tentennamento. « Bash, sembri strano. E' come se non fossi più sicuro di tutto questo. E' come se.. non volessi più sposarmi. »
Disse con una nota di delusione nella voce. Preferii non rispondere a quella domanda, e deviai il discorso. « Sono davvero stanco ora, finiremo il discorso domani mattina. Buonanotte, Mary. » « Bash, aspetta. »
Stavo per andare via, quando sentii la regina che mi stava trattenendo. « Da quando siamo insieme non hai mai dormito insieme a me. Nemmeno una volta. Che ne diresti di rimanere stanotte? »
I miei occhi si posarono sul letto che troneggiava alle spalle di Mary, e poi sugli occhi scuri della regina. « No, grazie. Avremo modo di dormire insieme. Buonanotte, Mary. » Chiusi la porta alle mie spalle, prima che Mary potesse convincermi a cambiare idea.
Ero stato innamorato di lei, una volta, e questo di sicuro non potevo lasciarmelo alle spalle così facilmente.
Ma per il mio cuore lei rappresentava il passato.
Il mio futuro era Beth.

POV BETH.

Preparai la vasca da bagno.
Bash era via già da un po', quindi decisi di immergermi.
Nel momento in cui posai il primo piede nell'acqua bollente, sentii bussare alla porta. Indossai la vestaglia e andai ad aprire. « Ciao. » disse Bash con un sorrisetto.
Lasciai che entrasse e chiusi la porta a chiave. « Com'è andata con Mary? » chiesi molto freddamente. « Al solito. » « Cioè? Baci, carezze .. » « No, la parte noiosa. » gli diedi uno schiaffo che lo fece ridere. « Mary mi ha chiesto di rimanere a dormire con lei, stanotte. » Mi bloccai, immediatamente. « Oh.. » riuscii a dire.
Mi sentii tremendamente a disagio, e voltai le spalle, avviandomi verso la vasca.
Sentii i passi di Bash dietro di me, poi un paio di mani mi spostarono in avanti i capelli.
Iniziò a darmi i baci lungo il collo, facendo sì che fossi percorsa da deliziosi brividi. « Ho rifiutato. » sussurrò, tra un bacio e l'altro. « Davvero?! » chiesi incredudula. « Mmm.. » mugugnò.
Si staccò da me, e sentii il tonfo di una cintura che cadeva a terra, stivali gettati al suolo, e il fruscio di vestiti che vengono tolti.
Non mi giravo, aspettavo che fosse lui a compiere qualsiasi movimento. « Togliamo questa vestaglia. » pose le mani davanti a me, sciogliendo con facilità il nodo della vestaglia che mi copriva, lasciandola scivolare al pavimento.
Quando la mia schiena fu nuda avertii, contro essa, il calore del petto nudo anch'esso, di Bash.
Mi accompagnò, con un movimento dolce, ad entrare nella vasca.
Lui si sistemò dietro di me, facendomi sedere tra le sue gambe.
Con le braccia mi cinse la vita, per intero, mentre affondava il naso nei miei capelli. Chiusi gli occhi, e mi cullai nella perfezione di quell'abbraccio.
Sapevo che in quel momento lui era solo mio, anima e corpo.
Ed io ero solo sua.
Trascorremmo il tempo in quella vasca in silenzio, beandoci l'uno della compagnia e dell'amore dell'altra.
Bash intrecciava le sue dita nelle mie, e giocava con esse.
Poi mi dava baci sui capelli, sulla nuca, sul collo, sulla guancia.
La sua barba solleticava le parti del mio corpo che sfiorava, già ipersensibili al suo tocco. Ero convinta del fatto che in tutta la mia vita non avessi mai incontrato qualcuno bello come lui.
La sua altezza mi proteggeva, e le sue mani forti mi stringevano, facendomi sentire cullata e amata.
Il suo petto muscoloso premeva contro la mia schiena, e sentivo che si alzava e si abbassava al ritmo del suo respiro regolare.
Quando finimmo di lavarci, ci alzammo, e fu buffo.
Bash mi chiese se avesse potuto asciugarmi lui. Io annuii, ridendo.
Prese un'asciugamani di lino e iniziò a tamponarmi dolcemente lungo tutto il corpo, ed alternava queste semplici movenze a baci accompagnati da sospiri.
Lo vedevo così preso, così felice in quel momento.
Mi portai le mani al volto, ridendo.
Sembravamo due sciocchi.
Due sciocchi innamorati.
Quando poi ebbe finito con me, fece lo stesso con lui.
Mi vestii, e mi sedetti davanti alla toletta per spazzolarmi come tutte le sere. « Posso? » Bash mi chiese di dargli il pettine, e io non glielo negai.
Raccolse dolcemente tutti i miei capelli nella mano sinistra, ed iniziò a darmi lente e dolci spazzolate, mentre mi guardava dallo specchio. Io fissai il mio sguardo in quei suoi bellissimi occhi zaffiro, magnetici, che zampillavano dai miei capelli al mio viso. « Bash, perchè fai tutto questo? » « Perchè voglio prendermi cura di te. » La sua risposta fu così genuina, spontanea, che mi spinse ad alzarmi, girarmi verso di lui, e abbracciarlo. « Sei la cosa migliore che potesse capitarmi. » Gli dissi, baciandolo.
Lui mi prese in braccio, e mi adagiò dolcemente sul letto. « Lo sai? Benedico il giorno in cui ho messo piede nella tua casa. » mormorò lui.
Io sorrisi, e dopo esserci sistemati per bene, l'una nelle braccia dell'altro, ci addormentammo.

* * *

« Mary gli aveva chiesto di dormire con lei.. e per colpa tua, ora.
Udii questa voce roca, profonda e gutturale, nella stanza dove io e Bash stavamo dormendo. Aprii immediatamente gli occhi, e lui era ancora accanto a me, profondamente addormentato.
Mi guardai attorno, era tutto buio, la candela si era consumata.
Con gli occhi riuscii a distinguere una figura nella penombra.
Era a pochi passi dal nostro letto, piccolina, minuta, stava immobile come se fosse una statua.
Mi stropicciai gli occhi, e quando li riaprii era scomparsa.
Guardai di nuovo e non vidi più nulla.
Mi convinsi che era stato tutto frutto della mia immaginazione.
Mi strinsi a Bash, che sembrava non essersi accorto di nulla, e pian piano richiusi gli occhi. « Sgualdrina! »

Saltai letteralmente dal letto, quando quella voce mi soffiò nell'orecchio

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Saltai letteralmente dal letto, quando quella voce mi soffiò nell'orecchio.
Aprii gli occhi di scatto, e guardai dal lato dove stava dormendo Bash.
Non c'era nessuno.
Non feci in tempo a girarmi, che accanto al mio letto trovai qualcuno, in piedi, che mi mise una mano sulla bocca per non farmi parlare, mentre con l'altra mi afferrava i capelli.
Quando avvicinò di più il suo viso a mio mi accorsi che indossava una mezza maschera.
Clarissa.
Cercavo di dire qualcosa, mentre quella mi premeva con forza la mano sulle labbra, ma ne uscivano solo rantoli dismessi.
Con la mano destra, assestai dei colpi verso Bash, e cercai di tirargli la camicia. « Stai rovinando tutto! Tutto! » continuava a dire lei. Bash aprì gli occhi di colpo, e li serrò quando vide la scena che si stava svolgendo nella semi oscurità.
Il primo istinto fu quello di tirarmi via dalle grinfie di quella creatura, verso di sè.
Poi, in un lampo, si scagliò contro di lei.
Cercò di bloccarla, ma incredibilmente, la ragazza riuscì a dileguarsi e sebbene Bash avesse setacciato l'intera stanza, di lei non era rimasto nemmeno più il respiro. « Beth.. » disse accorrendo verso di me.
Io mi tenevo ancora le mani sulla pancia, quasi a protezione del mio bambino.
Bash mi riportò a letto, e si sdraiò accanto a me. « Hai bisogno di un pò d'acqua? »
Io scossi la testa. « No, no. Non ho bisogno di nulla. Ha detto che sto rovinando tutto. »
Bash sospirò, portandosi una mano ai capelli. « Beth, non so chi sia questa .. cosa.. che si aggira per il castello, ma tu non devi dare ascolto a quello che ti dice. » « Tra te e Mary. Sto rovinando tutto. » continuavo a ripetere, come in una sorta di trance. « Beth, guardami. » sussurrò Bash.
Feci come mi disse, e lui mi diede un bacio sulla fronte, scostandomi i capelli dal volto. « Non devi dare ascolto a nessuno, Beth. Devi ascoltare soltanto il tuo cuore. Non stai rovinando nulla, non farti spaventare da una creatura qualsiasi. Finchè ci sarò io al tuo fianco, nulla potrà farti del male. » « E' questo il problema.. finchè ci sarai. » dissi voltandomi dall'altro lato.
Bash si spinse verso di me, abbracciandomi. « Non ci pensare adesso, dormi.  »

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