Tutti si voltarono a guardarmi, e in men che non si dica, iniziarono a tempestarmi di domande. « Ehi, ehi, basta lasciatela in pace!» disse ad un certo punto Leith. « Tornate a lavoro. » Mormorai un "grazie" e mi avvicinai al tavolaccio. Notai che sullo sfondo c'erano due delle lady di Mary. Kenna e Greer. Stavano parlando tra di loro, ed entrambe mi guardavano con un'espressione preoccupata. Ad un certo punto, lady Kenna si fece avanti, avvicinandosi a me. Io mi inchinai, ma lei mi sorrise. « Beth, ho saputo di quello che vi è successo stanotte. E' davvero ingiusto. » disse accarezzandomi una spalla. « Si, ha ragione.» intervenne Greer. « Grazie, ladies, ma non c'è niente di cui dobbiate preoccuparvi, davvero. Ora sto bene. » « Va bene - disse Kenna - ma se c'è qualcosa che possiamo fare per voi, non esitate a farcelo sapere. Le dame di Mary sono a vostra disposizione se aveste bisogno di noi. » Greer annuì, sorridendo. Sorrisi anche io. « Davvero, non credo di aver fatto nulla per meritare tutta questa gentilezza. » Kenna sorrise mestamente. « Ci sono passata, e so quello che si prova.» Non capii, ma non pretesi di capire. Erano questioni che uscivano fuori dalla mia area di conoscenza. « Elizabeth.» mi voltai. Kenna e Greer si inchinarono, quando Sebastian entrò in cucina. Mi inchinai anche io. « Si, vostra maestà? » « Per oggi siete esente dal vostro lavoro. Venite, mio padre e la Regina Catherine vi reclamano. » guardai le due ladies, che sembravano sorprese almeno quanto me. Senza esitare troppo, tolsi il grembiule e seguii Sebastian lungo i corridoi. Arrivammo nella sala del trono e c'erano tutti. Mary, Francis, Catherine e Henry. Mi sentivo come se fossi nuda! Come se tutti sapessero tutto di me, ogni singolo dettaglio della mia vita e delle mie giornate. Henry prese la parola. « Mia cara, siamo tutti mortificati per quello che vi è accaduto. Ma Francis ci ha detto chi è stata la responsabile di tutto questo. » « Purtroppo Francis e Olivia .. molto tempo fa ebbero un incidente - continuò Catherine - e da allora la poveretta non si è mai rassegnata a lasciarlo andare davvero. Ma, adesso è arrivato il suo momento. » « Olivia è stata condotta in esilio, con l'accusa di furto e diffamazione, e sconterà la sua pena lontano da qui. » disse Mary, con la sua solita plombe regale. « .. e la sua punizione sarà anche quella di non poter tornare a corte, mai più.» terminò Francis. Soltanto dopo tutto questo sproloquio mi resi conto che Sebastian era rimasto per tutto il tempo in piedi, dietro di me. « Inoltre, Sebastian ha suggerito di darvi l'intera giornata libera, per permettere al vostro.. corpo di riprendersi. Ed io non potrei essere più d'accordo. » disse Henry. Francis e Bash si voltarono all'unisono verso loro padre, notando lo sguardo concupiscente che questi mi rivolgeva. « Per questo motivo, il resto della giornata è a vostra disposizione. Quando sarete guarita del tutto, ritenetevi a mia disposizione.» « Come vostra grazia comanda. » dissi inchinandomi. « Beth, non dategli ascolto. Credo che quella corona sia diventata un po' troppo stretta. » osservò Francis. « Lo credo anche io - continuò Bash - Padre, non esagerate. » Mi voltai verso Sebastian. « Ringrazio vostra grazia per avermi concesso la giornata libera. » poi mi voltai verso la corte. « Il mio tempo è a vostra disposizione, per qualsiasi cosa io sono disponibile, e non esitate a mandarmi a chiamare. » La regina Catherine sembrò soddisfatta. Così con un piccolo inchino, abbandonai la sala. Camminai per il corridoio, con le mani poggiate sulla veste, mentre le intrecciavo con la stoffa. Andai in giardino. Era quasi Natale, ed io non me ne ero ancora resa conto.
Da quando ero arrivata a corte, avevo inviato svariate lettere ai miei genitori, per fargli sapere che stavo bene, e che mi mancavano. Non sapevo se per le feste Natalizie avessi avuto un congedo per poter tornare a casa mia. Mentre fantasticavo, lasciando che la mente vagasse libera dai dolori reali, vidi che Francis si stava avvicinando a me. « Vostra altezza. » dissi inchinandomi. « No, davvero, non ce n'è bisogno. » disse sorridendomi. « A cosa pensate? » « Alla mia famiglia. » « Vi mancano? » Annuii. Si, mi mancavano. Ma in quel momento mi mancava anche Bash, sebbene fosse a poca distanza da me. Ma sapete cosa? La distanza mentale è peggiore di quella fisica. Quella fisica può essere colmata. Ma la distanza mentale.. Quella mi preoccupava. « Pensavo che magari domani potremmo continuare il ritratto, se vi va. » domandò il Delfino. « Ma certo. » acconsentii. « Qualcosa non va tra voi e Bash? » io mi voltai verso di lui e arrossii. Come lo aveva capito? « Vostra maestà, tra il futuro Re di Francia e me non c'è nulla. Perché pensate questo? » « Perché vedo Bash come vi guarda. E poi.. lui è lì, insieme a Mary vedete? » Mi voltai. Bash era davvero insieme a Mary che passeggiava, che rideva con lei. Mi sentii morire. Inspirai frustrata. « Si, ebbene? » dissi « Non è mai accaduto da quando siete arrivata a corte che .. ecco, lui non si sia avvicinato a voi. Mai. E ora, vi vedo così distanti. » Misericordia. Avevo la gola in fiamme, avrei voluto gridare e piangere insieme. Ma non potevo fare assolutamente nulla di tutto questo, allora mi limitai a chinare la testa. « No, vostra grazia, temo vi siate sbagliato. Sebastian è innamorato di Mary. » « Lo so.. - disse tristemente - ma lo è anche di voi. » Io risi. In quel momento Bash si girò verso di me. Sospirò. Stavamo conducendo separatamente le nostre vite. Davvero non avremmo avuto più nulla di nostro? Quel pensiero mi metteva una tristezza assurda. « Per Natale è previsto un congedo? » Francis mi guardò, preso alla sprovvista. « Non so, dipende dai turni, Beth. Ma se avrete bisogno di un congedo, garantirò io per voi. » Lo guardai negli occhi, azzurri, teneri e cristallini. « Francis.. » dissi, sforzandomi a pronunciare il suo nome. « .. davvero Olivia era la vostra amante? » Francis mi guardò con la bocca semi aperta. Forse non si aspettava quella domanda. « Si, un tempo, prima dell'arrivo di Mary, era la mia.. non so, compagna? » Io annuii. « Perché ha voluto farmi questo? Voglio dire, perché io? Che minaccia potevo mai essere io? » Francis continuò a camminare, riflettendo, con le mani dietro alla schiena. « Beth.. io vorrei tanto darvi questa risposta ora, ma non credo sia il momento adatto. » « Avete ragione, vostra maestà, non dovevo osare tanto. » Con uno scatto rapido, Francis si guardò intorno e mi afferrò la mano. « Venite con me. » disse sorridendo. Iniziò a correre, trascinandomi insieme a lui in quel folle delirio. Bash mi osservò, per tutta la corsa, fin quando non sparimmo dietro l'albero che mi aveva ospitata giorni prima, proprio dove io e Francis ci eravamo incontrati per la prima volta. « Per prima cosa, chiamatemi Francis d'ora in poi. » « Non posso. » « Vi prego. » disse supplichevole. « Magari soltanto quando siamo soli. » proposi. « Perfetto. » sorrisi. « Quando verrete a dipingere, nella mia camera, vi dirò tutto. Ma promettiamoci una cosa. » disse. Io ascoltavo, curiosa. « Di essere sinceri l'uno con l'altra. Voglio davvero esservi amico. Non ho mai trovato una ragazza come voi. » Valutai la sua richiesta, e i suoi occhi mi parlarono più di quanto non fecero le sue parole. Era sincero. « Va bene, vostr.. Francis. » lui rise, e mi attirò a se, abbracciandomi. Io ricambiai l'abbraccio. No, non ne ero innamorata ma.. ne ero attratta. Sapevo di tenerci a lui, e sapevo che il nostro cuore aveva provato le stesse sofferenze. In un certo senso quindi, era un'anima affine alla mia. « Beth.. » sussurrò. « Sì? » ci fu silenzio. Rimanemmo abbracciati, mentre lui mi accarezzava dolcemente la mia schiena martoriata. « Ci tengo davvero a voi. » « Anche io. » Mi staccai dall'abbraccio. « Ora devo proprio andare.. credo che andrò a, ehm, riposare. » Lui annuì. « Se avete bisogno di qualcosa, sapete la mia stanza dov'è. » Sorrisi, e mi avviai verso l'interno del castello. Iniziai a realizzare di come mi sentivo in compagnia di Francis. Mi appoggiai le mani sul petto, cercando di calmare i battiti del mio cuore. Mi sentivo le guance in fiamme, e sentivo che tutto quello non avrei dovuto provarlo. Non con Francis. In quel momento vidi che Bash, in piedi accanto a Mary, la stava baciando.
Quello era il colpo di grazia.
Iniziai ad avere fortissimi conati, una nausea improvvisa mi avvolse lo stomaco. Mi fermai immobile, davanti a quella scena. Poi, il senso dell'orgoglio mi spinse a muovermi, e corsi dentro, fino in camera mia. Chiusi la porta, in lacrime e mi buttai sul letto. Il dolore. La nausea. Ma il dolore, era lancinante. Il dolore fisico, quello delle sferzate perpetrate sulla mia schiena, è il dolore che in quel momento mi lacerava il cuore. Quanto era passato da quando ero arrivata a corte? Non lo sapevo, il tempo mi sembrava azzerato in quel momento. Tra le lacrime mi addormentai.
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Once Upon a Time, a Reign | Completa, in revisione |
FanfictionLa dolce e innocente Elizabeth, figlia di contadini è cresciuta lontana dalla città e dagli sfarzi della corte francese, e il suo unico diletto nella vita è quello di fermarsi ad osservare i paesaggi dalla collinetta della campagna, e delinearne i p...