Capitolo Quarantottesimo

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Venne giorno, ed io e lui eravamo esausti, nessuno dei due aveva voglia di alzarsi. «  Tu rimani a letto, io devo alzarmi per forza. Più tardi verrò a vedere come stai. » mi posò un bacio sulla fronte, si vestì e uscì.
Io rimasi ancora un po' tra le coperte, poggiando un braccio sugli occhi.
Appena chiudevo gli occhi e sentivo che Bash non era accanto a me si ripresentavano prepotenti le immagini del giorno prima, che mi facevano poggiare una mano sulla pancia, terrorizzata che potesse ripetersi.
Un forte mal di stomaco mi spinse ad alzarmi, e seppur dolorante corsi verso il catino e iniziai a vomitare.
Per quanto tempo ancora mi sarebbe durata quella maledetta nausea?
Rimasi un in piedi, poi mi appoggiai al letto. Dopo poco sentii bussare alla porta. «  E' aperto. » mormorai.
Entrò Francis, con un vassoio e con un sorriso. Si accomodò accanto a me, poggiando il vassoio d'argento sul letto.
C'era una rosa bianca, delle brioches e un bicchiere di latte. «  Francis.. grazie. » dissi. « Bash mi ha detto che eri ancora in camera, così ho pensato di portarti la colazione.  » «  Beh, il Delfino di Francia che mi porta la colazione a letto, sono davvero fortunata. »
Lui sorrise, poi tornò a guardarmi. «  Beth, devo informarti della versione ufficiale. » «  Versione ufficiale di cosa? »
Francis cercava di trovare le parole adatte per dire ciò che stava per dire. «  Di quello che è accaduto ieri. Solo io, Bash e Nostradamus sappiamo la vera versione dei fatti. E' il Re e deve mantenere un decoro. » «  E' malato, Francis. E' impazzito! E mi ha stuprata.. » «  Non dirlo, Beth. Ti prego. » disse Francis stringendo i pugni. «  La versione ufficiale è che ti sei allontanata per i boschi per fare una passeggiata, una bestia ti ha aggredito, il Re si trovava con il suo cavallo da quelle parti .. ha sentito le tue urla ed è corso in tuo aiuto. E per salvarti, si è ridotto in quello stato. » « E' davvero ridotto così male?!  » chiesi incredula. «  Oh, Beth non immagini quanto. Se avesse incontrato una belva credo sarebbe ridotto meglio. Bash e io non ci siamo, come dire, controllati. » 
Io annuii. In realtà avrei voluto vedere il Re. Nelle condizioni in cui vigeva nel vederlo forse avrei goduto di un'insana cattiveria, di una cattiveria pari alla sua quando mi aveva violentata e aveva rischiato di uccidere il mio bambino. «  Non voglio più vederlo. E digli pure che il suo ritratto è cancellato, non voglio averci più niente a che fare. » «  Non ti avremmo lasciato andare, Beth. » «  Devo dirti un'altra cosa. » «  Dimmi. » «  Domani sera hanno organizzato il ballo di inizio inverno. So che potrebbe sembrarti indelicato, ma nessuno sa di ciò che ti è accaduto.. » «  No, no.. tranquillo. Capisco benissimo. Va bene, vorrà dire che rimarrò in camera mia. » «  Bash ha deciso di andare al ballo con te. » « Che cosa?!  » dissi, sbalordita. «  E' impazzito? » «  E' innamorato. » «  No, non comparirò al suo fianco. Sarebbe troppo palese, non voglio. » « Hai intenzione di dirgli di no? » tentennai.
Se fossi comparsa al suo fianco sarebbe stato scontato che fossi la sua amante. «  Ma perchè qui fanno sempre balli? » sbuffai, suscitando una risata di Francis. «  Protocollo reale, credo. » «  Non mi piace. » dissi storcendo il naso. «  Che cosa indosserai? » «  Non so neanche se verrò. » dissi. «  Se tu non verrai sarà tutto troppo noioso. » «  Tu scherzi. » mormorai. «  Lo sai che sono serissimo. » « Non so neanche cosa indossare.  » dissi alzandomi «  Tu non devi pensare a niente, Beth..» «  No, Francis. Non posso accettare altre cose da te. In questo modo farei la parte di quella che accetta regali e illude. Io non voglio illuderti, perchè ci tengo a te. » «  Non credo che accettare un vestito potrebbe illudermi. » disse sorridendo. «  Le sarte confezionano dei vestiti apposta per Mary, ne fanno a centinaia. Non credo che le serviranno tutti in una serata. »
Non dicevo niente, mi limitavo a guardarlo. «  Se vuoi più tardi posso passarti a prendere e andiamo a dare uno sguardo, che ne dici? Potresti sceglierne uno tu stessa. » «  Non posso appropriarmi qualcosa che non è mio. Non me lo lasceranno mai prendere. » «  Ma ci sarò io con te, se io ne chiederò uno loro non si opporranno. Fidati di me, diciamo che è una sorta di prestito. »
Mi passai una mano tra i capelli, non sapevo se accettare fosse stata la cosa più giusta.
Ma in fondo, aveva detto prestito no?
Prima però lo avrei detto a Bash, almeno per vedere se fosse stato d'accordo.
E in fondo non stavo facendo niente di male. « Ci penserò, allora.  » «  Passo comunque più tardi per sapere la tua risposta, Beth. »
Io sorrisi. «  Va bene Francis. »
Fece per andare via, ma io gli presi una mano. Lui si voltò, e mi guardò. « Beth, cosa c'è?  » «  Non so se potrò mai ripagarti per tutto quello che stai facendo per me. Da quando sono arrivata a corte tu sei stato l'unico che anche senza conoscermi, non si è mai fatto sopraffare dai pregiudizi. » « Perchè sei speciale, l'ho capito subito. Vieni qui.  » disse, attirandomi in un abbraccio. «  Oh perdonami.. » disse, subito dopo, quasi sentendosi colpevole di quel gesto così intimo. «  Tranquillo Francis, te l'ho detto. Fin quando si tratta di te e Bash essere toccata non mi fa niente. Credo che il problema verrà quando dovrò stringere la mano ad altri uomini. » «  Non potrò mai perdonarlo. Mai.  » Io scossi la testa, neanche io avrei mai potuto perdonarlo.
Francis mi lasciò la mano, girò le spalle e andò via.
Mi sentivo ancora indolenzita, e avevo un forte mal di stomaco.
Così, andai davanti allo specchio, mi spogliai e mi misi di profilo.
La pancia era ancora poca, si vedeva appena un piccolo rigonfiamento che partiva da sotto al seno.
Avrei tanto desiderato sapere se fosse stato un maschio o una femmina.
Li avrei amati entrambi, in ogni caso, perchè quel bambino era il frutto del mio amore incondizionato per Bash.
Ma fino a quando sarei riuscita a nasconderlo? Mi riempii la vasca, per farmi un bagno, e una volta dentro rimasi in ammollo per qualcosa come un'ora.
Il profumo degli oli mi rilassava, il tepore era piacevole, e la stanza meravigliosamente silenziosa.
L'unica cosa che mancava era Bash, ma a lui si poteva rimediare.
Mi alzai, mi asciugai e mi vestii, decidendo al momento di raggiungere Sebastian ovunque egli fosse.
Aprii la porta e mi diressi verso i giardini.
Le decorazioni erano ormai ultimate, la neve si estendeva per tutto il castello e tutti erano entusiasti per il ballo che si sarebbe tenuto la sera successiva.
Mi resi conto che ogni qualvolta incrociavo lo sguardo di un uomo rabbrividivo.
Non mi piaceva pensare che loro potessero avere un contatto fisico con me.
Con Bash e Francis questo non accadeva, forse perchè in loro vedevo solo una fonte di sicurezza, e non di pericolo.
Mi facevano orrore le loro mani, i loro respiri, i loro sguardi.
Cercavo di evitare ogni contatto con loro, e camminavo stringendo le mani attorno al corpo, serrando istintivamente le gambe.
Bash era accanto alcuni uomini, e Mary era vicino a lui con le braccia conserte.
C'era una carrozza con uno stemma particolare, con una corona, giallo, rosso e blu, e con alcuni leoni in mise en abyme.
Mi fermai a poca distanza da loro, per non disturbare e mi limitai ad osservare la scena da lontano.
Bash si voltò verso di me e sorrise, disse qualche parola a Mary e a quegli uomini e con un gesto della mano si congedò.
Mary si voltò verso di me, ma non ci fu alcun sorriso nei miei riguardi.
Io mi inchinai, come al solito, e osservai anche gli uomini che ora stavano parlando con Mary. Uno di loro indossava una corona, aveva i capelli castani e ricci.
L'altro invece, non aveva l'aria di essere francese.
Aveva i capelli neri, così come la barba e due occhi dello stesso colore.

Mi lanciarono una rapida occhiata, e la loro attenzione si riportò immediatamente su Mary

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Mi lanciarono una rapida occhiata, e la loro attenzione si riportò immediatamente su Mary. Bash si avvicinò, e si fermò a pochi passi da me.

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Once Upon a Time, a Reign | Completa, in revisione |Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora