Rientrai nel castello, e una volta presi i colori, mi fermai davanti alla porta di Francis. « Il principe è in riunione. Qual'è il vostro nome? » « Beth. » mormorai.
Bussò per tre volte alla porta. «Vostra grazia, lady Beth è qui per vedervi. » « Si, falla entrare. » La guardia liberò il passaggio, e con la direzione del suo braccio, mi invitò ad entrare. Nella stanza vi erano Francis, e altri tre uomini insieme a lui. Feci un profondo inchino, sentendomi tremendamente di troppo. « Se non è un buon momento potrei tornare dopo, vostra maestà.. » « Oh, no.. i signori stavano giusto andando via. Allora, finiamo dopo il nostro discorso Ernest. » « Si, vostra Maestà. » L'uomo fece un inchino con la testa, così come gli altri due, e dopo aver salutato anche me, uscirono dalla stanza, chiudendo la porta alle loro spalle. « Mi dispiace, Francis, di avervi interrotti così.. » « Oh, no Beth, non scusatevi. Prego, sedetevi. » Mi accostai al cavalletto, ancora coperto con un enorme canovaccio, e posizionai lo sgabello di fronte ad esso. « Mi cambio immediatamente. » Io annuii. In effetti, nel ritratto il principe indossava una camicia bianca, con una giacca rossa, quindi sarebbe stato consono indossare ancora gli stessi abiti, senza sforzare la mia non proprio affidabile memoria. Francis si infilò la camicia davanti a me. Per non arrossire, decisi di spostare lo sguardo altrove. Non capivo come potessero mostrare tutta quella disinvoltura nel compiere un gesto del genere, ma poi mi resi conto scioccamente che non doveva essere molto complicato per loro, data la moltitudine di donne che avevano avuto nel corso della loro vita. Dopo essersi vestito, prese la poltrona e la posizionò al solito posto davanti al cavalletto. Si sedette e finalmente potei scoprire la tela. « Non avete sbirciato, giusto? » chiesi sorridendo. « Lady Elizabeth, state per caso dubitando del Delfino di Francia? » « Oh, no Vostra Maestà, ma la curiosità potrebbe avere la meglio anche sui reali qualche volta. » Lui rise. « No, no state tranquilla. Non ho sbirciato, sebbene la mia curiosità fosse davvero troppa. Ho proprio bisogno di un nuovo ritratto. L'ultimo ritrattista era mezzo cieco, e non si è accorto che ero seduto. Ora mezza Europa pensa che io sia un nano. » Misi una mano davanti alle labbra, ma poi la rivelazione del principe fu troppo improvvisa quanto sincera, e scatenò in me una risata incontrollabile, che coinvolse anche lui. « Si, ridete pure, prendetemi in giro. » « Oh, no Francis, non potrei mai. »
Mi resi conto di star bene insieme a lui. Era tutto naturale. Lui era sincero, dolce, puro. Bash e Francis erano agli antipodi.
Bash era come una tempesta tropicale, passionale, forte, coraggioso. Con lui non ci si annoiava mai. Con Bash era impossibile mantenere il broncio, ed era impossibile.. non innamorarsene una volta imparato a conoscerlo. Con Francis era diverso. Lui era come una brezza marina, in confronto a Sebastian. Mite, tranquillo, dolce. Si era rivelato un ottimo amico, consigliere, confidente. Non aveva paura di piangere e mostrare le sue emozioni. Forse per questo ne ero attratta. Preoccupata dai miei pensieri, decisi di rivolgere la mia attenzione completamente sul dipinto. Mescolai i colori e diedi diverse pennellate, cambiando dimensioni della punta di volta in volta. Mi accorsi però, che come al solito, Francis non aveva sistemato bene gli abiti.
Mi sorse il dubbio che probabilmente lo facesse apposta. Mi alzai e mi inginocchiai come di consuetudine davanti a lui. « Non vi sistemate mai come dovreste. » dissi rimproverandolo scherzosamente. « Forse perché voglio che lo facciate voi per me, così da avervi più vicina. »
Alzai lo sguardo a quelle parole. Francis aveva uno sguardo ardente. I suoi occhi miti adesso brillavano di una strana luce. Lentamente spostò il busto in avanti, alzandomi il volto con l'indice. Avvicinò il suo viso dai tratti angelici al mio, puntando quegli occhi azzurri ammaliatori dritti nei miei. Ebbi l'impressione che se li avessi guardati ancora per qualche istante, quegli occhi mi avrebbero rivelato la sua anima. Francis era troppo vicino a me, ed io troppo stordita per capire quello che stava succedendo. « Beth.. » disse con voce roca « .. Se non è questo quello che volete, vi do tempo per alzarvi. Ma decidete in fretta, non so per quanto potrò trattenermi. » Lo volevo? Da un lato.. si. Da un altro lato, assolutamente no. Mentre le sue labbra stavano per appoggiarsi alle mie, mi balenò alla mente la figura di una persona. La persona a cui il mio cuore era irrimediabilmente legato: Bash. « No! » pronunciai, e mi alzai, lasciando il volto di Francis sospeso. « Francis, vi chiedo scusa, ma io non posso. » dissi sedendomi di nuovo davanti al ritratto. Mi torturavo le mani, e mi sentivo il volto completamente in fiamme. « Beth, vi chiedo scusa. Ma prima di fare qualsiasi cosa, ho bisogno di confessarvi la verità. Ricordate quello che ci siamo detti in giardino? Di essere sinceri l'uno con l'altra? » Io annuii. Si, me lo ricordavo. « Bene, è arrivato il momento. Venite Beth, non posso avvicinarmi alla tela, ricordate? » Io sorrisi. Mi tese la mano ed io l'afferrai. Ci sedemmo sul letto, come vecchi amici. Era strano come con lui molte cose fossero così spontanee. « Comincio io - disse Francis - Beth, seppure cerchiate di nasconderlo in tutti i modi, io so che siete innamorata di Bash. E so che Bash è innamorato di voi. Si vede dal modo in cui vi cerca con gli occhi quando non siete in una stanza insieme lui. Molte volte, quando non ci siete, chiunque entri attira la sua attenzione, perché spera siate voi. Io questo non posso fare a meno di notarlo. Vi ama, ed è certo. Però non sono sicuro fin quando potrà farlo. » Lo guardai, ora mi aveva preso le mani, e giocava con le mie dita. « Quando io ero ancora il principe ereditario, sapevo che, sposando Mary, avrei non solo coronato il sogno di mia madre, cioè quello di essere Re, ma avrei coronato anche il mio sogno: sposare la donna che amavo. Poi tutto questo mi è stato tolto, e sapete per che cosa? » scossi la testa. « Superstizione. Mary è convinta che la nostra unione avrebbe portato alla mia morte. Vi rendete conto? Buttare tutto all'aria per una semplice superstizione. » « Io non la biasimo, Francis. Voglio dire, al posto della regina io avrei fatto lo stesso. Anche se per salvarvi la vita avrei dovuto rinunciare a voi, a l'uomo che amo. » « E sposare mio fratello?! » disse in un impeto di rabbia. Gli accarezzai una guancia. « Francis, Mary ha dei doveri verso la Scozia e verso la Francia. Deve ovviare prima di tutto a questi doveri. » « Si, ma.. io sarei stato disposto a rischiare per lei. Perché la amavo, Beth, la amavo. » « La amavate? E ora? » Sospirò. Sembrava stesse combattendo una lotta interiore per quello che stava per dire, e lo si poteva leggere grazie alla trasparenza dei suoi occhi. « Francis, avevate detto sinceri. L'uno con l'altra. Di me potete fidarvi. » « Lo so, è che.. ho paura di quello che sto per dire. » Mi gelai. Speravo che quello che stesse per dirmi non coincidesse con quello che mi stava passando per la mente. « Beth, io lo so che i vostri sentimenti sono per mio fratello. E devo confessarvi che, all'inizio, odiavo il modo in cui lui fosse felice insieme a voi. Quando vi sorrideva, di nascosto. E mi sono accorto di dover fare qualcosa perché tutto questo finisse. Lo so.. sono stato sciocco, e vendicativo, e ora come ora mi vergogno di me stesso. » « Sfogatevi Francis, non sono qui per giudicarvi. » « Beth, all'inizio ho cercato di .. di farvi provare una simpatia per me, che potesse in qualche modo far ingelosire Bash. Ho iniziato a parlare con voi solo per questo. » disse, arrossendo. Sembrava un'anima in pena, non riusciva nemmeno a guardami negli occhi. Io, dal canto mio, ascoltavo, sempre più ferita. Venivo pugnalata due uomini di cui mi fidavo. « Poi, quando abbiamo iniziato a parlare sul serio, a scherzare.. mi sono reso conto che quello caduto in trappola ero io. Ormai non cercavo la vostra compagnia per indispettire Bash, ma la cercavo perché ne avevo bisogno. Sentivo il bisogno di vedere i vostri occhi nei miei, il vostro sorriso, la vostra voce. Avevo bisogno di voi. Quando mi sono reso conto di tutto questo mi sono sentito una persona orribile, perché mi dicevo che non sarebbe dovuta andare così. Voi non lo meritavate.. » « No, infatti. » dissi acida. « Ma sembra che a voi e a vostro fratello dei sentimenti delle persone non importi poi più di tanto. » feci per alzarmi, ma lui mi trattenne. « Beth, aspettate. Io non ho finito. » La sua espressione realmente contrita mi spinse a restare. « Quello che sento la necessità di dirvi è questo: Bash non potrà assicurarvi di essere sempre al vostro fianco, quando diventerà re di Francia. Sebbene le sue intenzioni siano delle più nobili, in un modo o nell'altro saranno disattese, ma non per suo volere. Lui vi ama.. e so che voi amate lui. Ma prima di dire qualsiasi cosa c'è una cosa che dovete sapere.. » lo guardai, trepidante per l'attesa « .. che vi amo anche io. » Spalancai gli occhi. La sua rilevazione era come neve in un giorno estivo. Era come se qualcosa di impossibile si fosse appena rivelato davanti ai miei occhi. Mi alzai dal letto, e feci qualche passo indietro. « Francis, voi siete solo confuso, avete bisogno di rimanere da solo per pensare. » « Vi prego, non mi lasciate da solo. Non sono confuso, e prima di dirvi una cosa del genere ci ho pensato. Mille volte. Mille notti insonni prima di confessarvi i miei sentimenti. » « Francis, non potete pensare che sia davvero così. Io sono una semplice cuoca.. e, avete visto in me qualcosa che non potrò mai darvi. Sono troppo umile per voi. » « Beth, a me non interessa la vostra posizione. Io sono innamorato di voi, e se vorrò, la vostra posizione la cambierò in qualsiasi modo. Ormai non sono più il Delfino di Francia. Potrei dedicarmi completamente a voi. E potrei sposarvi. » Trattenni il fiato. « Francis, i-io non.. non posso. Come? » ero confusa. Mi poggiai alla tela che campeggiava al centro del salone. « Vi proteggerò, vi difenderò e vi amerò. Questo posso garantirvelo. Avete il mio cuore. » Ormai ero sotto shock. Avevo il respiro spezzato e le gambe pesanti. « Francis.. no. » pronunciai. No, non avrei potuto mai acconsentire ad una richiesta simile. Sposarmi? Tutto così in fretta. « Francis.. » trovai il coraggio di voltarmi. « Io vi voglio bene, e ho imparato ad amare la vostra compagnia. Siete una persona fantastica ma io.. io.. » « Non mi amate. » Non risposi. Forse si, forse lo amavo anche io, ma non avrei mai confessato ciò che il mio cuore celava. Scossi la testa. Era una bugia che faceva bene ad entrambi. Mi ritrovavo con il cuore tra due fuochi, e sentivo che il mio amore per Bash superava quello per Francis. « Ho capito. » Francis, con il capo chino, tornò a sedersi al centro della stanza. « Prego, continuate il vostro ritratto. » disse con una voce asettica, ma con un sorriso appena accennato. Mi sedetti di nuovo sullo sgabello, e stesi delle pennellate con la mano che mi tremava. Ero stordita, completamente privata della facoltà di pensare lucidamente. Sentivo di aver ferito una persona a cui tenevo. « Francis.. » dissi senza trovare il coraggio di guardarlo. « Vi prego, ditemi qualcosa. » « Mi dite sempre che mentre dipingete non devo parlare. » Sorrisi, ma il mio sorriso non coinvolgeva gli occhi. Era pieno di tristezza. « Bene. Domani il dipinto sarà ultimato, Francis. Poi, potrete farne ciò che volete. » Francis si alzò, e venne verso di me. « Sarà l'unica cosa che mi rimarrà di voi? » Mi guardò, con gli occhi tristi e lucidi. « No! » pronunciai enfaticamente. « Francis, questo per me non è un addio. Vi prego, non pensiate che voglia evitarvi da oggi in poi. » « Ma io non posso evitare i miei sentimenti per voi, Beth. » « Ignorateli, semplicemente. » Lui sorrise. « Come se mi fosse facile. Bash è un uomo davvero, davvero fortunato. » Io chinai la testa, mortificata. Francis non meritava altro dolore. Lasciai la stanza, recandomi in camera mia. Sentivo che tutto il mondo stava prendendo le distanze da me. Bash mi aveva detto di prenderci una pausa, e Francis mi aveva appena detto di volermi addirittura sposare! Ma io lo avevo rifiutato, perché il mio cuore era legato a Bash. E in concomitanza, il cuore di Bash era legato a Mary. Mi buttai con la schiena sul materasso, e maledissi il giorno in cui mia madre mi aveva spedita a corte. Se fossi rimasta a casa mia, non mi sarei procurata tutto questo maledetto dolore. A che serve amare, se poi ti senti così devastata? Ricordai che era quasi ora della cena, che fortunatamente arrivata in un momento propizio. Era un'ottima distrazione dalle tempeste della giornata. Lasciai la mia camera e mi diressi verso le cucine.
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Once Upon a Time, a Reign | Completa, in revisione |
FanfictionLa dolce e innocente Elizabeth, figlia di contadini è cresciuta lontana dalla città e dagli sfarzi della corte francese, e il suo unico diletto nella vita è quello di fermarsi ad osservare i paesaggi dalla collinetta della campagna, e delinearne i p...