BETH
« Allora, ragazze » esordì la Regina Mary. «Oggi siamo qui perché, come ben sapete, tra meno di una settimana ci sarà la celebrazione delle nozze tra me e Sebastian » tutte intervennero in un applauso scosciante, tra acclamazioni e risolini vari.
Poi, con grazia, Mary mosse una mano per cercare di acquietare gli scroscii incessanti delle mani che battevano.« Quindi, siamo qui per scegliere quindici ragazze che mi aiutino in ogni tappa importante della celebrazione. Ho bisogno di ragazze con esperienza su vestiti, trucco, acconciature, stoffe, e tutto quello che serve di più importante per... » smisi di ascoltare.
Il suono della voce della regina divenne solo il sottofondo dei miei pensieri.
La guardavo, ma non la ascoltavo più.
I miei occhi caddero involontariamente su Bash, ancora una volta.
Lui la osservava, con le mani incrociate, e un'espressione indecifrabile sul volto.
Cosa non avrei dato per sapere quale direzione avessero preso i suoi pensieri.
Misi una mano sulla pancia, e feci una smorfia.
Il bambino scalciava ancora.
Per qualche strano motivo, Bash rivolse il suo viso verso di me.
I suoi occhi si posarono sulla mia pancia, poi sul mio viso.
Cercai di assumere un'espressione quanto più rilassata possibile.
Bash, però, non si lasciò convincere e non spostava gli occhi da me.
Tolsi la mano dalla pancia, fingendo naturalezza, ma non riuscivo ad ignorare i calci pressanti del piccolo contro le pareti della mia pancia.
« ...E per questo, vi ringrazio di essere venute questa mattina a corte. La vostra disponibilità sarà adeguatamente ricompensata.»
Così si concluse il discorso di Mary, e tutte applaudirono, ancora una volta.
Applaudii anche io, riluttante, il minimo indispensabile.
Mary scese dallo scalino rialzato, e iniziò a parlare con delle ragazze.
Decisi che per me era arrivato il momento di andare via, in effetti, mi aveva già scelto una settimana prima, quindi era inutile rimanere lì a fare nient'altro che solo la presenza materiale.
Mi allontanai, avvicinandomi a Francis ancora una volta.
« Tutto bene? » chiese il principe con apprensione.
« Sì... ma questa piccola peste, scalcia. E' superattivo, ha preso dal papà... » mi pentii di ciò che avevo detto nel momento esatto in cui lo avevo detto.
Mi intristii, al pensiero del suo papà che avrebbe avuto accanto poco quanto niente, e non dissi più nulla.
Francis mi fissò, ma si trattenne dal dire qualcosa.
Sapeva che ogni parola in quell'occasione sarebbe stata superflua.
« Beth, va tutto bene? »
Avete presente quel turbinio di farfalle che vi invade lo stomaco quando sentite la voce di qualcuno a cui tenete, quando vi coglie di sorpresa?
Credo che fosse esattamente quella la sensazione che provai, quando sentii la voce di Bash provenire alle mie spalle.
Mi irrigidii, e mi girai di scatto.
Bash aleggiava dietro di me, come una presenza incorporea, fatta solo di anima.
I suoi occhi erano più luminosi del solito, i suoi capelli folti e castani.
Ma per quanto la mia mente potesse distorcere la realtà a causa della gravidanza, lui rimaneva sempre bellissimo.
« V-va tutto bene, vostra grazia. Perché me lo chiedete? »
« Beth, siamo solo tu, Francis ed io. Abbandona le formalità » disse Bash.
« Vostra Maestà, non mi è permesso » mormorai.
Non volevo che qualcuno, come Condé, potesse vederci parlottare e riferire come un cagnolino ciò che aveva ascoltato alla Regina Mary.
« Vostre Maestà » disse Narcisse, spuntando dal nulla con un bicchiere pieno di vino bianco. « Richiedo umilmente la mia fidanzata » mormorò beffardo lui. « Narcisse, la vostra è solo una commedia. Con me potete anche non metterla in atto » disse Bash, irritato.
« La vostra dolce metà potrebbe ingelosirsi, vostra grazia » continuò Stephen. « Però, prima che possiate dire qualunque cosa, lasciate che vi metta in guardia. »
Quell'affermazione fece voltare anche me.
In guardia da cosa?
Narcisse sorrise, sapeva di aver attirato l'attenzione, ora doveva solo dire qualcosa di importante per tenerla alta.
« Vostra Grazia, in questi giorni ho notato un affiatamento troppo... intimo, tra lord Condé e la regina di Scozia. Vi consiglierei di stare in allerta. Vostro cugino è un bastardo, senza offesa, e farebbe di tutto per riuscire a prendere possesso di un trono ghiotto come quello di Francia. Ma dubito che il suo interesse sia solo politico. Sbava come un cane quando guarda Mary » « Basta! » mormorò Bash, esasperato.
Sobbalzai, per il tono irritato in cui aveva urlato quella parola. « Sono accuse pesanti, Narcisse, che potrebbero farti finire seriamente nei guai. Stai quasi accusando la Regina di bramare un uomo che non sia il Re. E' adulterio, e si paga con la decapitazione » disse Bash, in un sol fiato.
« Permettetemi, vostra grazia, non sono uno che parla a vanvera. Ma se vi ho offeso, vi domando perdono. Quello che mi sta a cuore è che voi diventiate Re senza alcun problema e...» « Godere dei privilegi che vi concederò non appena salito al trono, Narcisse. Non giocate a fare il buonista con me, so bene quali sono le vostre intenzioni »
Narcisse sorseggiò un ingente sorso di vino bianco, poi fece un sorriso ironico.
« E' anche per questo, non lo nego. Ma sono serio, state in guardia da Condé. Una persona subdola sa riconoscere un'altra persona subdola. Beth, mi seguite? » mormorò Narcisse, archiviando la conversazione.
« Ehm, no Narcisse. Ho una cosa da fare, più tardi... e preferirei ritirarmi nella mia camera » Narcisse aggrottò le sopracciglia, ma non disse altro.
Sapeva che non doveva negare ciò che gli chiedevo. « D'accordo, allora ci vedremo stasera, ma ora uscite insieme a me. Così non desteremo sospetti » disse, e sembrava convincente.
Cedetti, e misi la mano sul braccio di Narcisse. Scrutai le espressioni turbate dei due principi, ma dovetti ignorarle, continuando a camminare accanto al lord, e rivolgendo sorrisi educati a persone che in realtà detestavo.
Narcisse mi riaccompagnò in camera, e rimase sulla soglia per qualche secondo.
« Allora, spero trascorriate una bella giornata insieme a Francis. »
Sgranai gli occhi, non gli avevo ancora parlato dell'impegno che avevo preso. « Narcisse, come... Ve ne ha parlato Francis? »
Lui scosse la testa. « Francis mi odia, a stento mi saluta, figuratevi se condividerebbe delle informazioni su di voi con me » disse, con un sogghigno.
« E allora? Come ne siete venuto a conoscenza?» lui sorrise, ancora.
« So molte cose, lady Beth. Cose che mai potrete sapere. A stasera! » disse, andando via con aria spavalda, tenendo ancora il calice semivuoto tra le mani.
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Once Upon a Time, a Reign | Completa, in revisione |
FanfictionLa dolce e innocente Elizabeth, figlia di contadini è cresciuta lontana dalla città e dagli sfarzi della corte francese, e il suo unico diletto nella vita è quello di fermarsi ad osservare i paesaggi dalla collinetta della campagna, e delinearne i p...